Blake Lively: respinta la richiesta di risarcimento per danni emotivi contro Justin Baldoni

Il tribunale ha escluso le richieste di risarcimento per stress emotivo avanzate da Blake Lively nei confronti di Justin Baldoni.

Blake Lively- Justin Baldoni

Un nuovo sviluppo agita la controversa disputa legale tra Blake Lively e Justin Baldoni. Secondo quanto emerso nelle scorse ore, il giudice federale Lewis J. Liman ha stabilito che le richieste di risarcimento avanzate dall'attrice per danni emotivi non potranno essere portate avanti.

La decisione segue un acceso confronto tra le parti: gli avvocati di Baldoni avevano presentato una mozione per ottenere accesso alle cartelle cliniche di Lively, sostenendo che fossero necessarie per contestare l'entità del disagio psicologico denunciato. L'attrice, dal canto suo, si è opposta alla richiesta, scegliendo invece di ritirare formalmente due delle sue 15 accuse totali, relative ai presunti danni emotivi.

I dettagli della sentenza

Nel documento depositato, il giudice ha chiarito che la mozione di Baldoni è stata respinta in quanto Lively ha confermato l'intenzione di ritirare quelle specifiche richieste. Tuttavia, resta ancora da stabilire se tale ritiro avverrà "con pregiudizio" - il che impedirebbe all'attrice di riproporre in futuro le stesse accuse - o "senza pregiudizio", lasciando aperta la possibilità di ripresentarle.

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It Ends With Us - Siamo Noi A Dire Basta, l'incontro sul tetto tra Blake Lively e Justin Baldoni

La Corte ha sottolineato che, nel frattempo, a Lively sarà vietato introdurre qualunque prova relativa a stress emotivo legata a quelle accuse.

Gli avvocati di Lively, Esra Hudson e Mike Gottlieb, hanno dichiarato che la mozione presentata dalla controparte era "del tutto superflua" e hanno ribadito che la loro assistita continuerà a portare avanti le altre istanze della causa, comprese quelle legate a presunte molestie sessuali e ritorsioni sul set del film It Ends With Us.

Gli avvocati di Baldoni, invece, avevano accusato Lively di voler ritirare le accuse solo per evitare di fornire i documenti clinici richiesti, ma senza rinunciare del tutto alla possibilità di riesumarle in futuro. Lively, tramite i suoi legali, ha risposto accusando la controparte di aver inscenato "una mossa mediatica" e ha chiesto alla Corte di sanzionare gli avvocati dell'attore.

La causa in corso presso il Tribunale distrettuale degli Stati Uniti, nel distretto meridionale di New York, vede contrapposti Lively e Baldoni a seguito di gravi accuse. L'attrice sostiene di essere stata vittima di molestie sessuali e di una campagna di ritorsione orchestrata durante la lavorazione del film It Ends with Us - Siamo noi a dire basta, prodotto da Sony. In risposta, Baldoni ha a sua volta denunciato Lively e suo marito, Ryan Reynolds, per diffamazione e presunta estorsione, chiedendo un risarcimento di 400 milioni di dollari.

Il processo è ancora in corso, con numerosi capi d'accusa attivi e una tensione crescente tra le parti coinvolte. Restano in piedi le questioni principali legate alle accuse di molestie e comportamenti ritorsivi, mentre l'attenzione si sposta ora su come evolveranno i prossimi passaggi procedurali.