Tsui Hark, il “movie brat” d’Oriente che ha fatto la Storia del cinema di Hong Kong

Tra i premi alla carriera al Far East Film Festival 2025, uno dei più grandi nomi del movimento new wave del cinema di Hong Kong, autore di una filmografia incredibilmente ricca e fondata sul dialogo tra immaginari agli antipodi.

Una foto di Tsui Hark.

Se è vero che nel mondo esistono "diverse Cine" allora è altrettanto vero che esistono diversi cinema cinesi. Il più importante a livello mondiale, complice anche il suo lungo legame coloniale con il fu impero britannico (spesso curiosamente rivendicato, anche in tempi recentissimi, nonostante la sudditanza) quindi con l'Occidente, è quello di Hong Kong. Per dare un senso della sua grandezza: per anni fu la terza industria per dimensioni (dopo Hollywood e Bollywood) e la seconda per esportazioni.

Tsui Hark Attore
Tsui Hark da attore.

Il legame con il west lo ha reso più influente rispetto al cinema cinese continentale e a quello taiwanese non solo per motivi legati alla maggiore libertà in ambito economico, ma per un'apertura culturale che permesso tanto uno scambio continuo quanto un bacino distributivo, soprattutto tra gli anni '60 e gli anni '80, con gli USA. Pensate al fenomeno Bruce Lee. I nomi che hanno contribuito a rendere importante questo cinema sono numerosi, ma per quanto riguarda la corrente legata alle arti marziali non può che venire in mente quello di Tsui Hark, premio alla carriera al Far East Film Festival 2025.

Definirlo in modo univoco è impossibile. Regista, sceneggiatore, produttore e attore, durante la sua carriera Hark è stato un ponte tra due mondi e due modi di fare cinema opposti, un canalizzatore del mainstream e allo stesso tempo un irriducibile sperimentatore (arrivò anche all'animazione). Un innamorato dei classici, ma anche un amante del futuro, indole che lo portò a meritarsi il soprannome di movie brat cinese. Non solo, fu un grande promotore del cinema di Hong Kong a livello nazionale, avendo prodotto con la sua Film Workshop tantissimi film (tra i quali il debutto di John Woo). Il suo focus erano i cinema di arti marziali, tant'è che lanciò Jet Li e lavorò con Jean-Claude Van Damme, ma la verità è anche questo sarebbe riduttivo.

Tsui Hark, il figlio di due mondi

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Tsui Hark sul set.

Tsui Hark, pseudonimo di Tsui Man-kong, in realtà nasce a Saigon, in Vietnam e arriva a Hong Kong a tredici anni, quando (leggenda vuole) il suo destino era "già bello che tracciato", tra la passione nel disegnare fumetti e l'inseparabile compagnia della sua Super 8. Egli fu uno dei figli del canale aperto con il Nord America, tant'è che la sua intera formazione scolastica avvenne in Texas e le sue prime esperienze a livello cinematografico avvennero a New York, sempre all'interno di un bacino comunitario cinese.

Tornò in patria alla fine degli anni '70, dopo la scomparsa di Bruce Lee e quindi con la realtà hongkongese in subbuglio e in un momento di grande crisi del cinema di arti marziali. In questo vuoto Hark cominciò a farsi strada, prima in televisione e poi sul grande schermo nel 1979 con un film d'exploitation che mischiava giallo, wuxia e sci-fi, The Butterfly Murders, passato immediatamente alla Storia come uno dei film più importanti della prima fase del movimento new wave nel cinema di Hong Kong.

Don T Play With Fire
Una scena iconica di Don't Play With Fire.

La complessità della visione di Hark si mostrò in pieno già al suo terzo film, Dangerous Encounters of the First Kind (ma distribuito anche come Don't Play with Fire) del 1980. La pellicola era un crime di periferia dalla incredibile potenza politica e sociologica, che faceva della commistione il suo motivo d'essere, prendendo diversi approcci tematici e tecniche di scrittura dalla Nouvelle Vague, mischiandole con j'accuse all'ideologia capitalista che pesca a piene mani dal cinema di Romero, senza dimenticare le improvvise esplosioni di violenza dal cinema urbano della New Hollywood.

Un cineasta irripetibile

Jet Li in una scena di Once Upon a Time in China
Jet Li in Once Upon a Time in China.

La consacrazione arriva nel 1983 con Zu Warriors from the Magic Mountain (prodotto dalla leggendaria Golden Harvest) in cui introdusse elementi altamente tecnologici da Hollywood per creare effetti speciali mai visti nel wuxia in termini di complessità e spettacolarità. Probabilmente un seguito a quelle innovazioni arrivò solo nel 1990 con un altro film diretto da Tsui Hark, The Swordsman. Dal primo titolo a quest'ultimo cominciò una rivoluzione composta da un continuo danzare di immaginari, generi (celebre il periodo dell'"horror con i fantasmi"), linguaggi e innovazioni tecniche che contribuirono al rilancio del cinema di Hong Kong.

Il lavoro che uscì da questo periodo fu anche quello più importante (o almeno così è riconosciuto da critica e pubblico)del regista, Once Upon a Time in China, 1991. Fu la prima collaborazione tra Hark e Jet Li, che interpretò il ruolo dell'eroe folkloristico cinese Wong Fei-hung, capostipite della scuola di kung-fu cantonese, fino al 1997, anno del quarto film della saga, C'era una volta in Cina e in America. Questi film sono il manifesto della visione di Hark della Cina e del cinema cinese, messo in piedi attraverso un racconto dei suoi cambiamenti storici sotto l'influenza del predominio occidentale. Il fattore maggiormente sconvolgente di queste pellicole sta nel loro essere così profondamente radicali e legate alla tradizione e contemporaneamente impresse di un postmoderno quasi iconoclasta.

Double Team Gioco Di Squadra
Tsui Hark, Jean-Claude Van Damme e Dennis Rodman.

Nel 1993 esce Green Snake con Maggie Cheung, altro capolavoro che, oltre a riproporre la visione raggiunta fino ad ora, rilancia su delle tematiche avanguardiste, precorrendo i tempi rispetto al cinema odierno, pur partendo sempre dal classico. Il cineasta lavorò poi a Hollywood con Jean-Claude Van Damme in Double Team - Gioco di squadra e Hong Kong colpo su colpo per poi tornare ad Hong Kong, dove, nel 2001, con Old Master Q 2001, fu il primo a portare le tecniche Pixar 3D in Cina combinandole con il live action. Tsui Hark è un innovatore che ha fatto del suo credo il non vedere mai confini e il pensare sempre fuori dagli schemi per trovare una strada non battuta. Solo nella sua enorme filmografia è possibile trovare il sequel non ufficiale di Kung Fu Panda e alcuni dei più grandi film wuxia di tutti i tempi.