Le Libere donne, tutto quello che sappiamo sulla nuova fiction con Lino Guanciale

Le libere donne, la nuova serie di Rai Fiction ed Endemol Shine Italy, è stata presentata all'Italian Global Series Festival. Ecco tutto quello che sappiamo su questo nuovo progetto con Lino Guanciale, Grace Kicaj e Fabrizio Biggio.

Una scena de Le libere donne

Nata dal romanzo di Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, questa nuova fiction Rai, per la regia di Michele Soavi, racconta una storia intensa e struggente. Mario è uno psichiatra che, durante gli anni della seconda guerra mondiale, lavora in un manicomio femminile toscano: un luogo in cui donne di ogni ceto sociale sono state rinchiuse con motivazioni differenti ma che alla fine si sono macchiate tutte dell'onta di essere uscite da quei stretti margini che la società dell'epoca imponeva. In questo microcosmo fatto di regole repressive e perdita di ogni dignità, il protagonista, interpretato da Lino Guanciale, cercherà di cambiare la situazione, scontrandosi con l'approccio duro e coercitivo dei suoi colleghi.

La casa di famiglia: Lino Guanciale in una scena del film
una foto di Lino guanciale

L'attore, anche se non in presenza a causa di un problema di saluta, all'Italian Global Series Festival ha presentato insieme a Grace Kicaj e Fabrizio Biggio questo progetto. Nel suo videomessaggio ha raccontato di come abbia pensato molto prima di accettare questo ruolo, prima di interpretare un personaggio realmente esistito, un medico e uno scrittore che è stato realmente a contatto con queste atroci realtà per poi trarne un romanzo che denunciava in qualche modo le atrocitò perpetrate ai danni di molte donne rinchiuse anche solo perché ritenute "scomode". "Credo tanto nella necessità di questo progetto. Far parte di progetti coraggiosi è una delle discriminanti per dire sì o no alle proposte che ricevo."

Grace Kicaj interpreta una donna forte e fragile

Le riprese di Le Libere donne si sono concluse a dicembre 2024 dopo un lungo periodo trascorso tra Roma Lucca e Viareggio. Non si sa ancora molto sulla trama completa, ma dopo aver mostrato una breve clip a giornalisti e pubblico del Festival, Grace Kicaj ha descritto un po' meglio il suo personaggio, una delle donne internate che sarà, a quanto pare, al centro della narrazione insieme al protagonista. La sua Margherita, infatti, viene chiusa in manicomio da un marito che le usa violenza e dalla suocera: "Ha una sensibilità che può essere confusa con la paura, ma lei viene mossa per tutta la storia da un grande senso di coraggio. Al di là di questo è una storia che parla di amore in tutte le suo forme: verso la libertà, verso sé stessi e verso altri che non spoiler. È grazie a questi piccoli grandi amori che lei trova la via per la sua libertà" Dalle immagini mostrate poi Margherita sembrerebbe maturare un rapporto speciale con Mario, al centro di un triangolo, presumibilmente amoroso, che vede coinvolta anche una ex fiamma dello psichiatra, una donna partigiana.

Libere Donne Michele Soavi Lino Guanciale
Una scena dal set

Il primo ruolo drammatico di Fabrizio Biggio

Al suo primo ruolo drammatico Fabrizio Biggio, invece, interpreta anche lui un medico che lavora nel manicomio: "Si dice che i comici sentano l'esigenza prima o po di fare il dramma, anche se tutti dicono che è più facile far piangere che ridere, ed è anche vero. Soavi all'inizio sosteneva che avessi un volto troppo televisivo ma, dopo il provino, gli sono piaciuto, mi ha detto solo che dovevo abbassare i capelli. Il ruolo mi ha entusiasmato ma ero pieno di dubbi e sia Soavi che Lino mi hanno aiutato a tirare fuori le corde drammatiche. Quando ho cominciato a capire come suonare quelle corde era per me un piacere arrivare sul set. Ci sono delle scene talmente forti che mi sono anche commosso più volte."

Una fiction ambiziosa

Prodotta da Rai Fiction ed Endemol Shine Italy, Le libere donne dovrebbe andare in onda dopo la metà del 2025 per tre prime serate. Dalle poche parole e immagini viste non è possibile, ovviamente farsi un'idea chiara della serie, tantomeno esprimere giudizi, ma una cosa la sappiamo: visto il materiale di partenza e le tematiche trattate, questa fiction appare fin da subito un progetto ambizioso. Il libro, scritto in forma di diario, riporta solo stralci della vita del medico, considerazioni sulla psichiatria e altre riflessioni che qui sono state rielaborate e interpretate in una sceneggiatura (ad opera di Peter Exacoustos e Laura Nuti) di sicuro più organica, che costituirà quindi la vera sfida e determinante per il successo della serie. Non vediamo quindi l'ora di vederla e per farlo sappiamo di dover aspettare ancora qualche mese.