Caterina Guzzanti è stata tra le protagoniste di Boris, da poco tornata disponibile su Netflix, e intervistata da i Lunatici, ha detto che il successo dello show dimostra che i cult non invecchiano mai e ha suggerito un'altra serie da vedere, Liberi Tutti.
Dieci anni fa terminava la serie Boris diventata col tempo un vero cult che non invecchia. Di questo parere è anche una delle protagoniste Caterina Guzzanti: l'attrice, ai microfoni de I Lunatici ha detto: "Boris? Il fatto che sia ancora tra le serie più viste in Italia dimostra che è un cult che non invecchia". La Guzzanti ha poi voluto dare un suggerimento a tutti gli appassionati del genere. "Se tutti quelli che mi chiedono e mi hanno chiesto in questi anni quando esce la quarta stagione di Boris si iniziassero a vedere Liberi Tutti su Raiplay secondo me sarebbero molto soddisfatti". Liberi tutti è stata scritta dagli autori di Boris, Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico.
Caterina Guzzanti ha poi parlato dell'attuale crisi dello spettacolo esprimendo le sue perplessità sulla riapertura dei cinema del 15 giugno: "Mi auguro che la data del 15 giugno si riferisca alle arene e agli spazi all'aperto, al cinema a giugno già non ci va nessuno, figuriamoci adesso. Credo che sui film in uscita ci sia una lista d'attesa lunghissima e non so quanto il pubblico sarà felice di chiudersi dentro a una sala, nonostante le distanze". I dubbi della Guzzanti aumentano quando si parla di teatro: "Sui teatri per esempio è assurdo che si dica che si riapre il 15 giugno, non c'è ancora un protocollo di sicurezza per i lavori sul palcoscenico. Non credo che qualcuno andrà a vedere attori che si girano attorno con una mascherina". "In questo momento stiamo soffrendo è un bel casino, manca un protocollo condiviso, dovevo iniziare delle cose a maggio che per ora sono state rimandate a settembre, poi boh. L'idea di fatturare zero un po' fa paura", ha aggiunto l'attrice.
Fare l'attrice non era il suo sogno, Caterina Guzzanti è una veterinaria mancata: "Non ho sempre voluto fare l'attrice. Volevo fare la veterinaria, poi mi sono presa tutta una serie di funghi dai gattini che raccoglievo per strada. Molti ne portavo a casa di nascosto. Mi impuntavo parecchio, per fortuna avevamo il giardino. Alla fine, chiedendolo ogni giorno, sono riuscita a farmi regalare il cane. Chiedendolo tutti i giorni. Corrado e Sabina erano complici, poi ho iniziato a fare questo lavoro, mi è piaciuto, mi è sembrato veramente un bel vivere. All'inizio non mi rendevo conto, se non è un hobby ci vuole grandissimo impegno"