La prima novità dell'ottava edizione di Amici di Maria De Filippi sta nella collocazione. L'appuntamento settimanale con la signora Costanzo e i suoi giovani talenti è infatti fissato ora per la domenica pomeriggio e non più al sabato, quando invece sarà l'autore Luca Zanforlin a dialogare con i ragazzi e presumibilmente a far venir fuori le loro rivalità, mentre resta invariata la striscia quotidiana delle 16.10 su Canale 5. La De Filippi non si era dichiarata entusiasta dello spostamento alla domenica e in effetti, a vedere i risultati dell'Auditel all'indomani della prima, le sue preoccupazioni non erano poi così infondate. Nella sfida contro il rivale Domenica In su RaiUno, Amici è stato nettamente battuto, ma ha saputo portare a casa comunque 3 milioni e mezzo di spettatori che pochi certamente non sono, soprattutto in un momento in cui sembra esserci una fuga generale dal tubo catodico, così come dai programmi firmati De Filippi, a partire dal flop Il ballo delle debuttanti. Ad aprire le danze, la sigla cantata dai ragazzi della passata edizione e la celebrazione del vincitore Marco Carta, che prima si è esibito nel suo ultimo singolo, poi ha battibeccato con la rivale di sempre Roberta Bonanno. Come a dire, Amici non si smentisce neanche alla partenza di una nuova avventura e recupera anzi vecchie polemiche, seppure in un'atmosfera decisamente più scanzonata e ironica.
Il programma di Maria De Filippi è dunque partito anche quest'anno con l'immancabile rituale dell'annuncio di ammessi e non ammessi, con la relativa esplosione di gioia alla conquista della famigerata maglia celeste o una compassata e dignitosa uscita di scena al no della commissione. E' stata così formata la nuova classe di artisti in erba, che ospita per la prima volta un banco dedicato a una inedita categoria, quella dei cantautori. Sono 21 gli allievi che animeranno quest'anno il programma: 7 cantanti, 2 attori, 10 ballerini e, per l'appunto, 2 cantautori. Alcuni di loro hanno già avuto la possibilità di esibirsi durante la diretta di ieri e le loro performance sono sembrate decisamente incoraggianti, lasciando presagire un livello generale più alto rispetto a quello dello scorso anno. Tra questi, buone impressioni le hanno lasciate la cantante dal timbro sabbiato Alessandra Amoruso, che però ricorda forse un po' troppo Dolcenera, sia nelle espressioni facciali che nella voce, e il ballerino Leonardo Marki Montero, smilzo diciottenne di colore il cui modo di danzare è stato però definito "inquietante" dall'insegnante Maura Paparo.
A destare la maggiore curiosità è stata però la ballerina Daniela Stradaioli, 23 anni e qualche chilo in più che ha fatto storcere il naso alle escluse, ma che ha dimostrato sul palco che con talento e passione si possono superare i limiti fisici. Incantevole invece Alice Bellagamba, anche lei ballerina che ha già dovuto affrontare le prime critiche dell'insegnante Alessandra Celentano: testa troppo grande e tecnica da rinforzare. Non sono poi mancate le esibizioni dei primi due cantautori della storia di Amici: si tratta dal calabrese Mario Nunziante che ha lasciato la sua ragazza in lacrime ai piedi del palco (non perché commossa, ma perché il suo fidanzato era stato scelto e lei ancora lì a soffrire per sapere se sarebbe entrata oppure no nella scuola come cantante) e l'avellinese Luca Napolitano, voluto da Grazia Di Michele e impegnato a presentare il suo inedito con tanto di sassofono. La classe ha anche già il suo "leader" annunciato: si è infatti così definito Francesco Di Nicola, cantante jesino sicuro di sé e nemico giurato del qualunquismo.
Tornano poi quest'anno i ballerini classici con i pupilli della Celentano Carlo De Martino e Serena Carassai che non piacciono però agli altri insegnanti, perché giudicati "legnoso" lui e "antica" lei. Insomma, altro pane per quelle immancabili polemiche che la De Filippi aveva giurato non ci sarebbero più state, ma che sono nel dna di un programma costruito tutto sui conflitti, piuttosto che sull'esibizione esclusiva del talento. I sogni dei ragazzi sono così pronti a trovare terreno fertile di scontro di fronte alle telecamere nel diabolico gioco della conquista di visibilità e della competizione più sfrenata, che con quella sana e che arricchisce ha spesso poco a che fare. Indirizzati verso lo scontro, a farne le spese potrebbe essere proprio la qualità: immersi nelle logiche televisive, chi saprebbe difendere la propria arte per mantenerla inalterata dalla banalità di cui traboccano questi fantomatici talent show?