Esattamente un anno fa scrivevamo su queste stesse pagine del nostro amore per il nuovo dramma AMC, Halt and Catch Fire, che aveva appena visto concludere la sua prima stagione e su cui nessuno, nemmeno gli showrunner Christopher Cantwell e Christopher C. Rogers, sembrava essere particolarmente ottimista per un rinnovo ed una seconda stagione. D'altronde i dati di ascolto erano stati chiari, poco più di un milione di spettatori per il pilot, che si sono dimezzati arrivati all'episodio numero 10.
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Sempre un anno fa scrivevamo che nonostante dal punto di vista qualitativo avrebbe meritato sicuramente un'altra chance, la serie ci era comunque sembrata perfetta come stagione unica, in particolare il finale ci era sembrato una degna e significativa conclusione che sarebbe rimasto a lungo nella memoria dei pochi che l'avevano visto. Ebbene ci sbagliavamo. Non solo perché la AMC un paio di settimane dopo avrebbe confermato una seconda stagione, ma soprattutto perché dopo aver visto questi nuovi 10 episodi siamo assolutamente e nuovamente conquistati dalla storia di Joe, Gordon, Cameron e Donna.
Ad un anno di distanza ci troviamo nuovamente con un finale bellissimo e potentissimo, ma un finale che questa volta lascia desiderosi di averne di più, di scoprire cosa succederà nel futuro di queste persone che abbiamo imparato ad amare e grazie alle quali abbiamo potuto scoprire anche di più su noi stessi: tutti noi spettatori siamo in fondo figli di questa generazione di visionari dell'informatica che con i PC, le community online e la broadband non solo ha rivoluzionato tutta la società occidentale, ma ci ha anche permesso di essere qui a scrivere/leggere questo articolo e a goderci serie TV misconosciute ma bellissime, che mai avrebbero potuto trovare spazio nella programmazione tradizionale e obsoleta delle TV con le quali siamo cresciuti.
Ecco perché, nonostante gli ascolti con questa seconda stagione siano addirittura peggiorati e le prospettive di Halt and Catch Fire siano tutt'altro che rosee, ci permettiamo di segnalare 5 ragioni per cui una terza stagione sarebbe assolutamente necessaria.
1. È stata una delle sorprese del 2014 e uno dei migliori show di questo 2015
Abbiamo già detto e scritto a sufficienza lo scorso anno sul perché abbiamo ritenuto il "nuovo" show AMC un vero e proprio gioiello, e abbiamo anche già confermato all'inizio di questa nuova stagione di aver apprezzato moltissimo anche i tanti cambiamenti portati con questo nuovo ciclo di episodi.
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Eppure arrivati al termine di questa seconda stagione rimaniamo ancora una volta stupiti della bravura dei due autori e di tutti i collaboratori (tra cui, lo ricordiamo, ci sono anche registi di fama internazionale come il premio Oscar Juan José Campanella o la Kimberly Peirce di Boys Don't Cry), oltre che dell'eccezionale cast composto da quattro protagonisti diversissimi ma ugualmente efficaci (Lee Pace è ormai lanciatissimo anche al cinema, ma siamo certi che anche Scoot McNairy, Mackenzie Davis e Kerry Bishé faranno presto parlare di sé) ed un nutrito gruppo di ottimi comprimari (tra cui le new entry Aleksa Palladino e James Cromwell). Se insomma la prima stagione era stata una fantastica sorpresa, questa seconda stagione ci ha davvero stupito, confermando in pieno quanto di buono era stato fatto e ampliando gli orizzonti dei una serie dalle potenzialità praticamente infinite. Capito AMC?
2. Gli anni '80 sono lontani ma l'argomento è attualissimo
Non saranno lontani ed "alieni" come gli anni '60 di Mad Men, ma parlare di "nuove tecnologie" partendo da 30 anni fa è una scelta altrettanto coraggiosa e complicata. Nella prima stagione Halt and Catch Fire era riuscita a rendere molto bene l'era dei primi PC anche grazie a scenografie molto curate ed una colonna sonora anni '80 assolutamente fantastica. In questa seconda stagione lo show alza il tiro e diventa ben più ambizioso perchè, pur lasciando invariate le caratteristiche e le qualità che lo contraddistinguono, decide di parlare non solo del passato ma della società attuale.
È vero, siamo sempre chiamati a vivere queste grande innovazioni attraverso gli schermi e le interfacce di un Commodore 64 (e che tuffo al cuore nel rivederli esattamente così come ce li ricordavamo!) ma nel momento in cui si parla di community online, di promesse di una vita e di un modo di comunicare completamente diverso semplicemente attraverso uno schermo è chiaro che non si parla più soltanto di Joe McMillan, ma si parla di noi. Ed è incredibilmente affascinante vedere Donna entusiasta e su di giri per il successo della sua prima chat o Cameron che vuole aggiungere una storia ad un videogioco, perché vuol dire considerare questi personaggi quasi come dei nostri progenitori in modo non troppo differente da Don Draper e il suo lavoro con pubblicità iconiche e seminali. Ora non ci aspettiamo che si arrivi a fare 15-20 stagioni per arrivare fino a Mark Zuckeberg e Facebook (per quello poi abbiamo già The Social Network) ma nemmeno possiamo rimanere bloccati alla nascita degli Antivirus. E poi quelli, lo sanno tutti, vanno continuamente aggiornati!
3. Welcome to Mutiny!
La più grande novità della seconda stagione è l'azienda creata da Cameron con l'aiuto di Donna, la software house Mutiny. E fin dalle prime immagini della premiere della seconda stagione, un ottimo piano sequenza di quasi 3 minuti, siamo assolutamente conquistati dall'energia trasmessa da questo team fatto di giovanissimi e talentuosi nerd, le due favolose e geniali prime donne e tanta passione. Se la Cardiff Electric era grigia, oppressiva, senza speranza, Mutiny ne è l'esatto opposto ed il vero punto di forza di una seconda stagione che è meno fredda e cervellotica ma ricca di emozioni.
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4. Il vero Girl Power è qui!
L'avevamo detto un anno fa e lo ripetiamo, ancor più a ragione, oggi: il vero cuore della serie sono le due donne, Cameron e Donna. Già nel finale della prima stagione avevano dimostrato di avere loro il talento, le intuizioni ma anche le ambizioni necessarie per quelle innovazioni tecnologiche di cui invece gli uomini (Joe in primis) si fanno alfieri. I due personaggi femminili principali sono splendidi, complessi e per nulla banali; non sono nemmeno personaggi dichiaratamente femministi o sostenitrici di chissà quali ideali, sono semplicemente due donne "vere", brillanti e forti come quelle che tutti noi incontriamo nella vita tante volte. Forse non bisognerebbe nemmeno sottolinearlo come un pregio o un punto di forza della serie perché questa dovrebbe essere la normalità, ma di fatto sappiamo che non lo è nei film e non lo è nelle serie TV ed è anche per questo motivo che Halt and Catch Fire merita un applauso e merita di essere visto da più persone possibili. Non vorrete mica toglierci Donna e Cameron proprio adesso, vero?
5. La AMC deve tenere fede al suo motto "Something More"
Da due anni la AMC ha rinnovato la sua programmazione e il suo slogan, passando dall'ormai celebre "Story Matters Here" a quel "qualcosa di più" che era soprattutto una promessa. Con la fine di Breaking Bad e di Mad Men alla AMC rimane certamente il fenomenale successo di The Walking Dead, ma ha bisogno anche di continuare a garantire dei drammi di qualità a cui siamo abituati. L'arrivo e il primo rinnovo di Halt and Catch Fire sono stati una prima conferma di quella promessa e di questo nuovo, più rischioso, progetto. Potendo contare ancora molto a lungo sulla sua serie zombie, per di più con il "prequel" Fear the Walking Dead in arrivo e già confermato per una seconda stagione, con un altro spin-off di culto come Better Call Saul che è già un successo ed una nuova serie di genere in arrivo quale Into the Badlands non solo il canale può permettersi questo "fallimento" ma deve portarlo avanti proprio per confermare la qualità e la forza di cui ormai è emblema. La AMC ci deve quel "qualcosa in più" che ci ha promesso, e al momento noi non vogliamo altro se non qualcosa in più di Halt and Catch Fire.