Green Film, Luca Ferrario: “La Trentino Film Commission in prima linea per l'ecosostenibilità al cinema”

Luca Ferrario, direttore della Trentino Film Fund and Commission, racconta il progetto Green Film che, dal 2017, è diventato un punto di riferimento per la certificazione ecosostenibile. In Italia e in Europa.

Green Film, Luca Ferrario: “La Trentino Film Commission in prima linea per l'ecosostenibilità al cinema”

Agire, ora, prima che sia troppo tardi. In tutti i campi, privati e lavorativi. La crisi climatica e l'emergenza ambientale hanno una data di scadenza che ci riguarda da molto vicino, e allora al netto delle frasi di circostanza bisogna davvero mettersi in moto. Un esempio? Quello del Trentino Film Fund and Commission che, nel 2017, ha lanciato T-Green Film, uno strumento importante per incentivare la sostenibilità nelle produzioni cinematografiche e televisive. Essenzialmente, le produzioni che girano possono adottare le regole del Green Film, ossia una guida pratica che renda sostenibili le attività. Una vera e propria certificazione, vidimata da un organismo esterno che verifica le fasi di lavorazione e le correlate azioni che rispettano i requisiti ambientali.

Luca Ferrario
Luca Ferrario in una foto

A tal proposito, abbiamo raggiunto telefonicamente Luca Ferrario, direttore della Trentino Film Commision. Che ci ha spiegato il progetto Green Film. "Nel 2017 abbiamo lanciato il progetto, in un momento in cui se ne parlava poco. All'inizio alcuni ci snobbavano, ora che è una pratica comune le stesse persone sono tornate da noi... detto questo, il Trentino non è mai stata una terra di cinema, così abbiamo pensato che il nostro contributo potesse essere proprio quella della ecosostenibilità. Prima a livello nazionale e, ora, a livello europeo".

Attenzione all'ambiente

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Chiaramente, la procedura di certificazione Green Film non riguarda solo una canonica raccolta differenziata, ma va nello specifico. I trasporti, la scelta dei materiali, la pubblicità, la ristorazione, i rifiuti, il risparmio energetico. Di riflesso vengono così coinvolti i produttori, l'ente certificatore e gli organismi di verifica. "A monte l'elemento chiave è il piano di sostenibilità del film, e il produttore ormai capisce che si può ragionare su di un piano ecosostenibile", prosegue Ferrario: "Un paio di mesi prima delle riprese si dedica del tempo per pianificare la sostenibilità. Stiamo portando avanti questo approccio, e non basato solo sui calcoli di CO2: non andiamo dietro i software e proviamo a cambiare le abitudini. Replichiamo quello che negli anni è accaduto nei nostri appartamenti, sapendo che stiamo gestendo la nostra attività in modo sostenibile. La stessa cosa è riportata ai produttori, spieghiamo le differenze sostanziali di un aspetto davvero rispettoso verso l'ambiente".

Il progetto Green Film

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Un cambio di abitudine ormai quasi radicale nel mondo dell'intrattenimento, di cui la Trentino Film Commission è stata assoluta precorritrice "Se cambi l'abitudine crei un cortocircuito. Il nostro cinema è basato sulla tradizione. Nonostante questo il riscontro avuto nel 2017 è stato buono, diverse produzioni ci chiedevano la certificazione, che prevede la verifica di un ente terzo che va direttamente sul set. Nel documento ci sono scritte le regole, e come si può dimostrare di mantenerle. Siamo stati il primo fondo in Europa a dare incentivo per le spese ecosostenibili. Questo meccanismo chiaro, che segue una spinta, ha acceso interesse verso questa questione", prosegue Ferrario, che poi spiega, "I grandi produttori sono sempre i primi che capiscono che devono muoversi gestendo la cosa. Ci vuole forza e ci vogliono risorse umane, ma con il peso e con il traino che hanno coinvolgono poi gli altri, quelli più piccoli".

I set green

Mia And Me   Backstage

La sequela dei film targati Trentino Film Commission con certificazione Green Film è decisamente lunga (l'ultimo in uscita è stato Diabolik - Ginko all'attacco!), e allora domandiamo a Ferrario quale siano i progetti a cui è più legato "Il territorio risponde con entusiasmo quando c'è un rapporto diretto, penso al film Rai 'Chiara Lubich' o il programma 'Undercut L'Oro di Legno' su DMAX. Per me è stato però bellissimo offrire il Trentino a 'Sanctuary', una serie svedese. Dal mio punto di vista è un ottimo progetto, grosso budget, ed è uno dei prodotti maggiormente promozionali. C'è tanto Trentino ed è stato distribuito in tutto il mondo". A proposito di mondo, la certificazione Green Film è stata poi esportata in altre film Commission. "Nato come Trentino, il certificato è poi stata esportata in altre regioni, dal Veneto alla Campania. Ha poi avuto la certificazione ISPRA. Il Ministero che sposta gli equilibri ha seguito il nostro percorso, dando punti in più al fondo nazionale a chi sposa la sostenibilità. Facciamo parte dei fondi europei, e dopo un vaglio hanno deciso che Green Film è il punto di riferimento. Abbiamo dei partner che spingono Green Film in mezza Europa. Stanno promuovendo il nostro modo di lavorare. Pensa, anche _X-Factor Danimarca è Green Film!"_

Orizzonte, Agenda 2030

Una Villa Per Due Imagefullwide

In chiusura, chiediamo a Luca Ferrario se la famosa Agenda 2030 possa effettivamente essere una promessa da mantenere, e quanto il cinema in generale possa contribuire a raggiungere un risultato fondamentale. "Alcuni settori ci riusciranno, altri no... E devo dire che il cinema rischia davvero di farcela, pur essendo partito in ritardo c'è attenzione. Insomma, spero che il settore cinema riuscirà a fare la sua parte, ma sono ottimista perché sto notando che i produttori hanno coscienza della situazione, e si rendono conto che è importante agire. Per loro poi non è così difficile. E in più si possono anche risparmiare dei soldi".