Sarah Savioli: cosa accadrebbe se, per investigare sui crimini, potessimo interrogare piante e animali?

Esce il quarto capitolo della serie degli Insospettabili e l'autrice si racconta tra letture, pensieri e un amore smodato per la natura

Sarah Savioli: cosa accadrebbe se, per investigare sui crimini, potessimo interrogare piante e animali?

Sarah Savioli, autrice Feltrinelli, è stata ospite per una puntata di Book Nerd e, con lei, abbiamo dato il via a un vero e proprio flusso di coscienza che, dalle avventure narrate nei suoi romanzi, è arrivato fino ai ricordi da bambina nella rigogliosa Sardegna. Abbiamo aperto la live, come al solito, con una domanda non proprio semplice, per rompere il ghiaccio. Le abbiamo chiesto di presentarsi e lei l'ha fatto proprio partendo dalla saga letteraria da lei creata, giunta ormai alla quarta puntata, che si compone, de Gli insospettabili, Il testimone chiave, La banda dei colpevoli e I selvatici.

Chi è Sarah Savioli?

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Sarah Savioli: un'immagine della scrittrice

Un'autrice che ha scoperto la scrittura solo di recente, ma che in pochi anni è riuscita a creare una vera e propria epopea, in grado di conquistare migliaia di lettori. Infatti, Sarah Savioli è giunta, per i tipi di Feltrinelli, alla quarta puntata delle avventure di Anna Melissari, protagonista insolita per libri che parlino di omicidi e crimini efferati. Infatti, Anna è una donna semplice, che non avrebbe mai pensato di poter condurre indagini né interrogatori finché, a causa di una piccola ischemia cerebrale, per lei diventa possibile parlare con animali e piante. Questa caratteristica la rende una partner preziosa per Cantoni, titolare di un'agenzia investigativa, il suo collaboratore Tonino e Otto, l'alano che li accompagna sempre durante le giornate di lavoro. Quindi, mentre Cantoni e Tonino interrogano gli umani, i parenti delle vittime, i vicini, i sospettati, Anna parla con i platani, le tartarughine, i cani e i gatti che trova nei dintorni delle scene dei delitti, facendosi rivelare quello che gli umani non vedono o di cui, per mille motivi, non hanno intenzione di parlare. Questa è la parte più sostanziosa dell'avventura letteraria di Sarah Savioli che, ci confessa, le ha permesso di mettere a frutto tutta la fantasia che a scuola la faceva sempre sbattere fuori dalla porta.

Come nascono le sue storie?

Sarah ci ha rivelato di aver iniziato a scrivere in maniera assolutamente istintiva, quattro o cinque anni fa, come un urlo dell'anima. E ha iniziato proprio da un ricordo del cuore: nata in Sardegna e figlia di un veterinario, ha sempre vissuto in mezzo ad animali e piante e avuto "una gioventù estremamente agreste". Quando le è capitato di trovarsi davanti alla pagina bianca, si è lasciata ispirare proprio dai suoi compagni di vita, che hanno continuato a esserlo anche nei tanti momenti difficili, recuperando un po' di quella capacità che hanno i bambini di comprendere, osservare e andare oltre la superficie delle cose. Senza una scaletta ben precisa, si è limitata a ripescare quella dimensione fantastica e naturale da cui, pur non vivendo più nell'isola di cui è originaria, ama circondarsi lo stesso. Infatti, non riesce a immaginare una vita senza piante né animali (e i gatti che continuano a osservarla durante l'intervista non fanno che confermare le sue parole!). Per questo, sono nati personaggi divertenti e memorabili come Banzai, il gatto filosofo, Otto, l'alano tenerone che spesso contribuisce a risolvere i casi, il geco che si autoaccusa dei crimini più assurdi e molti, molti altri personaggi che sono ormai entrati nel cuore dei lettori.

Approccio scientifico e realismo magico

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Sarah Savioli: un'immagine della scrittrice

Laurea in scienze naturali, master in scienze forensi e chimica analitica, una carriera da perito tecnico-scientifico forense durata più di dieci anni: è indubbio che l'approccio scientifico abbia contribuito alla creazione delle trame nella mente di Sarah Savioli, ma è stata importante anche la lettura. Iniziare a leggere per puro diletto a sei, sette anni, senza una vera e propria guida, le ha dato modo di non porsi limiti, senza guardare troppo il genere né la tipologia di libro. Cosa che ha poi continuato a fare, tanto che oggi legge anche molti libri insieme, su qualsiasi supporto, e-book o cartaceo non fa differenza, anche se spesso le capita di comprare entrambe le versioni, da vera book nerd, perché le piace conservare i volumi che ama di più. Se la lettura l'ha spinta a scrivere, anche il lavoro però, le ha assicurato la formazione adeguata a narrare un certo tipo di storie. Vedere da vicino la violenza più estrema ha lasciato di sicuro un solco nella sua persona e le ha mostrato quanta crudeltà possa essere insita nell'essere umano e, soprattutto, che non esistono mai vittime buone e colpevoli cattivi, ma i confini sono molto più labili di quello che sembra. Quindi, nei suoi gialli "senza sangue", tratteggia spesso vittime che sono al tempo stesso colpevoli, e colpevoli che sono diventati tali perché a loro volta sono stati vittima. A volte, passare da un estremo all'altro è davvero questione di attimi.

Rosa, gialli, fantasy: puro intrattenimento o molto di più?

Una delle critiche più feroci che spesso sono rivolte ai lettori, è quella di essere frivoli, se leggono libri di genere, perché sono considerati letteratura di serie B. Secondo Sarah, non dovrebbero esserci classificazioni dei libri sulla base del genere di appartenenza, ma si dovrebbe credere nelle storie e distinguere la qualità, più che la categoria. La classificazione non deve diventare un fine, né limitare fantasia e ingegno umano. Anche perché, ad esempio, Gaiman, King, Tolkien, addirittura Calvino scrivevano e scrivono fantasy: vogliamo definire anche i loro come romanzi di serie B?

"Allora penso che la mia situazione sarebbe davvero perfetta se, la maggior parte delle volte, potessi invece non sentire gli umani." (Gli insospettabili).

Il filo conduttore che Anna Melissari, la protagonista della saga degli Insospettabili, segue sempre, è quello dell'empatia. Niente le scivola addosso, ogni sentimento ed emozione, provata sia da umani sia da ogni altro essere vivente, la mette in discussione, rendendola apparentemente fragile, ma in realtà sempre più forte. D'altra parte, come per Spiderman "da un grande potere derivano grandi responsabilità". Nell'ultimo tra i romanzi finora usciti della saga, che si comporrà di cinque volumi, dal titolo I Selvatici, la protagonista si ritrova in un bosco, che dovrebbe essere l'habitat naturale per permetterle di condurre le indagini ma che, in realtà, si rivela troppo complicato da comprendere, perché popolato da innumerevoli voci che la sovrastano e la schiacciano, senza permetterle di capire. Come accade a volte, a tutti noi, di non riuscire a sopportare le troppe voci che parlano, le troppe emozioni degli altri, che vorremmo capire ma che non riusciamo ad accogliere, proprio perché sovraccarichi.

La "giornata tipo" di una scrittrice: ricordi e ispirazioni

Non esistono giornate tipo: la scrittura di Sarah Savioli, proprio come la lettura, è un continuum interrotto dalla vita quotidiana, le urgenze lavorative, le e-mail, gli appuntamenti. Tuttavia, durante la giornata si ritaglia del tempo per scrivere, rigorosamente al computer, le sue storie, senza lasciarsi troppo angosciare dalle scadenze, perché è convinta che la fatica e la mancanza di spontaneità poi traspaiano dalle pagine che scrive. Quando proprio non è il momento di mettersi alla tastiera, preferisce fare altro, perché probabilmente i concetti e le storie stanno maturando, o devono solo riaffiorare alla sua mente. Perché a volte, alcuni personaggi sono ispirati anche a storie vere, come Otto, che richiama un po' l'alano nero gigantesco che avevano i suoi genitori e il gattino bianco che gli faceva sempre compagnia. Da questa "entità" inseparabile è nato l'alano Arlecchino Otto che campeggia nelle copertine dei romanzi di Sarah, un cagnone bianco a macchie nere.

Non solo gialli: le due storie per ragazzi

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Sarah Savioli: un'immagine della scrittrice

Sarah è anche autrice di due storie per ragazzi, pubblicate da Feltrinelli Kids: Tutto cambia e Delitto alla Tesla Academy. La prima è nata durante il periodo della pandemia e, come spesso accade quando l'ispirazione la fa da padrona, è stata scritta in una sola notte. Anche se, come ammette lei stessa, ci sono voluti ben 46 anni per crearla nella sua mente: a farla scaturire, sono state le domande del figlio che, durante il lockdown, spesso la lasciavano spiazzata e senza una risposta. Però, di fronte alla richiesta di sincerità tipica dei bambini, ha creato questa storia, poi illustrata da Kalina Muhova, che "ha fatto fiorire i personaggi portando con le sue immagini la narrazione a nuovo livello".

E per finire: progetti futuri?

Abbiamo avuto uno spoiler: la saga degli Insospettabili avrà un nuovo capitolo, anche se forse non subito. Sebbene Sarah abbia già in mente tutta la storia e la sua conclusione, ci sono altri progetti in corso che per un po' la distrarranno dalle avventure di Anna, Otto e la loro combriccola. Il più recente capitolo, I Selvatici, è stato molto intenso da scrivere anche dal punto di vista dei contenuti, perché parla della scomparsa di un giovane profugo siriano e delle indagini per il suo ritrovamento. Viverlo, per Sarah, è stato un viaggio oltre pregiudizi e limitazioni che sono presenti nella mente di tutti noi, anche se non ce ne rendiamo conto o razionalmente non li accettiamo. La scrittura è sempre, oltre un'esternazione, anche un'indagine dentro se stessi.

Aspettiamo Sarah per parlare dei prossimi progetti e, nel frattempo, vi diamo appuntamento, ogni due settimane, su Book Nerd, il venerdì alle ore 18, con Book Tag sempre nuovi e ospiti sempre diversi. Buone letture a tutti noi!