Gianna Nannini, durante un'intervista recentemente pubblicata sul Corriere della Sera, ha parlato di molti aspetti della sua vita mai rivelati finora, aprendosi anche a proposito di un terribile incidente e delle sue dita amputate: "Cacciai un urlo terribile, la voce roca mi è venuta allora".
"A 5 anni scappai. Nessuno se ne accorse: erano tutti a lavorare in pasticceria. Cominciai bambina a decorare le torte. A 17 anni presi servizio come operaia: guadagnavo 1.740 lire all'ora", ha esordito la Nannini, prima di parlare dell'incidente: "Lasciai nella macchina per i ricciarelli le falangi del medio e dell'anulare della mano sinistra."
"Finirono nell'impasto dei dolci, ma nessuno li ha mangiati; li ritrovarono il giorno dopo, troppo tardi per riattaccarli. Cacciai un urlo terribile, la voce roca mi è venuta allora. Poi svenni." Ha raccontato la cantante toscana. "Al conservatorio mi bocciarono: al pianoforte le scale venivano un po' zoppicanti. Ridiedi l'esame in seguito con due piccole protesi di plastica e le unghie finte e lo passai."
Gianna Nannini ha concluso il suo racconto con le seguenti parole: "L'assicurazione versò due milioni. Mi ci pagai la fuga a Milano. Per anni non parlai coi miei genitori. Andavo alla Ricordi alle 7 del mattino, quando non c'era ancora nessuno, per esercitarmi al piano e telefonare a mia nonna, preoccupatissima: era convinta fossi andata a caccia di uomini."