La lotta al crimine organizzato sembra non avere mai fine. A dimostrarlo é la realtà della cronaca e un prodotto televisivo di grande successo come Squadra antimafia - Palermo oggi, arrivata ormai alla sesta serie. Anzi, ad essere precisi, mentre dall'8 settembre il pubblico ritroverà il vice questore Domenico Calcaterra, l'ispettore Pietrangeli e Sciuto alle prese con l'organizzazione segreta La Crisalide dall'8 Settembre su Canale 5, la Taodue é già al lavoro per produrre una settima, ci scommettiamo, attesa stagione.
Ed é proprio sul set romano al loro terzo giorno di riprese che abbiamo incontrato gran parte del cast per farci raccontare l'evoluzione e le nuove avventure dei loro protagonisti. Così, dopo averci mostrato i segreti di una perfetta sparatoria in una zona industriale a pochi chilometri da Monterotondo, Kristoph Taffin, che torna a dividere la regia a quattro mani con Samad Zamardilli, e i protagonisti storici Marco Bocci, Giordano De Plano, Dino Abbrescia, Ana Caterina Morariu e Greta Scarano ci svelano quanto sia elettrizzante essere i nuovi eroi di Catania.
La nuova parola d'ordine é concussione
Dopo aver raccontato nel corso degli anni i vari aspetti del potere mafioso e delle attività connesse con questo come il riciclo dei rifiuti tossici fino agli interessi nel campo dell'energia elettrica, la Squadra Antimafia 6 metterà in luce un elemento particolarmente delicato come la concussione tra potere politico e mafia. Ossia, cosa accade quando dei rappresentanti dello Stato entrano in contatto con le organizzazioni mafiose, scavalcando e spesso esponendo a gravi pericoli le forze dell'ordine? La cronaca passata, purtroppo, ha già dato la sua risposta, ma ora la televisione ed i suoi protagonisti provano a riscrivere alcune pagine non andando poi tanto lontano dalla verità. "La forza di questo prodotto risiede proprio nell'incrociare il dato reale con la forte emotività dei suoi personaggi - spiega Samad Zamardilli - inoltre la sesta serie si é posta lo scopo di essere ancora più spettacolare proprio legando l'azione al dipanarsi delle vicende personali dei protagonisti". A lui fa eco il co- regista Kristoph Tassin. "Questo tipo di racconto, unico per il panorama televisivo italiano, combina molti generi passando dall'action al dramma fino al meló. É un elemento difficile da gestire ma é anche la ver forza di tutto il progetto."
Evoluzione dei personaggi
Quando tutto é iniziato nel 2009 per mano di Paolo Valsecchi, la vicenda era ambientata a Palermo e trovava la sua forza nell'incontro/scontro tra due personalità femminili molto forti come il Vice Questore Claudia Mores, interpretata da Simona Cavallari, e Rosy Abate, che ancor oggi ha il volto di Giulia Michelini. Dalla quinta stagione in poi, però la vicenda non solo si é spostata a Catania m ha concentrato la sua attenzione sul personaggio di Calcaterra, elemento della squadra presente fin dalla prima puntata, e soprattutto sul suo interprete Marco Bocci. Amato dalle donne e al centro del gossip per essere il neo marito di Laura Chiatti, questa volta l'attore rifiuta qualsiasi considerazione sulla sua vita privata e si concentra esclusivamente sul rendere più comprensibili le evoluzioni del suo personaggio. "La sesta stagione é particolare perché si scontra in maniera diretta con spunti reali come la collusione tra stato e mafia. Quindi tutta la squadra, nessuno escluso, si troverà in una situazione di difficoltà. Tutti loro hanno uno spiccato senso di giustizia ma non hanno più idea dove sia. Perché con molta probabilità si troveranno a lottare proprio contro i personaggi che la rappresentano ufficialmente. " Ma alla fine riusciranno a mantenere intatta la loro etica professionale o dovranno scendere a patti con la realtà? "Ogni personaggio ha un percorso di vita personale - continua Bocci - ma l'elemento che unisce ognuno di loro é l'idea di legalità e di legge. Quindi no. Non scenderanno a patti n'è con lo Stato ne con la Mafia. Anzi, ci troveremo di fronte a delle persone che, pur di raggiungere quell'idea assoluta di giustizia, sono pronti a trasgredire la legge."
Lavorando alla settima stagione
Senza alcuna certezza per quanto riguarda i risultati della sesta stagione, Mediaset ha già avviato le riprese delle settima. In realtà, basandoci sui numeri passati, si tratta di un rischio controllato visto anche che Squadra Antimafia vanta un numero incredibile di fan, tra cui solo un milione iscritti alla pagina Facebook. Dunque, confermando la fiducia nella serie più social della televisione italiana, anche Taodue ha creduto nell'efficacia di iniziare le nuove riprese quasi in parallelo con la messa in onda della serie. Una tecnica già utilizzata l'anno precedente che, non solo ha mantenuto alta la tensione dello spettatore senza far passare troppo tempo tra una stagione e l'altra, ma é stato d'aiuto anche ai protagonisti come una sorta di ripasso. "L'anno scorso siamo andati in onda dopo due o tre settimane dall'inizio delle riprese - ricorda Giordano De Plano - per me è stato importante avere un confronto con le evoluzioni del mio personaggio. Mi ha aiutato a capire dove stavo andando nella nuova stagione. Per quanto riguarda la sesta, invece, si tratta un po' di un debutto, visto che segna l'esordio alla regia di Samar e Christoph. È stato un po' come rimettersi in gioco in maniera più appassionata e spregiudicata. Inoltre c'é un elemento underground che forse ci voleva dopo tante stagioni."