Prima i dati, nudi e crudi: nel 2024 il box office italiano ha incassato 493 milioni di euro, con presenze che hanno sfiorato i 70 milioni di biglietti venduti. Un risultato in linea rispetto al 2023, nonostante un leggero calo dovuto all'effetto dello sciopero di Hollywood (a cui si aggiungono anche le manifestazioni sportive estive, nonostante una stagione positiva).
In qualche modo, la differenza, l'ha segnata proprio l'estate, con il miglior botteghino in termini di incassi (+0,2% rispetto al 2023) supportati solo in parte dalla rassegna a prezzo scontato Cinema Revolution (film italiani ed europei a 3,5€, che comunque non hanno incassato nei mesi estivi), in quanto la vera differenza l'ha fatta Inside Out 2, maggior guadagno dell'anno con 46 milioni di euro (senza il sequel Disney Pixar il dato sarebbe stato marcatamente negativo).
Dati Cinetel 2024: i numeri di un pareggio che fanno ben sperare
Questi, in breve, i numeri del mercato presentati nell'annuale conferenza organizzata da Cinetel (che quest'anno compie trent'anni), in cui viene fuori un altro sostanziale dato che rimarca se non la salute almeno la stabilità del nostro mercato: il mercato italiano tiene rispetto alla Germania (-7,4%, ma incasso totale di 817 milioni) e Spagna (-2,6%), si allinea ai numeri della Gran Bretagna e Irlanda ma, come da tradizione, continua ad inseguire le cifre francesi, spinte dalle quote local addirittura superiori rispetto a quelle statunitensi. La quota del cinema italiano ha quindi tenuto, pensando anche ad un avvio del 2025 che cresce rispetto al già forte 2024, sorretto dai numeri di Sonic 2 e di Diamanti di Ferzan Ozpetek.
Per Mario Lorini, presidente ANEC: "Gli italiani sono tornati al cinema, e non era scontato. Abbiamo mantenuto in salute il parco sale, perdendo poco. Il paragone con la Francia? Bisogna continuare a lavorare come stiamo facendo. Cerchiamo gli elementi di eccellenza che hanno portato gli spettatori in sala, ammodernizzando e supportando le sale".
Box Office 2024: i film che hanno incassato di più? Animazione, sequel e ancora animazione
Troppi film distribuiti?
Cosa ha impattato, però, rispetto allo scarto con il 2023? Un maggio in forte calo, poi rialzato da giugno (uscita di Inside Out 2) e di nuovo in calo a settembre. In termini numerici, nel 2024 sono usciti 1064 film, rispetto agli 871 del 2023. Dunque, una domanda: la maggior distribuzione viene assorbita dalle sale? A giudicare dal segno negativo, pur leggero, no. Se poi pensiamo che dal 2010 il prezzo medio di un biglietto è aumentato di quasi cinquanta centesimi l'equazione appare chiara (l'incasso aumenta perché aumenta il prezzo del biglietto). Altro numero interessante, i multiplex sono in sofferenza, con -3,6% di presenze registrate. Crescono invece le arene e le monosala.
Su questi dati riflette Alessandro Usai, presidente ANICA: "Con 122 milioni di box office, il cinema italiano ha incassato tanto quanto il periodo 2018-2019. Si è superato il periodo di crisi, tornando ai numeri precedenti. Un dato interessante, perché composto da tanti film che hanno performato bene. Bisogna essere fieri, perché la narrazione tipica si sofferma solo sui casi negativi", poi un appunto sul pubblico giovane, "Secondo CinExpert, sono in crescita diverse fasce young, dai 13 ai 24 anni. Un numero buono, che dovrebbe però farci riflettere sulle fasce over, che sembrano latitare".
Gli under 40 trainano il botteghino
Secondo Davide Novelli, AD Cinetel: "La produzione di film italiani crescono: 186 documentari, e poi 96 film italiani usciti in più di cinquanta sale, ben 149 titoli nostrani usciti in meno di cinquanta strutture. Il più alto numero di titoli italiani usciti in più di cinquanta sale. Una risposta che corrisponde alla domanda del pubblico. Diamanti è il film italiano più visto della stagione, ma tra i titoli italiani c'è differenza di generi e titoli".
Come anticipato, si conferma una forte presenza in sala del pubblico under 40 (ottimi i dati de Il ragazzo dai pantaloni rosa). Per Novelli, illustrando i dati, "I ragazzi la fanno da padrona, sono il 43% degli ingressi. E questo non è dato solo dai blockbuster. Per le classi demografiche più adulte c'è da lavorare ancora. La fascia più giovane cresce, man mano che avanziamo con l'età però gli spettatori mancano. La fascia dei venticinque anni è tra l'altro molto forte. Ma il prodotto nazionale deve crescere in parallelo al ritorno in sala degli spettatori over".