Enrico Ruggeri ha rivelato di aver fatto uso di cocaina: 'non sapevo come spendere i soldi' ha spiegato il cantante durante l'intervista ad Anni 20, il programma di attualità condotto da Francesca Parisella su Rai 2.
Enrico Ruggeri oggi conduce una vita da sportivo ed evita di bere alcolici, ma nella sua vita non ha sempre tenuto questo tenore da salutista e in passato, nel pieno del suo successo negli anni '80 ha fatto varie esperienze, compresa quella dell'uso della cocaina. L'ex frontman dei Decibel si è confessato davanti alle telecamere di Anni 20, il nuovo programma condotto da Francesca Parisella su Rai 2.
Sollecitato dalla conduttrice, Ruggeri ha raccontato la sua personale esperienza nel mondo della droga "Ho provato la cocaina da stupido, perché non sapevo come spendere i miei soldi, in un'epoca in cui il mercato era particolarmente florido". L'autore di Quello che le donne non dicono, portata al successo da Fiorella Mannoia a Sanremo 1987, ha confessato che in quel periodo non frequentava amici, ma solo compagni con cui condividere l'estasi del momento. Proprio questo, insieme ai vecchi insegnamenti del padre lo ha aiutato ad uscire dal giro in cui si era cacciato "sono uscito semplicemente perché la cocaina soprattutto nella Milano degli anni'80 non crea amici ma compagni di merende, per cui memore di quello che mi diceva sempre mio padre: 'cerca di frequentare persone alla tua altezza'" ha detto alla Parisella aggiungendo "allora mi sono reso conto che non ritenevo tollerabile che da qualche parte uno che magari era stato mio compagno di merende, in una discoteca alle 3 di notte, potesse dire guardandomi in TV: 'Ruggeri è mio amico, ho pippato con lui'. Per me questo pensiero era insopportabile. La vita è una e va spesa bene con persone che meritano".
Enrico Ruggeri è stato a contatto anche con San Patrignano, la comunità fondata da Vincenzo Muccioli che recentemente è stata al centro della docuserie Sanpa: Luci e tenebre di San Patrignano andata in onda su Netflix. "Ho conosciuto Muccioli, interagendo con San Patrignano anche per amici che erano ospiti lì - ha raccontato dopo aver precisato che non ha mai fatto uso di eroina - Sanpa era per loro unica alternativa al carcere. La grande differenza è che gli ex tossici di San Patrignano, una volta usciti dalla droga, rimangono all'interno della comunità diventando terapeuti, accompagnando gli altri nel loro stesso percorso. Non escono mai da questa grande famiglia, cambiano solo ruolo".