A questo punto non dovrebbe essere più un segreto per nessuno il fatto che Palpatine, l'Imperatore sconfitto ne Il ritorno dello Jedi, tornerà a tormentare i nostri eroi, vecchi e nuovi, nel prossimo Star Wars: L'ascesa di Skywalker. Le prime voci sono cominciate a circolare insieme al sottotitolo del film: quando abbiamo visto il primissimo trailer in occasione della Star Wars Celebration lo scorso aprile, Ian McDiarmid è comparso sul palco poco dopo, scatenando le emozioni dei fan, e nell'inconfondibile voce del perfido Darth Sidious ha "ordinato" di trasmettere il trailer una seconda volta.
L'Imperatore è uno di quei personaggi iconici che Star Wars ha cementificato nell'immaginario collettivo per generazioni, nonostante avesse poche battute e un ruolo assolutamente marginale nella trilogia classica in cui ha fatto il suo esordio. Scopriamo insieme chi è l'uomo e chi è il personaggio sotto il cappuccio nero.
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L'attore sotto il cappuccio nero
L'Imperatore compare per la prima volta in assoluto ne L'Impero colpisce ancora del 1980, ma all'epoca era interpretato da un truccatissimo Marjorie Eaton e doppiato da Clive Revill. Per buona misura, George Lucas volle sovraimporre gli occhi scuri di uno scimpanzé sul volto del personaggio per conferirgli un aspetto ancora più inquietante. L'Imperatore appare infatti sotto forma di ologramma e non fisicamente: per vederlo in persona, e sentirgli pronunciare qualche battuta in più, si sarebbe dovuto attendere il 1983 e Il ritorno dello Jedi. A quel punto, Lucas e il regista Richard Marquand decisero di assumere Ian McDiarmid, un trentenne scozzese semisconosciuto che non pensava nemmeno di intraprendere una carriera cinematografica, ma che aveva attirato l'attenzione della produzione con una performance teatrale.
Chiuso con Il ritorno dello Jedi, McDiarmid avrebbe recitato soltanto in un paio di altri film prima di tornare a teatro. Era convinto che George Lucas avrebbe trovato un attore più giovane per interpretare il suo personaggio, casomai fosse apparso nella fantomatica trilogia prequel che sembrava avere in mente. In realtà, sedici anni dopo, McDiarmid aveva proprio l'età giusta per vestire nuovamente i panni di Palpatine ne La minaccia fantasma: fino a quel momento, l'avevamo visto dopo ore di trucco che lo avevano reso l'orrendo, incartapecorito maestro di Darth Vader, ma nella nuova trilogia l'attore avrebbe dovuto interpretare Palpatine il senatore, l'uomo del popolo che cospirava alle spalle di tutto e tutti per salire al potere. L'attore doveva conferire al personaggio un aspetto ambiguo, una mimica subdola che si doveva prestare a diverse interpretazioni e che ha contribuito a rendere il suo ruolo memorabile.
L'Imperatore nei film
La cosa più ironica è che Darth Sidious, l'alter ego del subdolo Palpatine, è un personaggio assolutamente monodimensionale, quasi una macchietta. Nella trilogia classica, l'Imperatore compare effettivamente soltanto ne Il ritorno dello Jedi e fa molto poco, oltre a starsene seduto a sghignazzare e a sibilare ordini fino alla fine del film. Per certi versi, non si capisce neppure come sia possibile che un gigante come Darth Vader si pieghi al suo cospetto, la qual cosa però alimenta l'alone di mistero e di terrore intorno a quel vecchietto ricurvo. L'Imperatore sfoggia i suoi poteri soltanto negli ultimi minuti, generando scariche elettriche dalle punte delle dita con l'obiettivo di folgorare Luke Skywalker - è la prima volta che vediamo questo peculiare potere del Lato Oscuro - ma finisce per scatenare la reazione di Vader che lo scaraventa nel baratro sotto la sala del trono, uccidendolo al costo della propria vita per salvare suo figlio.
Nella trilogia prequel, Darth Sidious è un avversario molto più formidabile, ma anche in questo caso abbiamo dovuto aspettare tre film per vederlo combattere ne La vendetta dei Sith prima contro Mace Windu e i suoi Jedi, poi contro lo stesso Yoda, uscendone vittorioso in entrambi i casi. Sebbene sia uno spadaccino provetto - Ian McDiarmid si allenò insieme agli altri attori nonostante la sua età e girò alcune scene d'azione senza ricorrere a controfigure - Sidious dà il meglio di sé nei primi due film, strisciando lentamente nello scenario politico, mettendo le fazioni le une contro le altre, scatenando guerre e rappresaglie. È lui che convince la regina Amidala a screditare il cancelliere, così da prendere il suo posto, ed è sempre lui che agisce dietro le quinte per impadronirsi dell'esercito di cloni che avrebbe dovuto difendere la Repubblica prima che Palpatine la trasformasse nell'Impero galattico, sbarazzandosi dei Jedi con l'aiuto di un disilluso Anakin Skywalker e del famigerato Ordine 66.
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Il signore dei Sith oltre il cinema
I primi sei film della saga di Star Wars non ci dicono quasi nulla su Palpatine, neppure il suo primo nome: esso emerge per la prima volta nel romanzo Plagueis di James Luceno. La questione è piuttosto complessa, perché Disney ha scelto di includere il romanzo in un elenco sconfinato di storie fuori canone che oggi chiamiamo Star Wars Legends. Luceno, tuttavia, richiama Plagueis in diversi passaggi di un libro che Disney considera canonico, cioè Tarkin. In ogni caso, il romanzo di Luceno, raccontandoci la vita di Darth Plagueis il Saggio, getta nuova luce sulla formazione di Palpatine, descrivendone la gioventù, l'apprendistato, la lenta ma inesorabile scalata al potere e la sua trasformazione da discepolo in signore dei Sith: è una lettura certamente interessante per chi desidera approfondire questo personaggio e conoscere meglio le sue sfaccettature.
In questo senso, le serie animate Star Wars: The Clone Wars e Star Wars Rebels sono fondamentali. Palpatine/Sidious compare in diversi episodi che raccontano che cos'è successo dietro le quinte, definendo meglio la personalità e le capacità dell'Imperatore. Nell'episodio sedici della quinta stagione di The Clone Wars, Il senza legge, possiamo assistere a un duello in cui Sidious affronta contemporaneamente il suo ex apprendista Darth Maul e suo fratello Savage Opress, sconfiggendoli entrambi senza troppe difficoltà. Nella quarta stagione di Star Wars Rebels, tredicesima puntata intitolata Il mondo tra i mondi, il protagonista Ezra sfugge per un soffio all'Imperatore: scopriamo che quest'ultimo può addirittura penetrare nella bizzarra dimensione senza tempo in cui è finito il giovane Jedi. Il romanzo I signori dei Sith di Paul S. Kemp è un'altra opera di fiction che aiuta a comprendere meglio la personalità dell'Imperatore e il complicato, perverso legame che stringono tra loro i maestri e gli apprendisti Sith.
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Palpatine nel futuro di Star Wars
Sebbene il ritorno dell'Imperatore non fosse stato originariamente previsto nell'arco della nuova trilogia, il regista J.J. Abrams ha affermato che non avrebbe avuto senso concludere la saga degli Skywalker senza riportare in scena l'individuo che li ha tormentati per due generazioni. Abrams dovrà riuscire a convincere anche i fan più scettici che, nel ritorno dell'Imperatore, hanno scorto soprattutto una carenza di idee, specie dopo che Rian Johnson ha fatto fuori in un attimo quello che sembrava essere il nuovo villain nel suo Gli ultimi Jedi. Sebbene sembri a prima vista forzata, questa "resurrezione" potrebbe avere una spiegazione che affonda le radici nella mitologia della saga, a cominciare da quella famosissima scena in cui Palpatine, ancora senatore, raccontava al giovane Anakin la storia di Plagueis, il Sith che aveva scoperto come ingannare la morte.
In questo senso, ci sono ancora due tasselli del puzzle che potrebbero far luce sul mistero. Uno di essi è il penultimo episodio della prima stagione di The Mandalorian, la nuova serie televisiva su Disney+: la puntata in questione, la settima, andrà in onda proprio il giorno prima dell'uscita del film nelle sale statunitensi. Sembra che la data non sia stata fissata a caso. Un altro dettaglio chiave si nasconde invece tra le pagine dei romanzi scritti da Chuck Wendig che compongono la trilogia Aftermath: ambientati prima de Il risveglio della Forza, questi racconti illustrano il funzionamento degli Osservatori, i laboratori in cui l'Imperatore conservava gelosamente i suoi segreti, antichi manufatti Sith e speciali tecnologie che comprendevano la clonazione. Questi romanzi sono stati pubblicati pochi anni fa, poco dopo l'uscita di Episodio VII, e all'epoca Disney insisteva che fosse fondamentale leggerli per capire meglio alcune svolte narrative della nuova trilogia: che il ritorno dell'Imperatore sia una di esse?