10 serie tv migliorate dopo la prima stagione

Da The Office a Buffy l'Ammazzavampiri ecco la nostra lista delle serie tv che sono migliorate tantissimo dopo una prima stagione non particolarmente memorabile.

Sarah Michelle Gellar in una scena di Buffy - L'ammazzavampiri, episodio La riunione (prima stagione)
Sarah Michelle Gellar in una scena di Buffy - L'ammazzavampiri, episodio La riunione (prima stagione)

Le serie TV, soprattutto quelle composte da molte stagioni, hanno il più delle volte un andamento altalenante: è quasi impossibile che la qualità - dal punto di vista della trama e della cura data alla caratterizzazione dei personaggi - rimangano le stesse nel corso di più stagioni. A volte le serie cominciano benissimo con una prima stagione indimenticabile per poi peggiorare con il tempo; altre volte, invece, cominciano in sordina e poi esplodono nel corso delle stagioni successive, guadagnandosi una fanbase sempre più numerosa ed affiatata. È proprio a questa seconda categoria che abbiamo deciso di dedicare questo articolo, nel quale abbiamo radunato tutti quegli show televisivi che, a nostro parere, non hanno dato il meglio di sé nei primi episodi: da The office a Doctor Who ecco 10 serie tv migliorate dopo la prima stagione.

1. The Office (2005 - 2013)

John Krasinski e Steve Carell in una scena dell'episodio The Meeting della serie The Office
John Krasinski e Steve Carell in una scena dell'episodio The Meeting della serie The Office

Prima di chiudere questo articolo infuriati, dateci almeno la possibilità di spiegare. Anche per noi The Office, l'amatissima serie tv che racconta le esilaranti (dis)avventure quotidiane di un gruppo di impiegati in un ufficio, è un vero capolavoro di comicità. Ma ammettiamolo, lo show adattato da Greg Daniels ci ha messo un po' ad ingranare la giusta marcia: la sua prima stagione era forse un po' troppo vicina all'originale britannico con l'irriverente Ricky Gervais (il pilot, in particolare, ne è un remake fin troppo fedele), e quella comicità così cinica e asciutta che ne aveva fatto la fortuna in patria non funzionava così bene una volta attraversato l'oceano. Ciò che ha cambiato le carte in tavola per la versione statunitense, è senza dubbio l'evoluzione di uno dei suoi personaggi principali: un episodio dopo l'altro, il Michael Scott di Steve Carell si è trasformato in un adorabile imbranato, capace di mettersi nelle situazioni più imbarazzanti mai viste su schermo, ma impossibile da non amare. Dalla seconda stagione, poi, anche le storyline con al centro gli impiegati della Dunder Mifflin di Scranton sono diventate sempre più coinvolgenti, in particolare quella con al centrola coppia Jim/Pam (rispettivamente John Krasinski e Jenna Fischer), che ci ha tenuto sulle spine per decine di episodi e ci ha fatto penare come non mai. Insomma, dalla seconda stagione The Office è riuscito a trovare una sua dimensione, allontanandosi dall'originale ed evolvendo in qualcosa di originale ed altrettanto indimenticabile.

The Office: i 10 migliori episodi

2. Seinfeld (1989 -1998)

Jerry Seinfeld, Julia Louis-Dreyfus e Jason Alexander in una scena dell'episodio The Chinese Restaurant di Seinfeld
Jerry Seinfeld, Julia Louis-Dreyfus e Jason Alexander in una scena dell'episodio The Chinese Restaurant di Seinfeld

Passiamo a un vero classico che ha fatto la storia della televisione, Seinfeld, la sitcom che "non parla di niente" creata da Larry David e Jerry Seinfeld. Anche in questo caso ci troviamo a scomodare un mostro sacro dell'intrattenimento televisivo, ma dateci il tempo di spiegare prima di accusarci di blasfemia e di abbandonare la lettura. Una delle caratteristiche principali della serie è il fatto che il suo protagonista, Jerry Seinfeld appunto, sia un comico di stand up che basa i suoi spettacoli sulle sue esperienze di vita reale, traendo quindi il suo materiale da quanto accade a lui e ai suoi amici nella quotidianità. Una delle critiche fatte ai primi episodi dello show, però, è che la porzione di volta in volta dedicata agli spettacoli di stand up fosse un po' troppo preponderante, cosa che portava a trascurare un po' la trama generale della puntata. Con il tempo, concentrandosi di più sulle storyline con al centro il protagonista ed il suo strampalato gruppo di amici, si è senza dubbio trovato il giusto equilibrio. Un'altra delle critiche che possiamo lanciare alla prima stagione è che i coprotagonisti, a parte il centralissimo Seinfield, non fossero ancora ben definiti: con il tempo George, Kramer e soprattutto Elaine (che inizialmente era stata lasciata un po' sullo sfondo e non era nemmeno presente nel pilot), diventano personaggi a tutto tondo, ben caratterizzati ed approfonditi. Dopo la prima stagione Seinfeld è riuscito a trovare una propria voce, distaccandosi radicalmente da qualsiasi altro show fosse stato visto in televisione fino a quel momento. Questo anche grazie all'incredibile chimica creatasi tra i suoi protagonisti, quattro personaggi piuttosto scorretti e decisamente poco amabili, ma perfettamente in sintonia l'uno con l'altro.

Seinfeld: 25 motivi che ne fanno la migliore sitcom di sempre

3. Star Trek - The Next Generation (1987 - 1994)

Patrick Stewart, Brent Spiner, Jonathan Frakes e il resto del cast di Star Trek: The Next Generation in una foto promozionale
Patrick Stewart, Brent Spiner, Jonathan Frakes e il resto del cast di Star Trek: The Next Generation in una foto promozionale

Procediamo la nostra lista delle serie tv che sono migliorate dopo la prima stagione con Star Trek - The Next Generation. Quasi due decenni dopo la fine del primo Star Trek, nel 1987 arriva sugli schermi televisivi il suo seguito: anche in questo caso la prima tranche di episodi era lontana dai fasti di ciò che sarebbe venuto in seguito. Storyline un po' confuse e ricche di cliché, la mancanza di una direzione ben precisa per lo show e di chimica tra i membri del cast principale sono tra le critiche più comunemente dirette alla prima stagione della serie: in seguito, fortunatamente, queste difetti sono stati brillantemente superati e Star Trek - The Next Generation viene ricordato tanto per gli interessanti sviluppi presi dalle varie sottotrame che per l'affiatamento tra i suoi protagonisti e la cura messa nella loro caratterizzazione.

4. I Simpson (1989 - )

La famiglia Simpson al completo nell'episodio Dalle stalle alle stelle della stagione 10
La famiglia Simpson al completo nell'episodio Dalle stalle alle stelle della stagione 10

In questa nostra lista di show che sono migliorati dopo la prima stagione abbiamo deciso di inserire anche due serie d'animazione che hanno fatto - in modo molto diverso - la storia della televisione. La prima di cui abbiamo deciso di parlare è I Simpson: se delle 32 stagioni di cui è composta le ultime sono forse tra le meno amate dai fan di lunga data (che le accusano di aver perso l'indiscutibile smalto del passato), anche la prima viene tendenzialmente esclusa dai consueti rewatch. La cosiddetta "Golden Age" de I Simpson include indicativamente dalla terza all'ottava stagione, anche la seconda, però, segna già un netto miglioramento rispetto ai primi episodi: l'animazione diviene più curata, i personaggi secondari meglio caratterizzati ed approfonditi, la satira più tagliente e brillante. Forse la seconda stagione è ancora lontana dai picchi che la serie raggiungerà negli anni, ma senza dubbio vi si possono osservare i primi passi nella direzione che ne farà una delle sit-com animate più apprezzate di sempre.

5. South Park (2000 - )

Un'immagine dell'episodio Pandemic di South Park
Un'immagine dell'episodio Pandemic di South Park

Passiamo subito alla seconda serie d'animazione che abbiamo deciso di inserire in questa nostra lista, la dissacrante e decisamente controversa South Park. Se con il tempo la serie creata da Trey Parker e Matt Stone, che ha per protagonisti un gruppo di bambini - e le loro famiglie - di una cittadina del Colorado, si è guadagnato una solidissima fanbase, la prima stagione è stata al centro di molte critiche negative, forse perché nessuno si aspettava uno gruppo di sboccatissimi studenti elementari affrontare temi sociali e politici senza alcun pelo sulla lingua. Nulla del genere era mai stato fatto prima in televisione. Se la prima stagione contiene già gran parte degli spunti e temi affrontati in quelle successive, con il tempo South Park è cresciuto trovando una sua dimensione, curando sempre di più la caratterizzazione tanto dei personaggi principali che secondari e mostrando un'inventiva sempre maggiore nello costruzione delle trame, addirittura sviluppando alcune storyline su più episodi (cosa estremamente rara per quanto riguarda i prodotti di animazione di questo tipo).

  1. Buffy l'Ammazzavampiri (1997 - 2003)
Sarah Michelle Gellar e Alyson Hannigan  in una scena di Buffy - L'ammazzavampiri, episodio La mantide
Sarah Michelle Gellar e Alyson Hannigan in una scena di Buffy - L'ammazzavampiri, episodio La mantide

Continuiamo con una delle serie tv più amate di sempre, pilastro dell'adolescenza di molti di noi (ma ancor più apprezzata ad una seconda e successiva visione, rigorosamente in originale): Buffy l'Ammazzavampiri. L'opinione condivisa sullo show creato da Joss Whedon è che la sua prima stagione sia molto lontana dai fasti raggiunti in seguito: un inizio che non è niente di speciale né qualcosa di particolarmente memorabile. Con la seconda stagione, però, qualcosa cambia in maniera radicale: i personaggi - non solo i principali ma anche i secondari - si fanno meglio approfonditi e caratterizzati (l'evoluzione di Cordelia ne è un esempio perfetto), il tono degli episodi diviene più maturo e più marcatamente dark. Menzione d'onore va poi data alla storia d'amore tra Buffy (Sarah Michelle Gellar) ed Angel (David Boreanaz), che si sviluppa in mondo del tutto inaspettato proprio nella seconda annata dello show e culmina in un doppio finale assolutamente straziante (e bellissimo). Se Buffy l'Ammazzavampiri nelle stagioni successive vedrà molti alti (e pochi bassi), è con la seconda che la storia della giovane cacciatrice di vampiri diventa davvero imperdibile.

Buffy, 20 anni dopo: i 10 episodi più folli e divertenti

  1. X-Files (1993 - 2002; 2016 - 2018)
David Duchovny e Gillian Anderson sono Fox Mulder e Dana Scully in X-Files
David Duchovny e Gillian Anderson sono Fox Mulder e Dana Scully in X-Files

Scomodiamo nuovamente un mostro sacro del piccolo schermo, X-Files: per quanto già amatissimo a partire dalla prima visione, è con il tempo è diventato un tassello imperdibile nella storia dell'intrattenimento televisivo. Se nelle annate successive alla prima è proprio il rapporto creatosi tra i protagonisti, gli agenti dell'FBI Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson) che investigano il paranormale, a reggere lo show e a coinvolgere così tanto lo spettatore, la chimica e la sintonia tra i due non erano inizialmente così marcate ed evidenti.
Alla stagione inaugurale, andata in onda per la prima volta nel 1993, appartengono senza dubbio alcuni degli episodi della serie ma, in senso generale, le diverse storyline risultano meno curate di come poi saranno in seguito.

  1. Supernatural (2005 - 2020)
Jared Padalecki e Jensen Ackles discutono nel pilot di Supernatural
Jared Padalecki e Jensen Ackles discutono nel pilot di Supernatural

Conclusasi da pochissimo con la sua quindicesima stagione, Supernatural ha necessitato di un po' di tempo prima trovare il giusto ritmo e di definire quelle dinamiche che l'hanno resa così amata dalla sua vastissima fanbase. Come nel caso di Buffy l'Ammazzavampiri la prima stagione risulta forse un po' limitata dalla struttura narrativa del "mostro settimanale". A giovare è stato senza dubbio il passaggio dal network The WB alla neonata The CW (nata dall'unione tra The WB e UPN), dando la possibilità allo show di evolvere e di integrare, in fase di scrittura, spunti ben più originali ed intriganti. Se la quarta e la quinta stagione sono generalmente considerate i momenti più alti dello show (che originariamente - secondo i piani del suo creatore Eric Kripke - doveva concludersi nella sua quinta annata), è con la seconda che Supernatural cattura definitivamente l'attenzione del suo pubblico, coinvolgendolo nelle avventure sovrannaturali dei fratelli Sam e Dean Winchester.

Supernatural 15, la recensione del finale della serie: una conclusione commovente e a lungo attesa

  1. Bones (2005 - 2017)
Emily Deschanel nell'episodio pilota della serie tv 'Bones'
Emily Deschanel nell'episodio pilota della serie tv 'Bones'

Serie tv liberamente ispirata alle avventure di Temperance Brennan, personaggio letterario protagonista dei romanzi dell'antropologa forense Kathy Reichs (lei stessa è tra le produttrici dello show), Bones ci ha accompagnato per ben dodici stagioni, catturandoci con i particolarissimi casi risolti dalla protagonista (interpretata da Emily Deschanel), dall'agente dell'FBI Seeley Booth (David Boreanaz) e dal loro team. Se inizialmente venne accolta come l'ennesimo drama poliziesco, con il tempo è proprio il personaggio di Temperance Brennan, detta appunto Bones, a dare alla storia un'angolazione del tutto originale, rendendo la singolare dinamica creatasi tra lei e Booth (che con il tempo si evolverà in qualcosa di più) ben più intrigante di quel che poteva inizialmente sembrare. Successivamente, poi, tanto i singoli casi risolti episodio dopo episodio che la trama orizzontale si fanno sempre più affascinanti, rendendo Bones un unicum nel suo genere.

  1. Parks and Recreation (2009 - 2015)
Amy Poehler in un episodio della sesta stagione di Parks and Recreation
Amy Poehler in un episodio della sesta stagione di Parks and Recreation

Concludiamo questa nostra lista delle serie tv con Parks and Recreation, un'altra comedy della NBC che forse nei suoi primi episodi assomiglia un po' troppo a The Office, con cui condivide la struttura a mockumentary e la coppia di creatori, Greg Daniels e Michael Schur. La serie, che ruota attorno ad un gruppo di strambi personaggi che lavorano al dipartimento per la manutenzione dei parchi pubblici, a partire dalla sua seconda stagione prende una direzione nuova rispetto alla prima: rendendo i colleghi della protagonista Leslie (Amy Poehler) e la cittadina di Pawnee (in cui la storia è ambientata) più centrali nella vicenda, la satira sulla mentalità bigotta degli abitanti dei sobborghi americani si fa più tagliente e mirata. Con l'ingresso nel cast di Adam Scott e Rob Lowe, proprio dalla seconda stagione, Parks and Recreation sembra davvero trovare una sua dimensione, confermandosi come una delle serie comedy migliori di sempre.