Anna Foglietta, nel cast di Alfredino - Una storia italiana, racconta la figura di Franca Rampi, la donna da lei interpretata nella miniserie Sky sulla tragedia di Vermicino, in cui perse la vita il piccolo Alfredo Rampi.
Nelle prossime ore su Sky debutterà Alfredino - Una storia Italiana, la miniserie ispirata alla vera storia di Alfredino Rampi, diretta da Marco Pontecorvo ed interpretata, tra gli altri, da Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara ed Anna Foglietta. Quest'ultima sarà Franca Rampi, la mamma di Alfredino, il bambino che quarant'anni fa perse la vita in un pozzo a Vermicino. L'attrice romana ha rilasciato un'intervista a Repubblica, spiegando il modo in cui ha approcciato il suo personaggio e sottolineando la forza di una donna che, anche di fronte al peggior dolore che una madre possa patire, è stata sempre in grado di rimanere lucida e di agire con dignità ed estrema forza.
Da madre di tre figli, non deve essere stato facile interpretare una donna che perde il proprio figlio in circostanze così drammatiche. "Ho immaginato che il suo dolore non sia mai esistito", ha dichiarato a tal proposito Anna Foglietta, aggiungendo: "Mi sono detta, 'Se continuo a pensare alla signora Franca come ad una persona reale, e a quella tragedia come davvero accaduta, vado al manicomio'. Ho fatto uno sforzo, è stata dura".
L'attrice italiana ha anche ammesso di non aver mai incontrato la signora Rampi, proprio per rispettare la sua volontà di riserbo: "Ho parlato con i responsabili del Centro Alfredo Rampi, persone eccezionali che sono al loro fianco da decenni, mi hanno fornito gli elementi necessari a puntellare il personaggio. Il ricordo che tutti hanno è di una donna che ha mantenuto dignità e pragmatismo nel suo momento più tragico. E in maniera non convenzionale. Venne giudicata perché non soffriva nel modo in cui l'iconografia della madre imponeva di fare ma reagiva, voleva essere utile, a disposizione dei soccorritori. Ha avuto rari attimi di fragilità, io mi sarei lasciata andare. Tutto è rimasto dentro, nascosto in uno scrigno chissà dove nel corpo di questa donna".
Quarant'anni fa, il giudizio cattivo ed affrettato della gente emerse soprattutto quando la madre di Alfredino si mise a mangiare un ghiacciolo mentre si tentava disperatamente di salvare suo figlio. Su questo punto, Anna Foglietta ha detto: "Se non lo avesse mangiato, non avrebbe recuperato le forze necessarie, si sarebbe ammalata. L'aiuto che le hanno dato, anche con un ghiacciolo, è stato fortificante. è facile giudicare. Sta per svenire, le danno un gelato e qualcuno dice 'Ha il figlio nel pozzo e pensa a mangiare'. Che violenza, che crudeltà, che mancanza di empatia. Un circo infernale di anime brutte. Il film mostra questi aspetti. Abbiamo evitato l'obiettivo sul pozzo. Cos'è accaduto lo sappiamo, si voleva sottolineare il tentativo di aiuto, enorme e umano, da parte di tutti. E anche l'elemento pornografico, quella morbosità impossibile da condividere ma che oggi viviamo in tante trasmissioni tv".
In molti, da quando è stata annunciata la produzione di Alfredino - Una storia italiana, si sono chiesti se fosse davvero necessario realizzare un'opera su una tragedia così grande. Su questo aspetto, Anna Foglietta ha detto la sua: "Forse si è scelto di raccontare questa storia in tv proprio adesso perché i genitori di Alfredo sono persone in là con gli anni e più avanti sarebbe potuta finire in altre mani, chissà, invece hanno potuto esprimere il loro parere. Si sono convinti che fosse il progetto giusto perché pone l'accento sul risvolto positivo: dopo la morte di Alfredino è stato creato il Centro Rampi che ha accelerato le operazioni per la nascita della Protezione Civile. In questo modo Franca ha onorato la memoria di suo figlio senza mai parlare di un dolore che era solo suo".