Spietata satira sull'Italia di oggi, soprattutto quella al potere e dintorni: volgare, corrotta, senza remore o freni, menefreghista in ecologia, dedita solo ai propri interessi, brava a promettere anche l'impossibile. Il tutto attraverso la comicità, la risata e l'irresistibile talento di Antonio Albanese. Ecco cos'è Qualunquemente, il film di Giulio Manfredonia (che già aveva ottenuto un grande successo con Si può fare) nel quale si ride molto, ma si ride amaro, perché si vedono allo specchio, seppur deformate, tante delle storture che colpiscono il paese.
Albanese ripesca un suo famoso personaggio di qualche anno fa, Cetto La Qualunque, esagerato e surreale, eppure forse ancora più reale di tanti personaggi davvero esistenti. L'imprenditore calabro rientra in Italia dopo alcuni anni di latitanza, e, spaventato dall'ondata di legalità che sta colpendo il suo paesino, si candida a sindaco per mantenere privilegi e i suoi loschi affari.
Antonio Albanese è ovviamente il mattatore assoluto, ma vanno sottolineate anche le interpretazioni di Lorenza Indovina, Sergio Rubini, Nicola Rignanese, Davide Giordano e Luigi Maria Burruano.
Ottimo la parte tecnica del blu-ray, che propone un video in alta definizione di eccellente qualità. Favorito dal fatto che il film si svolge quasi tutto in ambienti ben illuminati e caraterizzati da un croma vistoso, il quadro offre una visione sgargiante con colori molto accesi e una definizione che fa sempre risaltare il materiale in HD. Il video se la cava bene anche nella scena iniziale piuttosto buia, solo un po' rumorosa, mentre è quasi una costante un leggero velo di grana che però non dà mai fastidio. Il dettaglio è sempre di buon livello, non solo sui primi piani ma anche nelle panoramiche, per un quadro che in generale resta sempre compatto e convincente.
Per quanto riguarda l'audio, è presente una traccia in DTS-HD MA che fa egregiamente il suo dovere. I dialoghi, su cui si basa gran parte del film, sono sempre chiari e cristallini, ma anche l'ambienza è ben curata e soprattutto la spazialità del fronte anteriore è assicurata nelle scene che propongono qualche spunto in più. Ma ci sono anche un paio di frangenti più esuberanti, tipo qualche sparo o l'esplosione di un'auto, che rivelano come anche i bassi siano presenti con energia vista la prepotenza dell'intervento del sub.
Discreto il reparto dei contenuti speciali. Troviamo un simpatico backstage con riprese sul set e interventi di regista e cast di circa 13 minuti, poi un quarto d'ora di scene tagliate o estese, quasi 20 minuti di papere sul set che in realtà contengono anche una serie di ciak ripetuti. A chiudere il tutto il trailer, il videoclip di Onda calabra e una galleria di manifesti elettorali di Cetto.