Una giornata in assoluto tra le più attese di questa undicesima edizione del Far East Film, quella di ieri, con la proiezione, nella fascia serale, dell'atteso western orientale di Kim Ji-Woon, che omaggia Sergio Leone, The Good, The Bad, The Weird. Il film, proiettato alle 22 alla presenza del regista (molto simpatico nel suo dichiarato intento di "portare un po' di violenza e movimento nella tranquilla città di Udine") è un western iperrealista e pop, in cui la narrazione passa in secondo piano rispetto a sequenze d'azione travolgenti (tra cui quella finale, lunghissima) e alla rielaborazione degli stereotipi dello spaghetti western riproposti in chiave locale, in una costruzione filmica tutta improntata al parossismo.
La giornata era iniziata tuttavia su ben altri toni con il dramma filippino Caregiver, grande successo al botteghino locale e rilancio per la diva Sharon Cuneta, per un esempio di opera filippina poco in linea con gli stereotipi che siamo abituati ad attribuire a quella cinematografia. Si prosegue in mattinata con Tactical Unit: Comrades in Arms, il secondo spin-off targato Milkyway nato dal capolavoro di Johnny To PTU. Senza scomodare improponibili paragoni con il film ispiratore, la pellicola è comunque movimentata e divertente, e si giova della presenza dei volti più noti del cinema di Hong Kong contemporaneo come Simon Yam e Lam Suet. Il pomeriggio inizia con la commedia coreana Crush and Blush, ben diretta ma con momenti non facilissimi da seguire al di fuori del suo contesto di produzione, a causa di un umorismo tipicamente locale. La produzione è di un "pezzo da novanta" del cinema coreano come Park Chan-Wook. Convince e strappa applausi l'indonesiano Fiction., diretto dalla regista esordiente Mouly Surya (presente alla proiezione), un thriller psicologico che non si ferma di fronte all'evidente povertà di mezzi, piegandoli anzi alle sue scelte espressive e al viaggio nella mente disturbata della sua protagonista.Nella fascia serale è stato proiettato per primo il drama-thriller cinese The Equation of Love and Death di Cao Baoping, non sempre equilibratissimo ma affascinante nella sua natura di "gioco del destino" cinematografico, seguito dall'applauditissimo film di Kim Ji-Woon. Si chiude con la proiezione di mezzanotte, Lalapipo - A Lot of People, opera nipponica ultrapop, colorata e volutamente provocatoria, che tuttavia, mancando di una vera rielaborazione degli stereotipi su cui si basa, risulta divertente al massimo nei primissimi minuti di visione, lasciando presto il passo alla noia.