C'è un programma in Rai, in onda da un mese, di cui si scrive poco o niente. Non lo si fa nonostante gli ascolti, che ad ogni puntata portano Rai Uno oltre il 22% di share. Di venerdì in venerdì infatti, The Voice Senior si conferma il programma più visto della serata per distacco. Finora con una media del 23,19%. Per fare un paragone, un altro programma del venerdì sera di Rai Uno come Tale e Quale Show, nell'ultima edizione ha ottenuto una media del 21,33%.
Come nasce

Partito a novembre 2020 con 5 puntate, The Voice Senior è cresciuto edizione dopo edizione. Quando era stato presentato in conferenza stampa, l'allora direttore di Rai Uno Stefano Coletta aveva dichiarato che il programma avrebbe dato "la scena a chi non ha tanta voce in capitolo, alla categoria più fragile in questi tempi di Covid". Saranno pure stati fragili in tempo di Covid, ma questi senior dimostrano invece di essere fortissimi, ma soprattutto che non è finita finché non è finita.
I concorrenti di The Voice Senior e il riscatto di una vita
Ci si identifica, e molto, in chi avrebbe tanto voluto un'occasione ma non l'ha avuta: perché la famiglia non ti ha sostenuto, perché la vita si è messa in mezzo in tanti modi, perché se l'occasione non arrivava bisognava pur campare. Eccoli allora, i senior: chi è stato soldato in missione, chi casalinga, chi guidava lo scuolabus, chi ha messo da parte la passione fino alla pensione, chi l'ha sempre coltivata ma non è riuscito a farne una professione. C'è anche chi a farne una professione ce l'ha fatta, ma poi se l'è vista sfuggire dalle mani; oppure chi è rimasto ai locali senza sfondare il muro dei contratti prestigiosi e della notorietà.
A The Voice Senior non ci sarà l'avventatezza della giovinezza, ma in compenso, tanto mestiere. Anche più genuinità, perché manca quella smania di apparire, di distinguersi a tutti i costi, che reality e talent si portano dietro quando possono puntare su una vita che è ancora tutta da scrivere. Del resto, qui non si tratta più di costruire una carriera; solo di avere finalmente il proprio momento davanti al grande pubblico. È questo aspetto di riscatto, di rivincita verso la vita, che alza il livello di The Voice Senior rispetto ad altri format simili.
La giuria

The Voice Senior è l'affresco delle tante strade che può prendere la vita, mentre la giuria sta lì e, con la sua presenza, ci ricorda che sono gli incroci fortunati a fare la differenza. Perché i concorrenti di questo talent, ai giurati non hanno niente da invidiare né in termini di mestiere che di talento: è solo che, pur essendoci passione e talento, è mancato loro il binario giusto su cui viaggiare. La giuria poi, è un capitolo a sé. Il quartetto si è rivelato più azzeccato che mai: con gli aneddoti musicali di Gigi D'Alessio, la rumorosità di Clementino, l'usignolo Arisa che potrebbe essere la compagna di banco per cui Clementino ha una cotta e nostra signora del rock Loredana Berté, a cui tutti rendono onore com'è giusto che sia. The Voice Senior è il programma dove trovi Gigi D'Alessio che prende in giro Clementino, ma anche quello dove Arisa e Loredana Berté duettano su Minuetto di Mia Martini.
Il format
The Voice Senior è uno spin off del format The Voice, andato in onda su Rai Due dal 2013 al 2019. La Rai infatti, ha preferito stoppare il programma principale e puntare su questa versione per over 60, scegliendo sia una collocazione in target, cioè Rai Uno, che una conduttrice a cui quel pubblico è affezionato, Antonella Clerici. Gerontocrazia portami via? No, in quanto gli ascolti non erano entusiasmanti (nel 2019 lo share medio fu del 10,36%) e il format sentiva il peso di concorrenze agguerrite come quella di X Factor e Amici. Col senno di poi, la scelta si è rivelata felice. Tanto che dopo ne abbiamo visto altre due versioni, Kids e Generation, ma non più quella principale che, in realtà, non era mai davvero decollata.
The Voice Senior con il suo affresco di possibilità mancate, è il racconto della vita che fa il giro e, alla fine, qualcosa restituisce. La consolazione che chiunque vorrebbe avere: sapere che, da qualche parte, non è stato tutto vano. E scusate se è poco.