Tanti auguri Stefano Accorsi: i cinque film più iconici

Stefano Accorsi compie gli anni. Ripercorriamo la sua carriera isolando i cinque ruoli più iconici per i quali si è prestato sul grande schermo.

Tanti auguri Stefano Accorsi: i cinque film più iconici

Il 2 marzo 2023, l'attore bolognese Stefano Accorsi spegne cinquantatré candeline. Lungo la sua carriera ha avuto modo di collaborare con grandi autori del panorama italiano (come Pupi Avati, Nanni Moretti o Daniele Luchetti) e interpretare ruoli indimenticabili. Tutti lo ricordiamo anche per i suoi esordi lontani dal grande schermo ma decisamente iconici (come l'apparizione nel videoclip di Una canzone d'amore, brano degli 883, oppure nello spot televisivo del gelato Maxibon).

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Venezia 2018: Stefano Accorsi sul red carpet di Vox Lux

Stefano Accorsi si è sempre prestato a progetti di diverso genere senza risparmiarsi, passando dalle commedie ai drammi sentimentali, lavorando tanto nel cinema autoriale quanto in quello più commerciale e mainstream. Sono tutti film (o serie televisive, come nel caso di 1992) che riescono a mettere in luce un talento poliedrico e che spesso meritano di essere riportati alla mente e agli occhi degli spettatori. Abbiamo quindi deciso di porgere (a distanza) i nostri personalissimi auguri di buon compleanno all'interprete, consigliando cinque lavori (proposti in ordine cronologico) che a nostro avviso sono tra i più riusciti e i più iconici della sua filmografia.

1. Radiofreccia (1998)

Radiofreccia
Radiofreccia: una scena del film

Il lungometraggio d'esordio del cantautore Luciano Ligabue diventa, inaspettatamente, un piccolo cult generazionale. Stefano Accorsi interpreta il protagonista e il ruolo non solo consacrerà in maniera definitiva la sua carriera aprendola verso nuovi orizzonti, ma gli varrà anche il David di Donatello come miglior attore protagonista. Siamo nella provincia emiliana alla fine degli anni Settanta. Le radio libere proliferano sempre più e diventano il rifugio per una generazione di giovani che si sente poco rappresentata nella società dell'epoca e avverte il bisogno di provare a comunicare con qualcuno, a distanza, nel silenzio di uno studio di trasmissione. Il protagonista interpretato da Stefano Accorsi incarna perfettamente queste caratteristiche e avverte su di sé un disagio decisamente comune alle persone che condividono la sua generazione, senza tuttavia riuscire a superarlo del tutto. L'attore è bravissimo a restituire tutte queste sfumature in un personaggio che sembra cucito perfettamente su misura per lui. Ricco di brani indimenticabili e camei di grande prestigio (primo fra tutti quelli di Francesco Guccini), Radiofreccia restituisce senza filtri la provincia italiani degli anni Settanta, con tutti i suoi limiti e la sua spensieratezza, un non luogo dal quale fuggire ma inevitabilmente poi fare ritorno. Luciano Ligabue dirigerà nuovamente Stefano Accorsi in un nuovo film del 2018 intitolato Made in Italy.

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2. L'ultimo bacio (2001)

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L'ultimo bacio: una scena del film

Senza ombra di dubbio, si tratta del film più celebre e popolare tra quelli diretti da Gabriele Muccino. L'ultimo bacio consacra la carriera del regista e consolida il successo iconico di Stefano Accorsi. La pellicola ha un successo d'altri tempi, restando in programmazione nelle sale per quasi sei mesi e spingendo Hollywood a prevedere un remake nel 2006. Lo stile è quello dei più tipici film di Muccino, con relazioni portate all'estremo e la cinepresa che segue a perdifiato le crisi coniugali dei personaggi. Stefano Accorsi interpreta un trentenne schiacciato dal senso di responsabilità legato alla gravidanza della sua compagna (Giovanna Mezzogiorno) e la travolgente passione che invece lo chiamerà tra le braccia della più giovane Francesca (Martina Stella). Da una parte la stabilità familiare, dall'altra l'eterna adolescenza. Da un lato le imposizioni dettate da una crescita inevitabile, dall'altra la paura di perdere la libertà e la pulsione propria degli anni più giovani e freschi. In molti hanno visto nell'Accorsi di L'ultimo bacio una sorta di continuazione dell'Accorsi di Radiofreccia. In effetti, seppur con tutte le debite proporzioni e distanze, i due film non sono poi così lontani, ma soprattutto dimostrano come l'attore sia perfettamente a suo agio e in grado di restituire sullo schermo le paure e le emozioni della sua generazione. Nel 2010, Muccino e Accorsi tornano a collaborare insieme al sequel del film, intitolato Baciami ancora, mentre nel 2018 sarà la volta di un altro progetto slegato ma altrettanto fortunato, A casa tutti bene.

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3. Le fate ignoranti (2001)

Stefano Accorsi in una scena de Le fate ignoranti
Stefano Accorsi in una scena de Le fate ignoranti

Sempre nel 2001, Accorsi raggiunge la fama e l'apice della sua carriera anche per quanto riguarda il cinema d'autore. Le fate ignoranti è probabilmente il titolo più riuscito e popolare tra quelli diretti da Ferzan Özpetek. Qui, Accorsi interpreta Michele, un omosessuale che si confronta con la vedova del suo amante. Il tema è sicuramente caldo e scivoloso. In effetti il film non riesce a evitare proprio tutte le trappole che il progetto presenta innanzi, tuttavia la recitazione dei due protagonisti (Stefano Accorsi e Margherita Buy) è destinata a restare impressa nella memoria collettiva. Secondo molta della critica, tra l'altro, si tratta della miglior interpretazione in carriera per l'attore bolognese. Eppure il grande valore aggiunto di questo lavoro è proprio l'alchimia naturale e spontanea che si crea con Buy. I due sono davvero credibili e genuini in tutta la loro fragilità e in tutte le loro emozioni. Accorsi tornerà a lavorare con Ferzan Özpetek anche in Saturno contro (2007) e La dea fortuna (2019), eppure resterà proprio Le fate ignoranti la pellicola più riuscita e fortunata della loro collaborazione.

4. Romanzo criminale (2005)

Stefano Accorsi in una scena di Romanzo Criminale
Stefano Accorsi in una scena di Romanzo Criminale

La collaborazione tra Michele Placido e Stefano Accorsi inizia nel 2002 con il film Un viaggio chiamato amore e continua nel 2004 con Ovunque sei. Tuttavia, il tassello più riuscito e iconico sarà il terzo (e sinora ultimo) risalente al 2005: Romanzo criminale. Tratto dal best seller di Giancarlo De Cataldo, il film è la ricostruzione romanzata della cronaca italiana legata agli anni di piombo e, più nel dettaglio, alla banda della Magliana. La pellicola, forte di un'impostazione corale, annovera un cast d'eccezione tra cui svettano i nomi di Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Elio Germano, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca. Stefano Accorsi interpreta il commissario Nicola Scialoja, l'uomo incaricato di dare la caccia all'organizzazione criminale e che dovrà scendere a compromessi ai confini della legalità per cercare di ripristinare ordine e giustizia. Il suo è un "classico" detective tutto luci e ombre, internamente combattuto da una voglia di rivalsa che dovrà scontrarsi con la legalità del suo operato. La prova torna utile all'attore per provare a smarcarsi un po' dai ruoli più drammatici e sentimentali che avevano contraddistinto il suo percorso fino a questo momento e provare a fare i conti con sfumature di altro genere. Romanzo criminale è un progetto decisamente ambizioso e dalle mire sicuramente più internazionali che italiane. Infatti il successo non tarda a palesarsi, tanto nella nostra penisola quanto all'estero, e il film sarà poi sviluppato ulteriormente in una serie televisiva omonima di altrettanto successo.

5. Veloce come il vento (2016)

Veloce come il vento: Stefano Accorsi in una scena del film
Veloce come il vento: Stefano Accorsi in una scena del film

Diretto da Matteo Rovere e liberamente ispirato alla vita del pilota di rally Carlo Capone, Veloce come il vento viene ricordato dalla critica come uno dei progetti italiani recenti più interessanti e promettenti. Accorsi interpreta Loris, un ex pilota tossicodipendente che per una lunga serie di motivi si troverà a fare da allenatore per sua sorella Giulia, interpretata dall'allora esordiente Matilda De Angelis. Il film intreccia un dramma familiare alle dinamiche sportive più tipiche del cinema internazionale. L'alchimia tra i due interpreti è sicuramente il valore aggiunto di un progetto già di per sé molto solido ma che vede nel rapporto fraterno tra Loris e Giulia una sorta di passaggio di testimone perfettamente restituito dall'eredità attoriale che Accorsi sembra voler concedere a De Angelis.

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