Torna domani, in prima serata su RaiDue, la serie poliziesca Nebbie e delitti con quattro nuovi film-tv liberamente ispirati ai romanzi di Valerio Varesi. A vestire i panni del protagonista, il Commissario Soneri, ancora Luca Barbareschi che saluterà la sua partner abituale Natasha Stefanenko, destinata ad uscire di scena al termine del primo episodio ma che probabilmente rivedremo nella quarta stagione, per far posto a una nuova donna che con la sua solarità entra nell'orbita del suo personaggio, la dottoressa del Pronto Soccorso interpretata da Anna Valle. Le novità di Nebbie e delitti non finiscono però qui: la location dei casi in cui sarà impegnato il Commissario Soneri cambia da Ferrara a Torino, mentre i toni si fanno meno cupi lasciando spazio a un'inedita leggerezza. Prodotta da Rai Fiction e diretta da Giampaolo Tescari, la serie tv è stata oggi presentata nella sede Rai di Viale Mazzini in Roma in una conferenza stampa che ha accolto lo sfogo di Barbareschi sul pericolo che corre la fiction in questo periodo. Ad inaugurarla sono stati invece gli interventi del direttore di RaiDue, Massimo Liofredi e di Luca Milano per Rai Fiction.
Liofredi e Milano, Nebbie e delitti torna in tv per la terza stagione. Quali sono le aspettative per questa serie e che possibilità ha di essere promossa su RaiUno?
Massimo Liofredi: La Rai ha dimostrato di avere una fiction di alto livello, non c'è differenza di qualità tra le diversi reti. Siamo orgogliosi di avere su RaiDue Nebbie e delitti perché è un prodotto giovane e dinamico, allineato sul trend dei migliori telefilm americani. La fiction viene considerata di minor livello rispetto al cinema, ma così non è; anzi, in questi anni è stata proprio la fiction a salvare il cinema, perché le produzioni seriali hanno permesso a tutte le strutture cinematografiche di lavorare in un periodo di grande crisi. Credo che un prodotto così meriti attenzione e un proseguo nel tempo. Luca Milano: In questo inizio di stagione abbiamo già avuto dei ritorni di serie di successo, da L'Ispettore Coliandro su RaiDue a Un medico in famiglia e Don Matteo su RaiUno. Ora è giunto il momento di tornare anche per il Commissario Soneri. Questa serie, che può essere vista come una collana di film unitari, ciascuno con un caso destinato a concludersi alla fine di ogni singolo episodio, ha una matrice letteraria evidente. Il commissario Soneri è stato inventato da Valerio Varesi e innervato dagli sceneggiatori in storie molto articolate e complesse. Ha inoltre un impianto cinematografico esaltato in questa terza stagione dal passaggio di localizzazione, e cioè da Ferrara a una Torino molto bella e ben rappresentata. Le nebbie rimangono ma sono più interne alla psicologia dei personaggi. Non si tratta quindi solo di un ritorno, perché c'è un'evoluzione del protagonista, un uomo che continua a portarsi dentro un grande dolore, un poliziotto segnato da ferite che il tempo non è riuscito a cicatrizzare e guarda il mondo dall'esterno. C'è poi un antagonista ben definito, interpretato da Roberto Herlitzka. Cambiano infine la squadra dei poliziotti, con alcuni elementi di comicità dati dall'inserimento del nuovo assistente Todisco, e la donna che ruota attorno a lui, con l'arrivo nel cast di Anna Valle.Luca Barbareschi, cosa offre di nuovo questa terza stagione di Nebbie e delitti?
Luca Barbareschi: La vera novità è rappresentata da un cambio di città che fa da sfondo ai casi che vedono impegnati il Commissario Soneri. Dopo dieci "film" girati in un luogo come Ferrara che aveva ormai esaurito il suo potenziale, ci si sposta ora a Torino, un'alternativa che da al mio personaggio la possibilità di confronti diversi. E' una città con un aspetto più metropolitano, è multietnica, ha sofferto in questi anni il crollo della Fiat vivendo un cambio di natura industriale. Ci sono poi zone di Torino dove non va neanche la Polizia, con scontri tra extracomunitari nella piazza di Porta Palazzo. E' una città che vive grandi tensioni come droga e prostituzione. Soneri entra in un mondo del genere e gli scrittori hanno potuto trovare qualcosa che fosse di nuovo dinamico per lui. C'è una nuova squadra, nuovi personaggi e rapporti che mutano con quelli preesistenti.Roberto Herlitzka, lei è la guest star del primo episodio ed è nato e ha vissuto a Torino. Come giudica quanto detto finora sulla sua città?
Roberto Herlitzka: C'è da dire che quando avevo diciotto anni e abitavo ancora a Torino c'erano già delle zone dove la Polizia non entrava volentieri, quindi non c'è stata una grande evoluzione o involuzione in tal senso. Torino è una città che ha uno straordinario contrasto tra il suo aspetto geometrico, quasi metafisico, e un interno ribollente che per altro è anche parte del carattere dei torinesi, i quali sono considerati persone compassate e fredde, ma se ci fate caso in genere tutti i moti rivoluzionari sono nati proprio in quel luogo. Mi ha fatto molto piacere ritornarci anche per lavoro. Il mio personaggio potrebbe essere un'emanazione torinese, perché ha una superficie glaciale e dentro molto altro che sta al pubblico scoprire.
Barbareschi, rispetto alle due stagioni precedenti, c'è stato un alleggerimento nei toni. E' dovuto anche all'ambiente, essendoci a Torino meno nebbia, o è stata una scelta di altro tipo?
Luca Barbareschi: C'era un po' la voglia di rendere un po' meno cupo il mio personaggio. Forse anche per colpa mia, in passato ci sono state ansie e modi di recitare che sono divenuti cliché e appoggi naturali su cui uno poi fa il personaggio. Questa volta le cose sono andate diversamente, sul set ho cambiato molte cose, perché trovo che la dinamica di recitazione preveda un certo tipo di lavoro, che non è tanto improvvisazione, ma una gestione del conflitto. Se racconti troppo al pubblico l'attore muore, perché non recita, bisogna lasciarlo libero di vivere i propri conflitti.Com'è il rapporto della sua casa di produzione, la Casanova Entertainment, con la Rai?
Luca Barbareschi: La Rai è un'azienda strana, curiosa, piena di insidie come una giungla, ma siamo orgogliosi dei nostri prodotti e ci teniamo ad avere un rapporto fruttuoso con essa. Tengo a dire però che per fare della buona fiction non bisogna tagliare i costi, ma ottimizzare le risorse consapevoli del fatto che queste hanno comunque costi industriali. Se si vuole fare un prodotto con una certa dinamica narrativa, immagini e qualità di alto livello, è necessario investire. La Rai è in un periodo di cambiamento, la raccolta pubblicitaria nei prossimi cinque anni sparirà dalla tv generalista perché andrà sui grandi aggregatori. Noi produttori dobbiamo tenere conto della diversificazione delle piattaforme che ospiteranno i nostri prodotti. L'investimento sul prodotto è fondamentale per creare una virtuosità di sceneggiatori, registi e attori che devono essere sostenuti in una qualità di prodotti, altrimenti si rischia la disaffezione del pubblico. Oggi stiamo raschiando il barile e di questo passo presto avremo un prodotto molto basso.
Natasha Stefanenko, il suo personaggio esce di scena al termine del primo episodio dopo essere stata protagonista nelle scorse stagioni. Perché questa scelta?
Natasha Stefanenko: Io adoro questo prodotto, e sono felicissima di aver potuto fare undici puntate, o meglio undici veri e propri film. Abbiamo deciso di dare una piccola pausa all'avvocatessa Angela Cornelio, ma state tranquilli perché nella prossima stagione tornerà. Per il momento lascio il commissario tra le braccia della "dottoressa" Anna. Comunque, per me Nebbie e delitti è stata una grandissima scuola e sono contenta che la prima puntata sia tutta concentrata su di me e sulla mia storia, e sia ricca di colpi di scena.Anna Valle, lei è una new entry e interpreta una dottoressa che farà perdere la testa al Commissario Soneri. Com'è stato lavorare a questa serie?
Anna Valle: Chiara Ravasi, il personaggio che interpreto, è un medico del Pronto Soccorso, abituata a prendere decisioni su due piedi. E' una donna molto pratica e moderna, nell'accezione più bella del termine. Non è un personaggio risolto, soffre di insonnia, cade nelle braccia di Soneri due ore dopo che l'ha conosciuto ma poi si tira indietro perché ha paura di vivere una storia importante. E' un personaggio comunque molto buono, che sfrutta il suo non riuscire a dormire per dare una mano in ospedale ai bisognosi. Incontra poi Soneri grazie a Immacolata, una ragazzina pugliese con la quale il commissario instaureerà un rapporto particolare. Devo ringraziare Rai Fiction e Casanova perché mi hanno dato la possibilità di ripartire dopo la pausa per la maternità che mi sono goduta. Nebbie e delitti rappresenta per me un gran bel ritorno, perché è stato un impegno importante ma non massacrante, un set in cui mi sono sentita protetta anche grazie all'avere accanto un professionista come Luca dal quale si può solo imparare. E poi finalmente ho interpretato un personaggio diverso da quelli che ho fatto finora, una donna sempre sorridente, leggera ma non superficiale.