Manuel Winston Reyes il 10 luglio 1991 ha ucciso Alberica Filo della Torre: l'uomo, un filippino che ai tempi era alle dipendenze dalla famiglia Mattei, era stato licenziato a causa della sua dipendenza dall'alcool e aveva maturato del rancore nei confronti dell'ex datrice di lavoro. L'ex cameriere è stato arrestato solo venti anni dopo e ha confessato di essere l'assassino del delitto dell'Olgiata agli inizi di aprile del 2011. Condannato a 16 anni di carcere è stato liberato dopo averne scontati solo dieci.
Manuel Winston Reyes aveva lavorato come maggiordomo presso la villa dell'Olgiata dove risedeva Alberica Filo della Torre con suo marito e i loro due figli. La casa, teatro del delitto, è situata nella zona residenziale a nord di Roma. Manuel al momento dell'omicidio era un ex dipendente, essendo stato licenziato qualche mese prima.
L'ex cameriere aveva prestato servizio per anni a casa della vittima e il suo allontanamento aveva lasciato degli strascichi. L'uomo serbava rancore e per questo, all'indomani del delitto, Pietro Mattei, marito in seconde nozze di Alberica Filo della Torre, lo aveva indicato come possibile assassino. Pietro Mattei e sua moglie si erano sposati il 10 luglio 1981, Alberica Filo della Torre è morta infatti nel giorno in cui nella villa si festeggiava il suo decimo anniversario di matrimonio.
Le prime indagini su Manuel Winston Reyes
Alcune settimane dopo il delitto, Manuel Winston Reyes fu interrogato dagli inquirenti, che prima di lui avevano sospettato di Roberto Jacono, figlio dell'insegnante privata dei bambini di casa Mattei. Jacono aveva problemi psichici e sui suoi pantaloni furono trovate macchie di sangue, ma fu scagionato dall'esame del DNA.
Le indagini su Manuel Winston Reyes furono molto superficiali, al momento dell'omicidio il cameriere filippino aveva rubato alcuni gioielli della contessa. Benché il suo telefono fosse sotto controllo, non furono ascoltate le registrazioni di tutte le sue telefonate, tra cui quella in cui Manuel provava a rivendere la refurtiva al ricettatore. Questa telefonata, che avrebbe messo da subito la parola fine all'indagine, fu ascoltata per la prima volta solo venti anni dopo.
La riapertura del caso del delitto dell'Olgiata
Nonostante l'indagine fosse stata archiviata, Pietro Mattei non si arrese e nel 2007 ottenne che il caso fosse riaperto. Grazie a nuove tecnologie fu analizzato il DNA su tutti i reperti, in particolare sul lenzuolo che venne utilizzato per avvolgere il capo della vittima e sull'orologio della stessa. Il caso venne di nuovo archiviato ma il Mattei chiese ulteriori indagini. L'analisi dei reperti fu affidata ai RIS che sull'orologio e sul lenzuolo trovarono tracce di Manuel Winston Reyes.
La confessione e la condanna di Manuel Winston Reyes
Manuel Winston Reyes confessò il suo delitto l'1 aprile 2011. Agli inquirenti disse di essere tornato alla villa per chiedere alla contessa di riassumerlo, ma la discussione degenerò e Reyes colpì la vittima con uno zoccolo per poi strangolarla. In seguito inscenò una rapina rubando alcuni gioielli. Manuel Winston Reyes da assassino è rimasto libero per 20 anni, in questo periodo si è sposato e ha chiamato sua figlia Alberica, come la contessa a cui ha tolto la vita. Il 9 ottobre del 2012, con sentenza definitiva, è stato condannato a 16 anni di carcere.
Il rilascio di Manuel Winston Reyes e le sue dichiarazioni
Pochi giorni fa, grazie a un indulto, dopo aver scontato solo 10 anni della sua pena, l'uomo è stato rilasciato. Ai giornalisti ha detto "Voglio la mia vita di uomo libero e la mia giustizia. Sono molto emozionato, non so dire nulla, per ora. Arriverà il tempo". Intervistato da Chi L'ha visto?, nella puntata del 13 ottobre, ha detto tra l'altro "Lo so benissimo che loro stanno soffrendo, ma non posso tornare indietro, non posso ridargli la felicità per la mancanza della loro madre, non smetterò di pregare per loro".