Le giornate del cinema quebecchese 2019 a Milano e Firenze

Le giornate del cinema quebecchese 2019 al femminile si terranno presso gli Istituti francesi di Milano e di Firenze rispettivamente il 14 e 15 e il 21 e 22 marzo.

Tornano le giornate del cinema quebecchese. Uno sguardo al femminile in perenne movimento, forte e audace, innovativo e attuale, che interpreta i conflitti generazionali, religiosi e politici raccontando, per immagini, il rapporto tra madri e figlie, tra donne e lavoro, tra soprusi e violenza di genere, utilizzando il mezzo cinema per raccontare e interpretare i cambiamenti del contemporaneo. Saranno questi i temi, gli omaggi e le tante realtà raccontante nella sedicesima edizione de "Le giornate del cinema quebecchese/Journées du cinéma québécois en Italie", la rassegna dedicata al nuovo cinema canadese del Québec - quest'anno dal titolo Impetus e dedicato alla regia al femminile che si terranno presso l'Institut français di Milano il 14 e 15 marzo e il 21 e 22 presso l'Institut français di Firenze. Il festival sarà un vero e proprio viaggio itinerante in Italia con le tappe di Benevento (17, 18 e 19 marzo); Brescia (27 marzo), Palermo (16 e 17 marzo) e Siracusa (nel mese di marzo).

"Questa edizione - ha spiegato il regista canadese Joe Balass, curatore della rassegna - ha uno sguardo al femminile. Sono le donne spesso registe esordienti, a ricostruire le paure, a immaginare gli amori, a intuire le follie. In questo cinema che arriva dal Québec, le voci come sempre sono sussurrate, in una rapsodia di emozioni e di contraddizioni. Alla ricerca della felicità, tra il tempo perduto e quello immaginato, racconti di emancipazione, di sessualità, di solidarietà".

Il programma racconta il Québec al femminile con quattro registe donne, quattro storie al femminile che guardano il mondo con quattro lungometraggi e sei corti in anteprima sul tema della libertà sessuale e scientifica; sulle relazioni di una generazione, quella dei millennials, tra crisi esistenziali e rivoluzioni digitali e i nuovi rapporti madre e figlia. Un affresco contemporaneo, sperimentale e indipendente del Québec oggi che segue il filo rosso del titolo della rassegna "Impetus".

A Milano saranno presenti Renée Beaulieu la regista di Les Salopes ou le sucre naturel de la peau e il co-sceneggiatore del film Impetus, Denis Lavalou. A Firenze saranno presenti Jennifer Alleyn, regista, e Pascale Bussières, attrice protagonista del film Impetus.

L'edizione 2019 presenta la prima italiana del film Les Salopes ou le sucre naturel de la peau di Renée Beaulieu, (la regista sarà presente in sala e risponderà alle domande del pubblico). Il film racconta la storia di Marie-Claire, una professoressa di dermatologia, madre felicemente sposata, con una dinamica vita sessuale segreta, impegnata in un nuovo progetto di ricerca sulla relazione tra le cellule della pelle e la sessualità che viene travolta da eventi inattesi che minacciano la sfera professionale, familiare e personale. Tra gli interpreti il giovane attore Pierre-Yves Cardinal. Il film è stato premiato come miglior lungometraggio canadese al TIFF Toronto International Film Festival 2018.

E poi Impetus di Jennifer Alleyn sulla storia, autobiografica, tra documentario e fiction, di una regista montrealese che dopo una forte delusione d'amore, riflette sull'origine del movimento e dell'impeto creativo. Mentre cerca di reinventarsi per superare un evento inaspettato: cinema dentro al cinema, in un effetto notte post-contemporaneo alla Truffaut, dove Montréal e New York, realtà e finzione, si contaminano e non si distinguono. Il film è stato selezionato al Torino Film Festival del 2018.

Di crisi esistenziale, disagio contemporaneo, tra relazioni nel mondo digitale e reale, se ne parlerà nel film Claire l'hiver di Sophie Bédard Marcotte. La regista mette in scena una storia di una crisi, che affonda le sue radici nel disagio del contemporaneo, nella trasformazione tecnologica e digitale della comunicazione e delle relazioni sentimentali. A Montréal, la protagonista Clara, sopravvive a un difficile inverno, in attesa dell'annunciata distruzione della terra, a causa dell'impatto con un meteorite, minaccia spaziale apparentemente incontrollabile. Lo stile visivo intimista esistenziale dei piccoli gesti del quotidiano, tipico del cinema di Chantal Akerman, si mischia alle preoccupazioni della generazione dei millenials, con un esercizio narrativo audace e liberamente sperimentale.

Il rapporto tra madre e figlia sarà trattato nel film Sashinka di Kristina Wagenbauer sulla storia di Sasha, una giovane musicista russa, che si vede improvvisamente piombare in casa la madre, alla vigilia del suo primo concerto da professionista. Cerca di nascondere agli amici e al compagno, sia il disagio sia la disperazione materna, da cui viene travolta senza pietà. Non c'è posto nella sua vita per l'imprevedibilità e la follia della madre, immigrata recentemente dalla Russia. Le giornate che saranno costrette a condividere, riveleranno a Sasha la vera identità e la profonda disperazione in cui si riflette il suo senso di estraneità. Sullo sfondo il panorama umano e architettonico di una Montréal pop, musicalmente dinamica nella sua dimensione unica di libertà e creatività.

Tra i cortometraggi in programma e selezionati per la 16/ma edizione Fauve di Jérémy Comte, candidato agli Oscar 2019 nella sezione Miglior Cortometraggio: ambientato in una miniera a cielo aperto, due giovani si lanciano in un gioco di potere malsano, il cui unico testimone è la natura. E poi FY Éric di Geneviève Dulude-De Celles; Macrocosmic di Craig Commanda; Le clitoris di Lori Malépart-Traversy; Pile ou Face di Fernand-Philippe; Nouvel an di Marie-Ève Juste.
Per informazioni: www.cinemaquebecitalia.com.

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