Bentornato, nonno Libero: Lino Banfi annuncia con un sorriso emozionato il rientro ufficiale a casa Martini in Un medico in famiglia 8, in onda su Rai Uno da domenica 3 marzo per 13 prime serate. Al suo fianco ritroviamo i personaggi storici della fiction tra cui la moglie Enrica (Milena Vukotic), il figlio Lele (Giulio Scarpati) e la figlia maggiore Maria (Margot Sikabonyi). Il clan sempre più affollato è in procinto di allargarsi con i gemellini di Tracy (Tresy Taddei Takimiri) e Ciccio (Michael Cadeddu), il bebè di Bianca (Francesca Cavallin) e Lele e infine di Dante (Gabriele Cirilli) e Melina (Beatrice Fazi). Al Bano Carrisi è la guest star del primo episodio mentre Catherine Spaak interpreta la mamma di Bianca, Gemma.
A commentare il successo della serie per la Rai ci pensano i direttori Eleonora Andreatta (Rai Fiction) e Giancarlo Leone (Rai Uno) e per Publispei Verdiana Bixio (presidente) e Carlo Principini (direttore artistico).
Un medico in famiglia è un appuntamento fisso da 15 anni. Qual è il segreto di tanta longevità?
Eleonora Andreatta: Da quando è arrivato in TV nel 1998, ha rappresentato una grande rivoluzione diventando la serie family per eccellenza della nostra offerta televisiva.
Carlo Principini: In un'Italia con poche sicurezze, senza governo né Papa, almeno il Medico c'è e resta una certezza rassicurante dopo 234 episodi.
Giancarlo Leone: Ho detto che Rai Uno deve mutare pelle, ma ogni cambiamento ha bisogno di punti fermi, quindi Un medico in famiglia non si tocca! Non deve mancare mai, resta in palinsesto e mi auguro resterà sempre l'architrave della nostra rete.
Lino Banfi: Ho capito nella vecchiaia che puoi dire tutto giustificato dalla poesia. Per questo ne ho scritta una su Avvenire al Papa, che mi chiamava "il nonno d'Italia" e mi abbracciava, e una per Bixio, produttore signore gentile e leale, che come me aveva l'assillo continuo della moglie sulla dieta.
Verdiana Bixio: Le parole allegre e sincere di Lino Banfi sono come papà, che lavorava con serietà, ma anche con un tocco di leggerezza. Questa è la prima fiction che ha presentato con la Rai e la prima che produciamo senza di lui, da soli. Anch'io sono cresciuta con Un medico in famiglia e ho l'età della figlia maggiore, ma questo è un nuovo inizio, con tante conferme e novità.
Cosa ci aspetta nella nuova stagione?
Eleonora Andreatta: Dopo quattro stagioni torna di nuovo nella sua collocazione della domenica in prima serata, in concomitanza con il ritorno di Lino Banfi, con cui il pubblico ha creato un vero e proprio legame di fiducia. E la storia racconta temi di attualità come la crisi, perché viene messa in pericolo la casa dorata dei Martini e ognuno di loro deve fare la propria parte per combattere e superare le differenze seguendo la bussola di Nonno Libero. Nelle puntate si punta alla speranza e non alla rassegnazione.
Lino Banfi: Noi italiani la sera in TV non abbiamo bisogno di Dallas, ma di una famiglia nazional-popolaresca. E così torna Nonno Libero, anche se un po' ingrassato, dall'America dove i fratelli gestiscono dei ristoranti. Il suo PIL (Prodotto Interno Lardo) è aumentato...
Margot Sikabonyi: Quest'anno ci abbiamo messo più cuore e sono fiera di essere cresciuta in questa follia!
Milena Vukotic: C'è ancora tanto desiderio di continuare con lo stesso entusiasmo per sempre e dopo 15 anni non smetto di esprimere gratitudine.
Giulio Scarpati: La fiction ha l'obbligo di raccontare la realtà e nell'ottava stagione viviamo un ritorno alle prime puntante, quando c'erano meno soap e più sostanza narrativa. In questo momento di crisi l'idea che sia possibile trovare una soluzione mi sembra un bel messaggio, anche se in chiave di commedia.
Francesca Cavallin: Il carattere di verosimiglianza è molto interessante in questa fiction e permette al pubblico di identificarsi nelle storie. La crisi, infatti, viene letta attraverso la solidarietà che permette di affrontare le difficoltà. Oggi davanti ai problemi ci si separa, invece qui la famiglia combatte insieme, tornando alle origini.
Catherine Spaak: Sì, Gemma è vivace, sopra le righe, eccentrica: travolge letteralmente la famiglia Martini!
Nessuna paura di restare intrappolati dei personaggi?
Giulio Scarpati: Oltre alla fiction continuo a fare cinema e teatro, proprio per non fissarsi in un solo personaggio, ma l'importante è raccontarne l'evoluzione.
Lino Banfi: I miei colleghi dicono che non si vogliono legare ai personaggi, mentre io sono affezionato a Nonno Libero, che ha lavorato come una macchina da cucire elettronica per legare insieme i pezzi della mia carriera ed arrivare al pubblico dall'alfa all'omega, dai piccoli agli anziani. Ho abbracciato tre generazioni e spero di continuare a farlo con la quarta.