Dopo le 10 serie tv che sono invecchiate benissimo, come promesso, eccoci con le 10 serie tv invecchiate malissimo. A volte il tempo non è clemente non solo con le rughe e i capelli bianchi che ci accorgiamo di avere davanti allo specchio, ma anche con l'audiovisivo. A volte la serialità, specchio di quanto accade nella società ancor più dei film, rimane legata fin troppo al periodo socio-culturale-storico che racconta. Alcune di queste serie sono dei veri e propri cult per il proprio genere, ma non sono riuscite a reggere ottimamente il tempo che passa. Non parliamo di qualità delle serie citate, quindi, ma proprio di rapporto col cambiamento della società e del contesto in cui nasce e muore un prodotto seriale. E forse per questo spesso si è tentato di svecchiarle producendo revival, reboot e remake il più delle volte non riusciti proprio perché partivano svantaggiati dovendo riportare in tv dei cult. Quindi ecco quelle che secondo noi sono le serie, dagli anni '90 in poi, che hanno retto peggio il passare del tempo.
Dawson's Creek (1998 - 2003)
Iniziamo con il teen drama per eccellenza (sì, più di Beverly Hills, 90210, anch'esso anni '90), che a suo modo aveva rivoluzionato il genere con dialoghi filosofici e complessi per degli adolescenti, interpretati da trentenni. Caratteristica quest'ultima presente in altri teen drama "storici" e ora meno abusata. Dawson's Creek è uno sguardo sul mondo adolescenziale oggi sicuramente poco attuale, troppo lontano dalla frenesia del "tutto e subito" di adesso, della ricerca dell'immagine, dei social network, racconta di personaggi e situazioni con cui i più giovani faticherebbero a identificarsi. Lavori più recenti come The O.C. e Gossip Girl sono più vicini alla generazione dei millennials ma anche quelli verrebbero sicuramente rivalutati, come del resto dimostra il reboot di Gossip Girl in arrivo a luglio negli Usa su HBO Max.
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La Tata (1993 - 1999)
Fran Drescher ha sicuramente caratterizzato gli anni '90 con La Tata, una delle sitcom cult di quegli anni, con i suoi modi affettuosi e le sue faccette fin troppo espressive mentre guardava in camera, ma la sua Francesca Cacace è indubbiamente una donna che ha fatto il suo tempo. Una ragazza che ha come unico scopo nella vita trovare un marito per avere dei figli finché è ancora fertile, è certamente un esempio anacronistico per i tempi odierni. Questo nonostante lei e il signor Sheffield rimangano sicuramente una delle coppie più famose della tv e che sono rimaste nel cuore degli spettatori. Così come gli abiti molto anni '90 che Fran sfoggiava in ogni episodio.
Heroes (2006 - 2010)
Per molti Heroes ha una sola stagione. In realtà ne sono state prodotte quattro più un tentativo di revival andato male Heroes Reborn. Questo perché in 23 episodi è riuscito a creare tormentoni ("Salva la cheeerleader salva il mondo") e un'estetica fumettistica unica, ispirata a nessun graphic novel in particolare, ma che li racchiudeva tutti insieme. Purtroppo, come a volte capita, già dal secondo ciclo di episodi diventò vecchia e la caricatura di se stessa, poco convinta di dove volesse andare a parare e nel far evolvere i personaggi già iconici. Ecco perché tendiamo a ricordarli com'erano nella prima stagione, come se il tempo non fosse passato. Ma purtroppo lo ha fatto, e malamente.
Streghe (1998 - 2006)
A proposito di icone femminili, sicuramente negli anni '90 le sorelle Halliwell sono state l'accompagnamento di molti pomeriggi e serate televisive, coi loro poteri ultraterreni e il loro women power. Curiosamente, la serie ha in comune con un altro cult anni '90, Beverly Hills, 90210, Shannen Doherty, ed entrambi sono stati abbandonati dall'attrice in corso d'opera. Streghe - di cui esiste un reboot attualmente in onda che facciamo finta non esista - sente sicuramente gli anni e gli effetti speciali che ha sulle spalle, insieme a una trama così spesso poco coesa da essere ricordata come esempio da non seguire.
Willy il Principe di Bel-Air (1990 - 1996)
Tornando al mondo delle sitcom, sfidiamo chiunque sia cresciuto negli anni '90 a non sapere a memoria la sigla di Willy Il Principe di Bel-Air, la serie che ha lanciato letteralmente la carriera di Will Smith. Questo però non basta e a rivederla ora è una sitcom che sente tutto il peso del suo genere, di schemi narrativi e comici oramai superati. Una descrizione della società e una caratterizzazione dei personaggi che lasciano decisamente il tempo che trovano. E la parola chiave è "tempo". Proprio come in un'altra black comedy dell'epoca, Otto sotto un tetto, con il suo Steve Urkel che quando diventa Stephen non ci fa più ridere come allora.
Baywatch (1989 - 2001)
La serie sui bagnini più famosa (e anche unica volendo) della tv ne fece un modello esasperato di bellezza canonica. Muscoli maschili e linee formose femminili erano il marchio di fabbrica di Baywatch, un modello anche qui superato, per quanto abbia fatto il successo del serial più all'estero che negli USA. I rallenty esasperati, le corse in spiaggia, la telecamera che si sofferma sui corpi scolpiti di David Hasselhoff e Pamela Anderson fanno sorridere a rivederli oggi.
Settimo Cielo (1996 - 2007)
Una serie praticamente già vecchia quando è uscita, dato che era figlia del bigottismo americano più puro e solidificato. Un pastore, la moglie e i cinque - che poi diventeranno sette - figli. Affrontare temi come il sesso, i problemi adolescenziali, la droga con una scrittura così poco aperta ed elastica sul mondo che si evolveva, non può che considerarsi uno schema superato. Senza contare lo scandalo sessuale che ha paradossalmente colpito anni dopo la fine del serial proprio Stephen Collins, l'interprete del reverendo Camden. Però un merito Settimo Cielo lo ha: averci "donato" Jessica Biel, che più di recente ha portato una grande interpretazione nella prima stagione di The Sinner.
Walker Texas Ranger (1993 - 2001)
Un altro show di cui è impossibile non conoscere la sigla se non si è cresciuti negli anni '90, ma che decisamente mostra un modello di uomo tutto d'un pezzo "che non deve chiedere mai" non più attuale. Chuck Norris era un tutt'uno col personaggio a cui prestava corpo e volto, interpretava anche la suddetta sigla, ma non ha superato la prova del tempo, senza nulla togliere alla sua espressione dura e alla sua immagine sempiterna impressa nella mente degli spettatori. Un Walker Texas Ranger che hanno tentato di svecchiare con Walker, il remake attualmente in onda con Jared Padalecki.
The Vampire Diaries (2009 - 2017)
I vampiri non vanno più moda? Nonostante abbiano appena annunciato un adattamento televisivo da parte di AMC per il classico letterario Intervista col vampiro, ci sentiamo di dire di sì. Soprattutto questo tipo di narrazione ed estetica al sangue, figlia del teen drama "alla Dawson's Creek" e che con quel serial ha in comune il creatore, Kevin Williamson, che presto lasciò le redini alla collega Julie Plec. Nelle prime stagioni The Vampire Diaries, tratto dall'omonima saga di romanzi, era più un adventure drama alla ricerca dell'artefatto di turno, ma presto il triangolo amoroso e le tematiche adolescenziali presero il sopravvento. Il filone tuttora persiste con la serie tv Legacies, in onda su The CW.
Smallville (2001 - 2011)
Chiudiamo le nostre 10 serie tv che sono invecchiate malissimo con Smallville, la storia dell'adolescenza di Superman che ha fatto la fortuna di The WB prima e The CW poi, nonché di Tom Welling e altri attori emergenti. La serie tentava di omaggiare i fumetti e la cittadina che diede una casa all'Uomo d'Acciaio senza dimenticare la tematica profondamente teen, con costumi supereroistici "carnevaleschi" e una recitazione spesso acerba e sopra le righe (caratteristiche che ancora persistono nell'Arrowverse di The CW). Un modo di trasporre i fumetti in tv decisamente superato. Neanche a farlo apposta, oltre ad aver visto un cameo di Tom Welling proprio in un crossover dell'Arrowverse, è stato appena annunciato che la serie potrebbe tornare in tv con nuovi episodi.