Pippo Baudo, il nostro ricordo tra storia della tv e del nostro paese

Il popolare conduttore ci ha lasciati a 89 anni, dopo aver accompagnato generazioni di spettatori e aver segnato la storia della nostra tv e della nostra cultura.

Un'immagine di Pippo Baudo

Ci sono figure che vanno oltre la professione, perché la loro attività li ha portati a intercettare e accompagnare, talvolta dettare, tendenze e abitudini. Figure che alla loro scomparsa lasciano un vuoto in quel pantheon di personaggi che costituiscono il nostro immaginario popolare e, nello specifico, televisivo: Corrado, Mike Bongiorno, Piero Angela per citare solo alcuni di loro. E adesso Pippo Baudo.

Quattro icone della tv italiana: Mike Bongiorno, Corrado, Pippo Baudo ed Enzo Tortora.
Quattro icone della tv italiana: Mike Bongiorno, Corrado, Pippo Baudo ed Enzo Tortora.

Classe 1936, originario della provincia di Catania, Baudo è associato per la sua attività al mondo della televisione, indissolubilmente, ma la sua è stata una figura poliedrica, che ha mosso i primi passi dal teatro e si è occupato anche di musica. È inevitabile pensare alla tv quando si parla di lui, perché in definitiva alla televisione italiana è stato legato sin quasi dalle origini: il suo debutto televisivo è data 1959, nel programma condotto da Enzo Tortora La conchiglia d'oro, soltanto 5 anni dopo quell'inizio delle trasmissioni della Rai datato 3 gennaio 1954.

Da che io ricordi, infatti, Baudo c'è sempre stato e sono sicuro che sia così almeno fino alla generazione precedente alla Z, i giovanissimi di oggi che invece l'hanno conosciuto e vissuto solo di riflesso. Per tutti gli altri è stato un punto di riferimento e un simbolo, una presenza fissa e a suo modo rassicurante. Che scelgo di raccontare eccezionalmente in prima persona, legandola a momenti e ricordi personali.

Gli anni '70, tra sabati e domeniche

Heather Parisi
La showgirl Heather Parisi

I primi ricordi sono legati agli anni '70. Domenica In era il regno di Corrado, ma Pippo Baudo si era ritagliano uno spazio con i quiz legati alla Lotteria Italia: Un colpo di fortuna, poi Chi? e poi ancora Secondo voi. Erano gli anni tra il 1975 e il 1977 ed ero molto giovane, ma il ricordo di Baudo nei pomeriggi domenicali emerge di tanto in tanto, rafforzato dal fatto che dal 1979 è subentrato a Corrado ed è rimasto al comando dello show domenicale fino al 1985. In quegli anni, proprio dal 1979, ha preso possesso anche del sabato sera con Luna Park, affiancato da Tina Turner, e lanciando un volto che sarebbe diventato iconico in quegli anni: Heather Parisi.

Gli anni '80 tra Fantastico e Sanremo

Sanremo 1984: Eros Ramazzotti vince la sezione nuove proposte con Terra promessa. Accanto a lui Pippo Baudo
Sanremo 1984: Eros Ramazzotti vince la sezione nuove proposte con Terra promessa. Accanto a lui Pippo Baudo

Se quelli della decade precedente sono ricordi da bambino, frammentari e confusi, con gli anni '80 Pippo Baudo diventa una presenza chiara e costante. Sono anni in cui Baudo ha collaborato anche con alcune emittenti private, che in quel periodo stavano esplodendo, ma sono legati alla Rai i ricordi che tutti conservano con sé: il sabato sera diventa Fantastico dal 1984 al 1986 ed è l'appuntamento imperdibile per le famiglie. Tanto da lanciare, accanto a Baudo, due figure femminili che sarebbero diventate altrettanto iconiche: Lorella Cuccarini, la cosiddetta più amata dagli italiani, e Alessandra Martines, che qualche anno dopo avrebbe conquistato tutti con il suo personaggio di Fantaghirò.

Negli stessi anni, nel 1984, 1985 e 1987, conduce il Festival della Canzone Italiana di Sanremo e consacra alla vittoria un brano destinato a restare nella storia come Si può dare di più, del trio Morandi/Ruggeri/Tozzi. Poi la firma per Canale 5, di cui sarebbe stato direttore artistico per tre anni, l'esperienza del venerdì sera con Festival accanto alla Cuccarini. Ma è solo una parentesi, che nella carriera televisiva di Baudo, e nei nostri ricordi, non ha lasciato il segno.

Gli anni '90 e il ritorno in Rai

Gli anni '90 vedono infatti il ritorno in Rai dalla porta principale. Conduttore di Domenica In nella stagione 1991-1992, direttore artistico della prima rete, ideatore del quiz preserale Luna Park che rilancia Rai 1 in quella fascia di programmazione. Torna anche a Sanremo e sono gli anni d'oro del Festival, tanto che nel 1994 ne viene nominato direttore artistico e ottiene un primato: è la prima volta che conduttore e direttore artistico coincidono. I ricordi personali non possono che essere tanti, ma scelgo il Sanremo del '95 e un momento che resta iconico: il salvataggio del disoccupato che minacciava di suicidarsi, una pagina di storia della nostra televisione.

Festival di Sanremo 1995 - Pippo Baudo trae in salvo un disoccupato che minaccia di buttarsi giù
Festival di Sanremo 1995 - Pippo Baudo trae in salvo un disoccupato che minaccia di buttarsi giù

Pippo Baudo in quegli anni era onnipresente e dettava tempi e tendenze della televisione italiana, perfetto contraltare di quella commerciale che si era ormai imposta e che seguiva regole diverse con cui infatti non riesce a essere in sintonia: il ritorno in Mediaset dal 1997 non è all'insegna del successo e non lascia il segno.

2002 e il ritorno a Sanremo

Pippo Baudo ospite al Giffoni Film Festival 2008
Pippo Baudo ospite al Giffoni Film Festival 2008

Sull'onda della delusione per i risultati non entusiasmanti dell'edizione precedente, quella condotta da Raffaella Carrà, Pippo Baudo torna a Sanremo nel 2002 e di nuovo nella doppia veste di conduttore e direttore artistico. Una scelta confermata anche l'anno successivo per il successo della sua edizione e poi ancora nel corso del decennio, diventano il conduttore più presente tra quelli del Festival di Sanremo. In quegli anni torna anche alla guida di Domenica In, di un varietà come Sabato italiano e del preserale Ieri, oggi e domani, conduce il Gran Galà del Made in Italy, ma arriva anche a un traguardo importante: i 50 anni di attività televisiva, celebrati nel corso di una puntata de I migliori anni di Carlo Conti. Il ricordo forte è legato all'incredibile risultato della puntata del 13 novembre 2005 di Ieri, oggi e domani, che con ospiti Roberto Benigni e Claudio Baglioni ha superato i 10 milioni di spettatori.

Il vuoto del 2015/2016

Roma Fiction Fest 2016: Pippo Baudo sul red carpet
Roma Fiction Fest 2016: Pippo Baudo sul red carpet

Nel decennio successivo Baudo è ancora molto presente, arrivando a condurre anche la puntata dell'8 marzo 2021 de Le Iene accanto a Ilary Blasi ed Enrico Brignano, ma quella che spicca è una grande assenza: nella stagione 2015/2016 per la prima volta non conduce nessun programma, nonostante sia ospite in molti altri. Una pausa, un'eccezione visto che l'anno successivo sarebbe stato di nuovo alla guida di Domenica In, ma un piccolo grande vuoto in cui poter vedere il riflesso di quello incolmabile che stiamo vivendo oggi. Il ricordo forte è l'incontro dal vivo per noi di Movieplayer, quando abbiamo avuto modo di fotografarlo sul tappeto rosso del Roma Fiction Fest 2016, di cui eravamo partner, colpiti dalla professionalità e gentilezza con cui aveva posato, confermando l'idea che avevamo di un signore della televisione.

2025, la fine in prime time

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Pippo Baudo in una delle pillole di 70 x 70

"Morire di sabato sera in prime time" ha scritto il collega Federico Boni sui suoi canali social. Con un'edizione straordinaria del TG1 che fa capire l'eccezionalità dell'evento. Pippo Baudo lascia una TV che non è più quella che ha contribuito a creare e costruire, una televisione che oggi resiste orgogliosamente ai colpi assestati dallo streaming ma che è ancora viva. E che di figure come quella di Baudo avrebbe dannatamente bisogno. Ci saluta un grande protagonista del piccolo schermo, che quando lo ospitava sembrava già enorme come i moderni schermo led da 75 pollici. Non diciamo addio solo a Pippo Baudo, ma a un modo di fare televisione che non esiste (e forse non può esistere) più.