Daniel Day-Lewis è star del film Anemone e il figlio Ronan rivela: "Sul set era Ray, fuori era solo papà"

Il regista ha raccontato qualche dettaglio dell'esperienza vissuta lavorando con il padre per la realizzazione del suo primo film.

Una foto di Daniel Day Lewis

Daniel Day-Lewis è tornato su un set cinematografico in occasione del film Anemone, diretto dal figlio Ronan. Il giovane filmmaker, intervistato da Variety, ha ora parlato dell'esperienza vissuta sul set e di come ha lavorato con il padre, considerato da molti anni uno dei migliori interpreti della sua generazione.

Il rapporto padre-figlio

Ronan Day-Lewis, intervistato da Variety, ha ad esempio rivelato che sul set parlava con la star, che da sempre si immerge totalmente nei ruoli che interpreta, usando il nome del suo personaggio: "Era intuitivo che tutti lo chiamassero Ray sul set e l'ho fatto anche io".
Il regista di Anemone, film che ha diviso la critica, ha quindi aggiunto: "Ma, ovviamente, lo vedevo inoltre continuamente fuori dal set e sarebbe stato un po' strano se in quella situazione lo stessi chiamando Ray. Era Papà fuori dal set, sempre Papà".

Anemone Daniel Day Lewis
Anemone: Daniel Day-Lewis in un'immagine del film

Ronan ha poi parlato di quello che pensava da ragazzino del lavoro del padre: "Per me era così misterioso. Era sempre, in un certo senso, dietro un sipario. Altri lo mitizzavano e io ho assorbito quell situazione: lui è mio padre, ma inoltre aveva questa altra vita che lo portava a scomparire in quei film che realizzava".
Il regista di Anemone ha proseguito spiegando: "Poter vedere quel processo da questo punto di vista completamente diverso è stato piuttosto elettrizzante. C'erano certi aspetti che per me sono ancora un mistero, perché molto di ciò che fa e del modo in cui lavora per far provare alle persone la sensazione che questi personaggi siano veri esseri umani è in un certo senso mistico".

I dubbi del regista

Ronan ha successivamente ribadito che inizialmente non voleva coinvolgere il padre nelle riprese del film, ma i finanziamenti del progetto che voleva girare in Germania non sono arrivati: "Volevo crearmi il mio percorso, e ho previsto come sarebbe stato percepito. Ci sono state, giustamente, molte conversazioni sul nepotismo". Day-Lewis ha poi deciso di non pensarci troppo e cogliere al volo l'opportunità di lavorare con il padre: "Si tratta di una fortuna così cosmica poter lavorare con il tuo genitore in questo modo. Tra dieci anni mi sarei preso a calci da solo se avessi rinunciato a quell'opportunità".

Tutte le volte che Daniel Day-Lewis ha abbandonato la recitazione Tutte le volte che Daniel Day-Lewis ha abbandonato la recitazione

Daniel Day-Lewis da tempo proponeva al figlio di lavorare insieme e si erano concentrati sull'idea di realizzare qualcosa sulla fratellanza e sulla bellezza e sulla tragedia di quell'archetipo che volevamo esplorare. L'attore e il figlio hanno lavorato per quattro anni allo script, non appena si trovavano insieme nello stesso posto e spesso con lunghe pause e inserendo alcuni dei momenti che il premio Oscar aveva creato improvvisando.