Nastri d'argento 2025, i vincitori: tra polemiche ed ex aequo, come sta il cinema italiano?

Luca Zingaretti, Geppi Cucciari e Gabriele Mainetti e i premiati ai Nastri 2025 ci parlano dell'ossessione per remake e del perché andare in sala è sempre più bello.

Luca Zingaretti, Geppi Cucciari e Gabriele Mainetti tra i vincitori dei Nastri d'Argento 2025

Si è svolta a Roma la cerimonia di premiazione dei Nastri d'Argento 2025: un'edizione caratterizzata dalle polemiche. Molti i vincitori, perché ci sono stati diversi ex aequo: Valeria Golino e Romana Maggiora Vergano sono state premiate come migliori attrici protagoniste, rispettivamente per Fuori e Il tempo che ci vuole.

Yuri Tuci e Pietro Castellitto sono i migliori attori di commedia per La vita da grandi e Diva Futura, mentre Matilda De Angelis ed Elodie si sono divise il riconoscimento per la migliore attrice non protagonista, sempre per Fuori di Mario Martone.

Fuori Foto
Matilda De Angelis in Fuori

Proprio le dichiarazioni di Matilda De Angelis a Il Fatto Quotidiano hanno sottolineato questa strana eventualità. L'attrice ha detto: "È molto strano vincere un premio insieme a un'altra persona. Lo trovo molto irrispettoso, nel senso che ognuno di noi è un individuo singolo. Quando togli la singolarità, togli la personalità, l'impegno, l'unicità, la particolarità. Per me è insensato dare un premio condiviso con un'altra persona". Sul red carpet della cerimonia però l'attrice ha fatto le interviste insieme sia a Elodie che a Valeria Golino.

In effetti tutti questi ex aequo sono un evento insolito: premiare tutti i presenti è praticamente come non premiare nessuno. Il lato positivo però è la grande presenza di attori giovani tra i nomi celebrati. Alcuni anche giovanissimi, come Francesco Gheghi, appena 21 anni e già uno dei talenti più straripanti del nostro cinema.

Un cinema che, come dice Gabriele Mainetti, a cui è andato il premio alla miglior regia per La città proibita, non può essere sostenuto soltanto dai registi: "Bisogna fare tanto ancora per convincere la gente ad andare in sala. Però non si può fare tutto da soli: non possono fare tutto registi e produttori. Si devono mettere in testa anche altre persone che devono aiutarlo il cinema".

Nastri d'Argento 2025: i vincitori

Il regista di Familia, Francesco Costabile, ha realizzato uno dei film più premiati dell'anno.

All'autore stanno a cuore i temi sociali e pensa che il cinema sia fondamentale per poterci riflettere: "È un'esperienza e in questa epoca in cui è tutto frammentato, è tutto veloce e siamo portati a distrarci in continuazione, il cinema è ancora un luogo magico, dove spegniamo i nostri telefoni, dimentichiamo quello che siamo e ci abbandoniamo alla storia. Questa è la cosa più importante e bella".

L'ossessione per i remake

Questa estate in sala arrivano diversi live action, Lilo & Stitch e Dragon Trainer su tutti, sequel, come Jurassic World - La rinascita, e remake, ovvero I Fantastici Quattro - Gli inizi. Guardando questi titoli il cinema è davvero morto, oppure remake e sequel sono benzina per un'industria in difficoltà?

Per Mainetti: "Io non li farei. Al massimo di un brutto film, che magari ha un'idea strepitosa ma non se l'è giocata bene. Ma poi anche molti di quelli che ho visto sono belli: per esempio non potrei rifare mai Critters o Piranha. Non esiste".

La Citta Proibita Mainetti
Gabriele Mainetti sul set di La città probita

"Me l'hanno chiesto, in America, e mi hanno anche detto che l'unica possibilità per poter fare grande cinema è quella appunto dei remake. Certo, se uno segue la lezione del grande Denis Villeneuve magari qualcosa si può fare. Per me il Dune di Villeneuve è più bello di quello di David Lynch. Ma decisamente più bello!".

Perché è più bello andare in sala

Foto Il Tempo Che Ci Vuole Scena Film Romana Maggiora Vergano Fabrizio Giufuni Comencini Cinema
Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano in Il tempo che ci vuole

Dalla pandemia in poi, non si può non parlare ogni anno di crisi della sala. Sempre Mainetti ha le idee chiare sul perché ci si dovrebbe andare: "Prima di tutto perché si sta con gli altri: si condivide una grande emozione. Quando ero piccolo io non avevamo cellulari, non avevamo i social e l'unica possibilità di socializzare con gli altri era incontrarsi dal vivo. E il cinema era fondamentale, necessario: faceva parte della socialità, di come vivevamo la vita. Poi le immagini sono più forti, è tutto più grande. Quindi ti fai un regalo ad andare: non è che si deve andare al cinema per sostenerlo. No, ci devi andare perché è più fico! Tutto qua".

"Però bisogna impegnarsi a fare quei film che possono creare questo evento di socializzazione. E la commedia lo fa questo: nel nostro paese continua a resistere alla grande in sala. Perché, ridendo insieme, si volta pagina sulle difficoltà quotidiane".

Il ragazzo dai pantaloni rosa diventa un musical

Il red carpet dei Nastri d'Argento 2025 è stata anche l'occasione per sottolineare un annuncio: Samuele Rosa, che si è aggiudicato il Premio Speciale NUOVO IMAIE come protagonista di uno dei più grandi successi degli ultimi mesi, Il ragazzo dai pantaloni rosa, ci ha detto che il film di Margherita Ferri diventa un musical.

Il Ragazzo Dai Pantaloni Rosa Frame
Samuele Rosa in Il ragazzo dai pantaloni rosa

L'attore: "Stiamo trasformando in musical Il ragazzo dai pantaloni rosa: la notizia è appena uscita. Ce ne saranno delle belle. È un impatto completamente diverso da quello del cinema: quindi andiamo anche a teatro!".

Gabriele Mainetti è al lavoro su un horror

E ancora Mainetti, ci ha detto di star continuando col cinema di genere: La città proibita ha infatti temporaneamente sostituito un film horror. Il regista avrebbe soltanto dovuto produrre la pellicola di arti marziali, invece poi ha deciso di dirigela. Ma, sorpresa, l'horror messo da parte non sarà nemmeno il prossimo film.

La Citta Proibita Ferilli Mainetti
Sabrina Ferilli e Mainetti sul set di La città proibita

L'autore: "Dovevo farlo, ma poi c'è stato La città proibita. E non è il prossimo. Ne avevo trovato un altro, ma non riesco a prendere i diritti di questa storia e quindi non sarà nemmeno questo! Poi avrei voluto fare Cowboy Bebop, poi però hanno fatto quella roba lì...".