Smile è un film del 2009 diretto da Francesco Gasperoni con Armand Assante e Harriet MacMasters-Green. Durata: 90 min. Distribuito in Italia da Cinecittà Luce. Paese di produzione: Italia, Regno Unito.
Sette ragazzi organizzano una vacanza all'insegna del relax e del contatto con la natura in Marocco. Decisi ad immortalare ogni momento del loro viaggio vengono in possesso di una strana macchinetta fotografica: da quel momento, la divertente avventura fra amici diventa un incubo. Una forza oscura e maledetta li insegue nel bosco in cui hanno deciso di fermarsi e sembra non voler lasciare loro via di scampo. Ben presto i protagonisti diventano preda di una presenza assetata di sangue e di vendetta, avvolti in un mistero dal quale forse non riusciranno a tornare vivi.
Scatti mortali Sette amici italiani e una vacanza esotica, nel cuore del Marocco. Una strana macchina fotografica, automatica regalata da un misterioso commerciante di anticaglie. La comparsa di uno strano cacciatore, vagamente ostile, e poi una serie di eventi mortali che coinvolgono, a uno a …
Date di uscita e riprese - Smile è arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 28 Agosto 2009 (Cinecittà Luce). Le riprese del film si sono svolte in Marocco.
Attualmente Smile ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Smile è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 3.3 su 10
Oltre ai simpatici protagonisti de 'L'era glaciale 3', dal 28 agosto nelle sale arrivano tante storie di ragazzi difficili, raccontate con toni diversi, tra cui 'Piede di Dio' e 'Sul lago Tahoe', due commedie a stelle e strisce come Scuola per canaglie e Fa' la cosa sbagliata, una seducente Michelle Pfeiffer in 'Cherì' e Le tredici rose di Emilio Martínez Lázaro. L'estate horror volge alla conclusione con 'Smile', interpretato da Antonio Cupo e Armand Assante.
A una generale cura nella confezione, almeno limitatamente alla fotografia (qui facilitata dai set suggestivi e dall'uso del digitale) corrisponde una innegabile pochezza di idee, e soprattutto un certo disinteresse per la narrazione propriamente detta.