Il cono d'ombra, Pablo Trincia: "La storia di Denis Bergamini mi affascina, piccola ma così misteriosa"

Arriva oggi su Sky la nuova docu-serie di Pablo Trincia, Il cono d'ombra, il racconto della tragica morte di Denis Bergamini. Perchè, mentre tutti parlano di Garlasco e di altri casi più 'mediatici', lui ha deciso di occuparsi di una storia meno conosciuta? Ce l'ha raccontato durante l'intervista

Pablo Trincia nella detective room allestita per la docu-serie Il cono d'ombra

C'è una sequenza ne Il cono d'ombra di Pablo Trincia che mostra due giovani ragazzi al mare: sono Denis Bergamini, giovane calciatore del Cosenza, e Isabella Internò, ventenne, sua fidanzata per tre anni tra alti e molti bassi. In quelle immagini, girate dallo stesso calciatore con la sua videocamera, ci sono già quasi tutti gli elementi che, in quel 18 novembre 1989, hanno portato alla morte di Bergamini.

Un giallo lungo 36 anni che la nuova docu-serie di Pablo Trincia, Il cono d'ombra - La storia di Denis Bergamini, racconta, ricostruendo con precisione scientifica tutti gli elementi che, solo nel 2024, dopo le infinite battaglie della famiglia del calciatore, hanno portato a una condanna in primo grado (ma non tutto è ancora detto: a ottobre 2025 ci sarà il ricorso in appello, e si dovrà poi attendere il giudizio della Cassazione).

Dopo il podcast omonimo pubblicato a maggio, la serie Sky Original ideata da Pablo Trincia e Debora Campanella con Paolo Negro, formata da quattro episodi, arriva in TV il 27 e 28 giugno in esclusiva su Sky TG24, Sky Crime, Sky Documentaries, Sky Sport, in streaming su NOW e sempre disponibile on demand.

Il cono d'ombra, la nostra intervista a Pablo Trincia

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Pablo Trincia alla presentazione della docu-serie

Dopo essersi occupato della tragedia collettiva di Rigopiano e di altri casi molto mediatici, come quello di Elisa Claps, il giornalista sceglie di tornare con una vicenda più "piccola" delle precedenti. Determinante, per questa scelta, è stato certamente l'avvocato Fabio Anselmo (con cui aveva già collaborato ai tempi di Veleno), legale della famiglia Bergamini, ma anche, se vogliamo il destino: come racconta lui stesso, a distanza di mesi, la storia di Denis continuava a tornare nelle ricerche.

"Sentivo il bisogno di occuparmi di una storia più piccola e più misteriosa. Questo caso mi ha colpito immediatamente: avviene tutto su una piazzola di sosta al buio, su una statale in Calabria, non si capisce bene quello che sia successo e questo mi affascinava. Uno dei motivi per cui ho scelto questa storia proprio perché sapevo che c'erano dei materiali audio dell'epoca, del 1990/ 1991, che sarebbero stati molto utili per raccontarla. A quel punto mi ci sono buttato".

E poi il silenzio - Il disastro di Rigopiano, intervista a Pablo Trincia: "Le parole sono fondamentali" E poi il silenzio - Il disastro di Rigopiano, intervista a Pablo Trincia: 'Le parole sono fondamentali'

Nella tragedia di Denis Bergamini, infatti, esiste un paradosso: nonostante la verità sia rimasta per quasi 40 anni avvolta in quel cono d'ombra, e probabilmente non verrà mai alla luce in tutta la sua interezza, c'è, oseremmo dire, una sovrabbondanza di materiale che parla di una vittima famosa (nella docu-serie vengono per esempio mostrate le sue interviste alle TV locali), ci sono, perfettamente conservate, tutte le ingenue lettere d'amore di Isabella Internò.
Ci sono poi i ricordi, vividi, della sorella Donata, degli ex compagni di squadra, ci sono i filmati dei processi, i numerosi articoli e servizi prodotti all'epoca dell'omicidio da stampa e televisioni. Nei quattro episodi della docu-serie Sky tornerà addirittura più volte il filmato del funerale, con Isabella disperata, al fianco della famiglia di Denis, a reclamare per sé il ruolo della vedova.

Bergamini D Epoca
Isabella Internò e Denis Bergamini in un filmato privato dell'epoca

Cosa assai rara: Pablo Trincia e la sua squadra di lavoro hanno avuto accesso ai filmati girati dallo stesso Bergamini, una testimonianza potentissima. Non una vittima che, come spesso accade nei racconti crime, sembra nata solo per dover morire in una trama, ma una vittima a cui viene in questo modo restituita la vita, nell'apparente impossibilità di restituire la verità sulla morte. "Sono un fanatico degli archivi, solo le pepite d'oro di una storia. Quando trovi dei video amatoriali dell'epoca in cui la vittima viene filmamta, puoi sentirne la voce, la puoi vedere nel suo vivere più spontaneo, o quando addirittura quelle immagini sono state girate dalla vittima... Ecco che allora il racconto acquisisce una potenza pazzesca. Sono un fanatico di queste cose, le vado sempre a cercare. Non si possono non utilizzare i video di Denis Bergamini soprattutto quando si vuole raccontare chi era, non lasciare di lui solo un'immagine senza vita".

Isabella Interno
Isabella Internò il giorno dei funerali di Denis Bergamini

E della vita quasi quotidiana del calciatore del Cosenza faceva parte anche Isabella Internò, la donna fatale di questa storia, colei che solo nel 2024 è stata condannata in primo grado a 16 anni di carcere, accusata dell'omicidio di Denis. Dopo la riesumazione della salma nel 2017, infatti, i risultati dell'autopsia parlano chiaro: la vittima è stata soffocata con un sacchetto di plastica, quando è finito sotto le ruote di un camion che trasportava mandarini, il corpo di Denis era già cadavere.

Nella sua ricerca della verità, Pablo Trincia ha provato a cercare delle risposte anche dalla Internò, l'unica persona effettivamente presente al momento dell'impatto, l'unica persona che in 36 anni non ha mai parlato, fornendo, quando costretta a farlo, versioni sempre diverse di quella sera. Anche questa volta è stato innalzato un muro di silenzio: "Mi aspettavo che Isabella Internò non volesse parlare con noi. E questo però non ha cambiato il mio modo di vedere le cose. Mi sono fatto la mia idea dopo aver letto migliaia di pagine, diverse migliaia di pagine, dopo aver sentito, visto, cercato, parlato, dopo essere stato nei luoghi".

Il Cadevere Di Denis Bergamini
Il cadavere di Denis Bergamini sulla Statale Jonica 106 il 18 novembre 1989

Luoghi che, come spiega lui stesso, oggi non esistono più, o almeno non sono più come un tempo. Quella statale è stata sepolta sotto lavori stradali di ampliamento, e così anche la ricostruzione della dinamica oggi appare assai difficile. Ma non impossibile: infatti Pablo Trincia e il suo team hanno deciso di creare un plastico in scala del luogo del delitto, partendo dai servizi dei telegiornali che in quei giorni avevano ripreso la piazzola di sosta e quei 64 metri da diverse angolazioni. Tutto quello che è successo tra le 17.30 e le 19.10 di sabato 18 novembre 1989, ha preso forma nel reenactment, con veri attori e una macchina identica a quella di Denis Bergamini.

Un lavoro durato mesi, quello di Pablo Trincia, Debora Campanella e Paolo Negro, che ha raccontato tutto ciò che c'è al di qua di quel cono d'ombra che ha inghiottito la morte del calciatore del Cosenza. E che tuttavia - non che avesse la pretesa di farlo - non riesce a scalfire i tanti misteri che ancora vivono a quasi 40 anni di distanza. "Noi abbiamo passato 6 mesi a chiederci cosa poteva essere successo, qual era lo scenario più probabile, cambiando idea mille volte, contraddicendoci".

C'è mai stata la tentazione di anteporre le proprie conclusioni al racconto preciso di fatti che una conclusione ancora non ce l'hanno? "È stato un esercizio utile ma che poi abbiamo voluto lasciare fuori dal racconto perchè il racconto è qualcosa che consegni a un pubblico, che ha una sua testa. Soprattutto quando c'è un mistero al centro della storia, devi condurre gli spettatori fino al punto in cui si vede, dopo di chè li devi lasciare liberi di interpretare, così come tu sei libero di interpretare le cose a modo tuo".

La tragica storia di Denis Bergamini

Denis Bergamini Festeggiamenti Promozione In B
Denis Bergamini in un filmato del 1988

Donato Bergamini, da tutti conosciuto come Denis, nasce ad Argenta, in provincia di Ferrara, il 18 settembre del 1962. Come tanti, comincia a giocare a calcio ancora piccolissimo ma, rispetto ad altri, il suo talento cristallino non tarda a essere riconosciuto. Dopo aver militato nelle serie minori, nel 1985 viene ingaggiato dal Cosenza e con quella maglia arriva fino alla promozione in serie B.

Nel capoluogo calabrese trascorre 5 anni, adorato dai tifosi (che non hanno mai smesso di supportare la ricerca della verità da parte della famiglia) e dai compagni di squadra, che parlano di lui come di un leader carismatico all'interno dello spogliatoio. Ed è proprio a Cosenza che conosce Isabella Internò, classe 1969, una ragazza come tante, che per tre anni sarà la sua fidanzata. Lei è ossessionata da Denis, gli scrive lettere piene di speranza e parole d'amore, lui al contrario già dopo qualche mese comincia a sentire anche altre ragazze, arrivando persino a intraprendere una nuova relazione.
Sembra impossibile però chiudere definitivamente con Isabella, anche perché lei, pochi mesi prima della sua morte, gli rivela di essere rimasta incinta. Sarà lo stesso calciatore ad accompagnarla a Londra, in una clinica, per abortire, per stessa decisione della Internò.

Il 18 novembre 1989 Denis e Isabella si rivedono dopo diverse settimane dall'ultima volta: lei racconterà agli inquirenti che era stato lui a contattarla. Quella stessa sera, sulla Statale Jonica 106 per Roseto Capo Spulico, Bergamini, ormai cadavere, viene ritrovato in strada, appare come investito da un camion. Sarà la stessa Internò, da un'area di sosta, ad avvisare i vertici del Cosenza, che avvertono subito la famiglia in Emilia-Romagna.

Un gesto estremo, si disse allora. Ma da subito, la famiglia e gli amici rifiutano questa spiegazione. Intorno alla sua morte si crea quel cono d'ombra che darà poi il titolo al podcast e alla docu-serie, un giallo apparentemente senza soluzioni che, ormai dal 1989, alimenta domande senza risposta, sospetti, e ricostruzioni spesso contraddittorie. L'ipotesi del suicidio regge in sede giudiziaria per anni, avvalorata dalle dichiarazioni di Isabella Internò e dalla ricostruzione del camionista che aveva investito il calciatore. Ma i due testimoni principali di quella morte si contraddicono spesso, evitano di rispondere a molte domande. Nel frattempo spuntano nuovi testimoni, come il carabiniere che racconterà di averli effettivamente visti in quella sera maledetta, con lui che insisteva per mostrare il proprio documento, per essere riconosciuto (era forse una richiesta d'aiuto?).

Donata Bergamini
Donata Bergamini, la sorella maggiore di Denis che continua a cercare la verità da 36 anni

Chi conosceva Denis, però, dalla famiglia ai compagni di squadra, non può credere nemmeno per un attimo all'ipotesi del suicidio. Si battono altre piste, perfino quella mafiosa, in città si diffonde la voce di un giro di scommesse in cui Bergamini sarebbe stato implicato. A questo si aggiungono altri misteri, come i referti medici discordanti, un cadavere che viene descritto alla madre e alla sorella come "distrutto" e che invece risulta intatto, se non per l'evidente schiacciamento sulla zona del bacino.
Un cadavere trascinato per 64 metri da un camion, come inizialmente ricostruito dal medico legale e dagli inquirenti, può essere, al contrario, perfettamente conservato anche quando, nel 2017, la bara viene riaperta?

Il cono d'ombra racconta la lunga battaglia per la verità con un linguaggio visivo potente. Lo fa attraverso le testimonianze dei suoi cari - la sorella maggiore, Donata Bergamini, in primis - con immagini d'archivio, con ricostruzioni basate su atti processuali e alcuni video girati dallo stesso Denis.