La prima puntata dei Bootcamp riporta finalmente un po' di vita "musicale" a X Factor 2025, ma porta anche con sè una domanda pressante: a chi è venuto in mente di eliminare il crudele "gioco delle sedie"? Nonostante si comprenda la necessità di apportare piccole modifiche a un format che ormai risente della sua età, ma perchè proprio nell'unica fase che nel talent ha sempre funzionato?
Le nostre pagelle ai primi Bootcamp
Due cartellini, rosso o verde, hanno sostituito le sedie, portando non solo la prima puntata vera di competizione a essere statica quanto le precedenti, ma allungando inutilmente perfino i tempi. Se non c'è l'unanimità tra i quattro giudici, allora i poveri concorrenti devono tornare nel limbo in cui Giorgia è l'unico raggio di sole e aspettare di essere richiamati sul palco.
Una novità che non è neppure meno "cattiva" rispetto al meccanismo storico dei Bootcamp: le eliminazioni avvengono comunque, le contestazioni da parte del pubblico ci sono comunque, le scelte opinabili dei giudici anche. Perchè gli autori abbiamo deciso di rendere le due puntate solo più macchinose e noiose resta francamente un gran mistero.
Delia Buglisi è praticamente già ai Live - voto 10 e lode
Perchè le promesse del titolo si mantengono. La concorrente siciliana, musicista con anni di studio sulle spalle e un rapporto di amore/odio col suo pianoforte, riesce a fare il miracolo nella maniera più inaspettata possibile. Mette d'accordo tutti, giudici, pubblico in sala, pubblico a casa, con un pezzo complicato di Franco Battiato, La canzone dei vecchi amanti, "mixato" con il Libertango di Astor Piazzolla.
Inutile dire che il livello della performance e del suo personaggio la collocano una spanna sopra tutto quello che abbiamo fin qui asoltato. Tanto che ora il gioco di immaginazione diventa "che errori dovrebbe fare per non superare le Last Call e arrivare direttamente in finale?".
Tutti sono estasiati dal suo talento, ma quello con la mano più lesta è Jake La Furia, che le regala l'X Pass e se la assicura (o quasi) in squadra.
Francesco Gabbani non è un comico - voto 5
Non discutiamo nè sulla sua competenza nè sulla sua severità: Francesco Gabbani non è troppo duro come giudice, lui è giusto.
È uno dei nostri cantautori pop migliori e più apprezzati, con una grande competenza in campo tecnico: che X Factor lo chiami come giudice e lui voglia sfruttarla per fare bene è il minimo! E poi è ambizioso: ha un'idea precisa in mente, e farà di tutto per darle corpo, dovesse anche costargli qualche errore di percorso e qualche bocciatura di troppo.
Su una cosa però deve fare un favore a se stesso e al pubblico: basta battute, sono quelle che abbassano vertiginosamente la media di questo giudizio! Il fatto che sui social siano già diventate dei trend non significa che funzionino. Le battute di Francesco Gabbani sono brutte, punto.
Vincenzo Viscardi, che ansia! - voto 8
La sua performance alle Audition era stata una delle poche impressionanti, tanto che gli era valsa la battuta di Jake La Furia sul perchè i napoletani come lui fossero i "custodi" della musica black come gli americani. Misteri della fede.
Il brano che porta ai Bootcamp, Crazy degli Gnarls Barkley, è un azzardo nella sua esecuzione, e c'è un giudice che apprezza il talento strabordante ma meno la sua forma di "anarchia tecnica".
Alla fine Vincenzo arriverà alle Last Call, perchè lasciare a casa uno come lui sarebbe stato un peccato grave, ma che suspense con quell'intransigente di Gabbani.
Sakina Sanogoh doveva pensarci due volte - voto 4
La parola d'ordine in certi contesti è umiltà, l'abbiamo imparato tutti a nostre spese a scuola. Questo non significa calare la testa di fronte ai giudizi altrui poco lusinghieri, significa solo imparare a fare autocritica. Qui allora le cose sono due: o per Sakina la sua versione di Alicia Keys era perfetta così, oppure manca di umiltà.
Eppure proprio la risposta data a Paola Iezzi, che suggeriva di scegliere meglio i brani per le prossime volte - "Sì, quando avrò tempo sicuramente" -, nasconde il dubbio di avere in effetti sbagliato qualcosa. Pensare che proprio l'unica giudice donna al tavolo aveva già fantasticato sul percorso da fare insieme ai Live! Quando arriverà alle Last Call, Sakina non avrà bisogno solo di un buon pezzo, ma anche di un'ottima lettere di scuse.
Achille Lauro incerto - Voto 5
Durante la prima puntata dei Bootcamp il suo senato non lo incita abbastanza. Lui se ne lamenta, e infatti loro reagiscono, ma è evidente che qualcosa ancora gli manca. Ha in mente un percorso preciso per sè e per chi dovrà seguire le sue scelte, lo dice: sta cercando dei talenti che sappiamo quello che vogliono, con un'identità. Il problema potrebbe essere proprio questo, nell'anno in cui le qualità artistiche sembrano latitare.
Alla fine, per salvarli da un Francesco Gabbani agguerrito contro le mancanze vocali del cantante, sfodera l'X Pass con i Copper Jitters e la loro versione rumorosa e paraula dei Beatles. Salvo poi sussurrare alla band "_Mi raccomando però, non fate gli st*nzi_". O li trasforma nei nuovi Patagarri oppure è una scelta davvero discutibile (nonostante il batterista bravo).
Jake La Furia maestro - voto 8
"Bisogna difendere le proprie idee. Se vuoi fare punk, quando ti chiedono se vuoi fare punk di' di sì". La lezione che il più simpatico al tavolo impartisce a Roberta Scandurra è preziosa, ancor di più in un programma che dovrebbe tirar fuori solo fenomeni pop.
E gli insegnamenti non solo l'unica cosa notevole della serata per Jake: il modo in cui è riuscito a strappare Delia Buglisi alle ambizioni di Francesco Gabbani (la dinamica al tavolo è stata palese) è stato un vero colpo da maestro.