Come di consuetudine, anche quest'anno Roberto Cicutto, presidente della Biennale, e il direttore Alberto Barbera, hanno inaugurato la nuova edizione della Mostra del Cinema di Venezia con una conferenza stampa di apertura, in cui hanno dato modo ai membri delle diverse giurie di raccontarsi e di raccontare il proprio ruolo e contributo ad un evento tanto importate. "Sarà un lavoro durissimo per le nostre giurie quest'anno" ha commentato in apertura Cicutto, sottolineando con orgoglio la ricchezza del programma di questa Venezia 78, introducendo anche una novità assoluta: "In questa edizione avremo anche una giuria, di Orizzonti extra, composta dagli stessi spettatori, persone che vedono i film per piacere ma che si prenderanno anche la responsabilità di giudicarli."
A prendere la parola è stato poi Alberto Barbera, che ha presentato ai giornalisti in sala le giurie di quest'anno: quella del concorso principale, presieduta da Bong Joon Ho e composta da Saverio Costanzo per l'Italia, ma anche Virginie Efira, Cynthia Erivo, Alexander Nanau, e il premio Oscar Chloé Zhao, il cui film si è aggiudicato a Venezia 77 il Leone d'oro; quella di Orizzonti sotto Jasmila Žbanić e quella del premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentis" con il nostro Uberto Pasolini. Barbera ha spiegato quanto il lavoro di giurato sia una grande responsabilità. "si tratta di un lavoro gravoso, ma anche estremamente piacevole."
Un periodo difficile che non è finito
Il regista premio Oscar Bong Joon-Ho ha esordito commentando proprio il suo ruolo come presidente di giuria: "Per me l'importante è rispettare il lavoro di tutti, ognuno ha un suo modo personale e diverso di percepire quello che vede. Non ci sono criteri particolari a cui attenersi, ognuno è libero di scegliere in base ai propri gusti personali. Ovviamente, però, ci daremo battaglia fino all'ultimo giorno." Ovviamente non si poteva non spendere alcune parole sul periodo difficile che purtroppo stiamo ancora vivendo. Tanto in corea come nel resto del mondo il cinema e chi ci lavora hanno enormemente risentito della pandemia, ha spiegato Bong Joon-ho, che però, come tanti altri, non si è lasciato scoraggiare: "Guardandomi indietro adesso penso che il Covid sia stato come un test per fare del nostro meglio. L'anno scorso, proprio qui a Venezia, abbiamo capito che un festival di questo tipo può diventare, in momenti difficili come questo, un simbolo di unità. La storia del cinema non si ferma, il Covid passerà ed il cinema continuerà" Barbera ha poi continuato approfondendo il tema: "L'anno scorso è stata una situazione completamente inedita per noi, Venezia è stato un momento di unità e di condivisione. La situazione quest'anno è molto simile per quanto riguarda la pandemia, dobbiamo fare i conti con molte misure di sicurezza. C'è grande solidarietà tra festival internazionali come il nostro, una solidarietà che deve continuare fino a che la pandemia non verrà debellata. La competizione sana, però, rimane."
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Netlix e il festival
Il direttore Barbera ha proseguito la conferenza commentando la scelta di aprire il Concorso con Madres paralelas di Pedro Almodóvar: "Almodóvar è uno dei più grandi registi del cinema contemporaneo, lo abbiamo corteggiato per anni affinché tornasse a Venezia. È stato per molti anni a Cannes, ma qui è grandissima l'ammirazione che abbiamo per lui, e volevamo che tornasse da noi. Dopo il Leone d'oro di tre anni fa ci ha promesso che avrebbe portato un altro film in concorso: è rimasto colpitissimo dall'atmosfera della kermesse e di come il suo film è stato accolto." Il direttore ha poi raccontato di come quello del regista spagnolo sia stato l'ultimo film che ha potuto visionare: "Sono volato apposta a Madrid a metà luglio per vederlo, aveva solo finito il montaggio, mancava tutto il resto, ma sapevo che era il titolo giusto per aprire la Mostra."
Anche Sorrentino torna quest'anno al Festival di Venezia, dopo molto tempo a Cannes. Barbera ha spiegato che il "merito" è di Netflix: "È stata la mano di Dio è prodotto da Netflix. Per questo non poteva competere nella kermesse francese, stesso discorso vale anche per l'opera di Jane Campion, che presenteremo con grandissima soddisfazione." Barbera ha approfondito il discorso sul rapporto tra le piattaforme streaming ed i festival: "Venezia è stato il primo grande festival ad ammettere in competizione un film di Netflix, nel 2014, ma nessuno ci ha fatto molto caso. Qualche anno dopo soprattutto in Francia sono iniziate le polemiche. La scelte di Cannes dipende da una legislatura particolare che esiste solo in Francia, mentre in tantissimi altri festival internazionali ci sono film prodotti da Netflix. Durante la pandemia il ruolo delle piattaforme è cambiato completamente, non sappiamo come sarà la situazione in futuro ma è chiaro che il mondo dell'intrattenimento cinematografico e della sua fruizione è cambiato per sempre. Non credo che le sale scompariranno, sono convinto che non succederà, ma penso che si vada verso un doppio sistema di distribuzione, si dovrà coesistere con regole nuove. Non si deve demonizzare il ruolo delle piattaforme, anche perché sono tantissimi i film realizzati grazie ai loro finanziamenti, come spettatori siamo liberi di scegliere e di vedere molti più film. È una possibilità in più per tutti. Per me, comunque, il modo migliore per vedere un film è sul grande schermo, condividendo l'esperienza di visione con altri spettatori."
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