Lo scorso anno l'acclamato Green Room è stato presentato al Festival di Cannes. Il film, che non ha ancora distribuzione italiana, vede nel cast la star Anton Yelchin, tragicamente scomparsa nel weekend. Il regista della pellicola Jeremy Saulnier ha condiviso su Indiewire il ricordo dell'attore.
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Anton era un sogno. Era intelligente e arguto e sincero più di chiunque altro abbia mai incontrato. La nostra collaborazione in Green Room era la prima, ma non sarebbe stata l'ultima. L'ho caricato di responsabilità quando gli ho chiesto di interpretare il mio protagonista, ma lui ha portato addosso il peso come un dannato campione. Non solo ha infuso un delicato equilibrio tra tragica vulnerabilità e intensità fisica nel suo personaggio, ma ha offerto la propria generosità e pazienza a disposizione del set.
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In un'industria governata da fogli Excel e stime di vendita sui mercati stranieri, Anton mi ha ricordato ciò che ha davvero valore. Mi ha riportato nella zona di confort in cui sono cresciuto facendo film con gli amici, creando una bolla protettiva in cui la creatività potesse esprimersi. Dopo il tour promozionale dello scorso anno, Anton mi ha invitato a cena. Gli ho detto quanto fosse stato bello trovare un cast così giovane con così tanto talento ed esperienza, come eravamo riusciti a portare a termine la missione.
Guardando al passato, ricordo che Anton mi ha chiesto consigli sul suo debutto alla regia, sperava di girare la sua opera prima in estate. Ero felice di condividere con lui la mia esperienza e francamente ero lusingato a fare da mentore a un così grande talento. Abbiamo parlato della sua carriera. Anton era notoriamente un attore che amava analizzare a fondo il personaggio per dare una direzione alla sua performance, ma era anche coraggioso e mi ha detto di sì senza problemi. Gli ho consigliato di rallentare, di non accettare troppi progetti e di tentare a focalizzarsi su ciò che davvero amava. Stamani non solo ho capito che i miei consigli erano inutili perché stava già facendo ciò che è giusto, ho compreso chi fosse realmente il mentore nella nostra relazione.