Qualcuno salvi Alessia Marcuzzi. Tornata in Rai nel 2023 dopo tre anni di stop forzato, la 52enne conduttrice romana non ha ancora trovato la sua dimensione da servizio pubblico, con due programmi molto discussi, discutibili e tutt'altro che indimenticabili. Archiviato il poco felice esperimento Boomerissima, nato e morto nel 2023 con due edizioni lampo che hanno oscillato tra il 7,32% e il 5,10% share medio, Marcuzzi ha ora bissato con Obbligo o verità, metà talk e metà game show in arrivo dalla Francia e inopinatamente mandato in onda in prima serata su Rai2.
Obbligo o verità, perché così non funziona

Perché Obbligo o verità potrebbe avere un senso in seconda serata, con un formato da un'ora di durata al massimo in cui giocare con un paio di ospiti tra confessioni, risate e divertimento. Sarebbe una piacevole parentesi di fine giornata, in stile Stasera c'è Cattelan, senza l'ossessione degli ascolti e con la concreta possibilità di sperimentare, virando anche verso l'irriverenza estrema. Farlo invece per due ore e un quarto in prima serata è semplicemente un suicidio, perché così diluito Obbligo o verità appare insostenibile, irricevibile, alimentatore sano di zapping compulsivo verso altri lidi.
Tutto o quasi si svolge attorno ad un tavolo, con Alessia Marcuzzi che guida conversazioni e giochi vari con più personaggi in arrivo da mondi differenti. Nella prima puntata abbiamo visto Anna Lou Castoldi, Geppi Cucciari, Martin Castrogiovanni, Max Felicitas, Paola Iezzi, Selvaggia Lucarelli, Salvo Sottile ed Herbert Ballerina, in un party game di reale scarso interesse, assai poco brillante e realmente divertente solo per i protagonisti in studio.
Dal gioco della bottiglia all'Obbligo o Verità del titolo, passando per i secchioni in cui smaltire o tenere tot personaggi, virgolettati da affibbiare a volti poco amichevoli e il "Solo tu", in cui l'ospite prescelto è chiamato ad affrontare una raffica di domande e obblighi personalizzati, rivelando aspetti più profondi della propria vita ed esperienza. Ma tutto risuona clamorosamente ridondante e alla lunga inevitabilmente noioso, con il pulsantone al centro del tavolo a rilanciare all'infinito il quesito principale del format e la padrona di casa Marcuzzi a faticare per provare a mantenere alta un'attenzione che spesso sfugge agli stessi ospiti, puntualmente lasciati ai margini per dar spazio al personaggio di turno. Figurarsi ai telespettatori a casa.
La crisi tv di Alessia Marcuzzi
Eppure Marcuzzi, che è da sempre genuina, solare, empatica ed enormemente autoironica, avrebbe tutte le carte in tavola per fare altro e per farlo meglio, evitando naufragi che da troppi anni sono la norma di casa. La sua ultima Isola dei famosi, nel 2019, precipitò al 16,39% di share, per poi condurre la 2a e ultima edizione di Temptation Island VIP, ancora una volta in calo rispetto alla prima di Simona Ventura, sostituire per un solo anno Filippo Bisciglia nella versione classica con crollo al 18,26% di share e riciclarsi come giudice di Amici di Maria De Filippi.
Salutata Mediaset dopo 3 anni è poi arrivata mamma Rai, con la disastrosa co-conduzione di Sanremo 2025 al fianco di Carlo Conti a lasciare tutti sgomenti e il ruolo di giudice a Tale e Quale Show in sostituzione di un monolite come Loretta Goggi che ad oggi possiamo definire la scelta più riuscita e ponderata da lei presa nell'ultimo lustro. Perché anche Obbligo o Verità ha fatto flop.
Obbligo o Verità, male gli ascolti

La prima puntata si è fermata ai 679.000 telespettatori, con uno share al 4,1%. Addirittura il 6° risultato di serata dietro Rai1, Canale5, La7, Italia1 e Rete4, con Massimo Giletti su Rai3 ad un passo. Eppure era il debutto, con tutte le curiosità del caso nei confronti di un nuovo format e due personaggi di peso come Selvaggia Lucarelli e Geppi Cucciari come ospiti. Con l'arrivo della concorrenza del GialappaShow, da lunedì 31 marzo di nuovo in onda su Tv8, Obbligo o Verità rischia di crollare al 3% seppur con ospiti Amanda Lear, Maurizio Lastrico, Rocío Muñoz Morales, Ema Stokholma, Eleonora Abbagnato, Federico Balzaretti, Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, con l'incubo dell'ennesima chiusura anticipata della 2a rete tutt'altro che inimmaginabile. A meno che Obbligo o Verità non traslochi in 2a serata, come logica imporrebbe, prima che Alessia Marcuzzi non faccia definitivamente i bagagli verso Prime Video, dove in pochi mesi ha già condotto Red Carpet - Vip al tappeto e l'imminente The Traitors Italia. Che lo streaming sia il suo futuro?