L'agente Kensy Blye di NCIS: Los Angeles (appena terminata su Rai Due la terza stagione, mentre è in replica la seconda su FoxCrime ogni mercoledì alle 21) potrebbe avere ancora molti scheletri nell'armadio, come del resto stiamo scoprendo anche per gli altri membri del suo team. Al Monte-Carlo TV Fest il sorriso solare della sua interprete, Daniela Ruah, invece, ha fugato ogni dubbio su un possibile dark side in comune. L'attrice di origine portoghese ha in comune con il suo personaggio una grinta incredibile: dopo la "gavetta" in patria tra fiction e soap opera, ha studiato recitazione all'estero e solo nel 2007 ha deciso di lanciarsi nella giungla di Hollywood trasferendosi definitivamente negli Stati Uniti. Artista versatile, in passato ha vinto la versione portoghese di Ballando con le stelle e qualche mese fa ha doppiato nella sua lingua madre Ribelle - The Brave, l'ultimo gioiellino animato Disney-Pixar. Il vero salto nello star system è avvenuto grazie al poliziesco di CBS, per il quale non smette di essere riconoscente.
Un passato nella soap aiuta o danneggia?
Per me la soap è la migliore gavetta e scuola possibile per imparare questo mestiere. Devi ricordare moltissime battute e arrivi a girare 5 episodi in un giorno solo, con relativi cambi d'abito. È stata una palestra piuttosto dura...
Quanto incidono le tue origini portoghesi sul tuo quotidiano?
Innanzitutto quando non sono sul set guardo il calcio e tifo sempre Portogallo, ma a parte questo mi è venuto naturale fare gruppo con gli altri attori portoghesi appena arrivata a New York. In quel periodo ho vissuto un vero shock culturale, oltre che di carattere logistico perché avevo solo una settimana per trovare un appartamento e trasformarlo in casa.
All'inizio era forte e indipendente, mentre ora ha altri progetti, sogna una famiglia e i figli. Quando sperimenta questa possibilità durante una missione sotto copertura in realtà le piace molto. Non penso che sia tipa da "una botta e via".
Cosa cercavi quando hai fatto il provino per NCIS: Los Angeles?
Per me si è trattato del primo grande lavoro negli USA e quindi il mio unico pensiero è che fosse diverso dai precedenti.
Qual è l'aspetto più entusiasmante della serie?
Non ho dubbi: le esplosioni! Certo, anche le scene di lotta sono divertenti, ma me ne hanno permessa solo una, purtroppo, e ho dovuto chiederlo a lungo. Di solito non abbiamo post produzione né effetti speciali per cui è tutto molto realistico, anche se subentrano gli stunt nel caso in cui ci fosse necessità di fare un secondo ciak quando qualcosa salta in aria.
Com'è l'atmosfera sul set?
Siamo davvero un gruppo di lavoro affiatatissimo e mi sento davvero fortunata a farne parte.
Sono affezionatissima a tutti, ma ammiro in modo particolare Chris O'Donnell perché è un professionista eccezionale, sempre puntuale sul set, e una persona meravigliosa. Ha cinque figli e lo considero un padre esemplare: li accompagna al balletto o alle partite e con la moglie Caroline forma una coppia stupenda. Sono circondata da modelli familiari positivi, anche LL Cool J, ad esempio, ha quattro figli.
Com'è la tua famiglia?
Siamo davvero molto uniti, io sono la piccola di casa quindi chiedo sempre consigli. Ci proteggiamo a vicenda ed è meraviglioso, per questo mi sento realizzata ad aver ritrovato un clima del genere anche sul set. È un regalo raro e preziosissimo.