January Jones contro le audizioni virtuali: "Criminali e patetiche"

January Jones ha espresso il suo punto di vista in merito alle audizioni virtuali, fenomeno esploso soprattutto durante e dopo la pandemia da Covid-19 che ha colpito il mondo.

January Jones contro le audizioni virtuali: 'Criminali e patetiche'

January Jones ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle audizioni virtuali, tematica al centro di molte discussioni tra esperti del settore in questi giorni. Un dibattito che ha attirato l'attenzione di molti e per cui l'attrice si è affidata ad una delle sue stories Instagram richiamando l'attenzione della stessa Hollywood.

L'attrice e modella January Jones, attraverso i social, si è rivolta al mondo di Hollywood per parlare delle audizioni virtuali riportando l'attenzione sui problemi che queste comportano, facendo riferimento anche alla pandemia da Covid-19.

"Nota per Hollywood: è ora che i direttori dei casting tornino in ufficio come tutti gli altri. Per le audizioni degli attori di persona", queste le prime parole dell'attrice affidate a Instagram. La star ha proseguito: "E se qualcuno chiede una QUOTA per l'audizione, sappia che è una cosa criminale e PATETICA".

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"Personalmente mi sono dovuta registrare da sola diverse volte dall'inizio della pandemia e non c'è alcun vantaggio per nessuna delle parti coinvolte", ha proseguito la Jones.
January ha ribadito: "È dispendioso in termini di tempo, costoso e una seccatura per chiunque tu debba trascinare a leggere con te (scusa mamma)".

L'attrice si è soffermata sulle difficoltà e sui problemi che derivano dalle audizioni che non avvengono di persona, e su quanto debba essere difficile per "un attore alle prime armi. Per favore, fate di più".

Come riportato da Indiewire, le audizioni virtuali sono aumentate in seguito alla pandemia da Covid-19. Inoltre, alcuni uffici di casting richiedono un pagamento per rivedere le audizioni registrate. Una pratica denunciata da alcune attrici tra le quali Ever Carradine, Merrin Dungey e Claire Coffee.

Intanto Ben Whitehair, vicepresidente esecutivo di SAG-AFTRA ha dichiarato in un'intervista rilasciata a Deadline: "Secondo alcuni artisti non dovrebbero esserci audizioni virtuali, e dovremmo tornare a quelle in presenza. Non credo che accadrà. C'è una realtà molto diversa nell'economia di oggi. Tuttavia, ciò non significa che non ci sia modo di controllare quanto accade. Questo è lo scopo di un sindacato in fondo. Esistiamo per aiutare a plasmare il futuro e non dobbiamo lasciare che le produzioni facciano ricadere il costo dei casting sulle spalle degli attori".

Infine, in una nota, il SAG-AFTRA ha dichiarato: "Gli uffici di casting che addebitano agli attori la creazione e la produzione di video per le audizioni sta portando il nostro settore nella direzione sbagliata. Gli attori devono già affrontare molte pressioni finanziarie nella loro ricerca del lavoro". Tale pratica, conclude l'appunto, "dovrebbe essere scoraggiata" poiché va "contro i principi di correttezza ed equità nel nostro settore".