Cinefantamondiale, Gruppo E: Europee in pole position

Eccoci arrivati al girone E, gruppo composto da Svizzera, Ecuador, Francia e Honduras; le nazionali del Vecchio Continente sembrano favorite, ma al cinema la sfida non è affatto scontata.

Cinefantamondiale, quinto capitolo. Ormai ci avviciniamo a grandi passi alla partenza del Mondiale brasiliano e vi presentiamo le 32 formazioni che si contenderanno l'accesso agli ottavi di finale. Dal 12 giugno sarete voi lettori a designare la nazionale cinematografica che vi piace di più. Qui troverete tutte le indicazioni per giocare assieme a noi. Il gruppo E, formato da Svizzera, Ecuador, Francia e Honduras, sembra avere un destino segnato in favore delle due formazioni del Vecchio Continente che, in maniera diversa l'una dall'altra, sperano di non interpretare un ruolo di secondo piano in questo torneo mondiale. Se i bleus devono ancora metabolizzare la fine di un'epoca di grandi vittorie, i rosso crociati possono sperare in una sorpresa. Anche se il pericolo maggiore si chiama Ecuador. Ecco il calendario delle sfide, tra parentesi è segnalato l'orario italiano.

Date e orari

15/06 13:00 (18.00) Svizzera - Ecuador 15/06 16:00 (21.00) Francia - Honduras 20/06 16:00 (21.00) Svizzera - Francia 20/06 19:00 (0.00) Honduras - Ecuador 25/06 16:00 (22.00) Honduras - Svizzera 25/06 17:00 (22.00) Ecuador - Francia

Svizzera

Guidati dal tedesco Ottmar Hitzfeld, alla prima esperienza in una nazionale dopo aver guidato Bayern Monaco e Borussia Dortmund, gli svizzeri si presentano in Brasile con un buon settimo posto nel ranking FIFA e con una squadra che ha i suoi punti di forza nel terzino della Juventus, Stefan Lichsteiner, in Valon Behrami e Gökhan Inler, entrambi in forza al Napoli e nella stella del Bayern Monaco, Xerdan Shaqiri.

Dalla nazionale al set

Sister: la regista Ursula Meier mostra con orgoglio il suo Orso d'argento per la Menzione Speciale della giuria a Berlino 2012
Sister: la regista Ursula Meier mostra con orgoglio il suo Orso d'argento per la Menzione Speciale della giuria a Berlino 2012

Tra gli elementi di spicco del cinema svizzero inseriamo di diritto la regista Ursula Meier, regista francofona che si è fatta conoscere a livello internazionale grazie a film come Home presentato a Cannes nella Semaine de la critique e Sister che nel 2012 a Berlino riceve una menzione speciale per l'Orso d'argento e rappresenta la Svizzera nella corsa agli Oscar. Come nel caso di altre nazioni europee come l'Olanda, la Svizzera si rifà con gli attori. Bruno Ganz è uno dei volti più noti ed apprezzati dal pubblico, anche se gli spettatori tendono a ricordare un volto come quello di Ursula Andress o di Irène Jacob. Per la cronaca, anche Tina Turner è una cittadina svizzera.

Ecuador

Si sono qualificati direttamente al Mondiale, senza eccessiva sofferenza, gli uomoni di Reinaldo Rueda, ct dell'Ecuador, una formazione compatta, unita, con pochissime vedette, una delle quali milita nel Manchester United, Luis Antonio Valencia, e tanti 'senatori' (Walter Ayovi, Edison Mendez, Noboa). Dove potrà arrivare è difficile da stabilire, certo è che non hanno intenzione di fare passerella.

Dalla nazionale al set

Locandina di Sebastián Cordero
Locandina di Sebastián Cordero

In una cinematografia non particolarmente ricca, vogliamo però segnalarvi la presenza di Sebastián Cordero, classe 1972, nato a Quito e noto al pubblico internazionale per Crónicas, pellicola prodotta da Guillermo Del Toro e Alfonso Cuaròn, presentata in Un Certain Regard nel 2004, ottenendo un buon successo anche al Sundance. La storia è quella di un cronista americano che vola in Ecuador per scrivere un reportage su un assassino che uccide bambini. Questo è il trailer originale.

Francia

Con quella faccia un po' così e quell'aspetto di chi non sa perché sia finito sotto la luce dei riflettori, Didier Deschamps guida la Francia con la speranza di ottenere un buon piazzamento e per farlo punta sull'acerbo, ma cristallino talento dello juventino, Paul Pogba e su un pezzo da 90 come Benzema. La defezione di Franck Ribery, però, è di quelle che fanno tremare i polsi.

Dalla nazionale al set

L'Inghilterra è la patria del calcio, la Francia quella del cinema, quindi è piuttosto difficile scegliere solo qualche rappresentante della sterminata squadra di registi e attori d'Oltralpe. Visto che dobbiamo giocare, allora giochiamo fino in fondo. Per esempio un fantastista come Georges Méliès lo schieriamo senza pensarci su due volte. Ci prendiamo anche François Truffaut, Alain Resnais ed Eric Rohmer, Jean-Pierre Melville e Jean Renoir, aggiungiamo un tocco di Jean-Pierre Jeunet e Abdellatif Kechiche (tunisino, naturalizzato francese).

Non possiamo dimenticare, poi, un giovincello come Jean-Luc Godard che quest'anno a Cannes si è portato a casa il Premio della giuria per il suo Goodbye to Language, un'opera girata in 3D che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, la grande vitalità del maestro francese.

Honduras

Bei tempi quelli in cui David Suazo era in campo con l'Honduras. Oggi per la squadra di Luis Fernando il traguardo principale è di essere riusciti a partecipare al mondiale, grazie alla spinta di Izaguirre, difensore del Celtic Glasgow e del portiere capitano, Noel Vallarades. Vittima predestinata? Forse, ma evitiamo di scrivere un finale scontato, perché nel calcio le motivazioni contano tanto quanto la bravura tecnica e la classe dei giocatori.

Dalla nazionale al set

Inutile girarci intorno, il cinema honduregno non ha prodotto una grande quantità di opere negli ultimi anni, tuttavia non possiamo non presentarvi la figura del più importante cineasta nazionale, Sami Kafati, autore nel 1962 della prima pellicola prodotta in Honduras, il cortometraggio sperimentale, Mi Amigo Ángel; dopo una lunga carriera da documentarista, approda al lungometraggio nel 2003 con No hay tierra sin dueño (premio speciale della giuria al festival latino americano di Trieste), di cui vi proponiamo un estratto. Nel film si racconta la storia di uno spietato proprietario terriero che con l'appoggio di governanti corrotti, uomini di chiesa, poliziotti senza regole e affaristi americani senza scrupoli, tiene in mano le vite dei suoi poveri lavoranti.