Caparezza nel confermarsi artista eclettico e imprevedibile porta a Lucca Comics and Games un lavoro interessante e decisamente particolare. Un fumetto, da lui sceneggiato, e un disco, Orbit orbit, che si compenetrano e completano in una magia crossmediale in grado di raccontare il complesso universo di un artista che, negli anni, ci ha abituato a progetti complessi ma che stavolta, ancora di più, ha superato ogni aspettativa o idea pregressa. Quattordici capitoli, quattordici canzoni in una mescolanza di stili visivi e musicali nati anche dalle mani di nove diversi disegnatori e disegnatrici che hanno lavorato in concerto grazie a Sergio Bonelli editore. Nell'incontro stampa di presentazione Caparezza ha raccontato l'intera opera e la sua complessità parlando di musica e di grandi nomi del fumetto.
La nascita di Orbit orbit
 
  Il percorso verso Orbit orbit è iniziato quattro anni fa proprio in seno al Lucca Comics: "È stato un cerchio che si è aperto nel 2021 quando ho presentato la variant cover del mio album. Ho sempre pensato che le copertine degli album non vadano toccate ma ero in un brutto periodo perché all'acufene si era aggiunta la perdita dell'udito e, in questa condizione pietosa, Simone Bianchi mi ha agganciato e mi ha convito a fare la cover. In quei giorni immerso nel mondo dei fumetti ho ritrovato il buonumore. Quando ero bambino a chi mi chiedeva casa volessi fare da grande rispondevo il fumettista. Nel mondo del fumetto non c'è ancora il business che c'è in quello della musica e quando si lavora ad un fumetto si lavora con amore."
L'artista ha poi continuato dicendo: "Quando mi rivolgo ai disegnatori sento parlare del loro lavoro in maniera passionale, è lo stesso per me che faccio musica: quando faccio e parlo di musica lo faccio con passione e _Orbit orbit è quindi un doppio cerchio che si chiude e siccome non riuscivo ad incanalare le mie ispirazioni creative nella musica le ho riversate prima nel fumetto, che poi ha ispirato un album."_
L'utilità del fallimento
 
  Ed è proprio il disco a costituire l'elemento che va a completare e arricchire il fumetto, un lavoro che nel complesso ha richiesto ben 4 anni: "Di solito prendo il tempo necessario per le mie opere, ogni mio disco è l'ultimo disco e ogni mio nuovo disco è come il primo. Qui mi sono tolto anche la voce da Caparezza."
Crescita e fallimento, poi sono due concetti a cui pensare quando si presenta un nuovo progetto, ma anche se un esito negativo appare come una possibilità remota non è da demonizzare: "So che ora ci sono algoritmi e playlist ma non mi faccio condizionare da queste cose perché, fondamentalmente, sono del '73 e me ne sbatto un po' di tutto questo: nella mia generazione siamo anti-giovanilisti." Afferma ridendo e proseguendo poi con: "Io seguo solo una regola: faccio le cose con onestà e compassione, se va bene, bene, se va male pazienza. Ho avuto altri fallimenti nella vita e si sono rivelati insegnamenti. Il percorso con Mikimix è stato un fallimento ma è anche stata una grande benedizione. È necessario confrontarsi con la vita, non con il momento."
Ispirarsi a grandi fumetti
In questo incontro abbiamo riscoperto, infatti, un Caparezza appassionato e coinvolto: "Per me non esistono dischi belli o brutti, esistono dischi che hanno un senso, è questo che ne determina la bellezza" E per quanto riguarda le sue ispirazioni l'artista ha citato grandi titoli e nomi del mondo del fumetto: "Volevo che il fumetto somigliasse a quelli che leggevo da piccolo, volevo che avvicinasse anche quelli che di solito non leggono fumetti. Poi volevo fosse in linea chiara, come _Tin Tin e quelli di Moebius. In tutte le canzoni dell'album cito fumetti, è proprio una missione di riconoscenza. Galaxy Express 999, Il mondo di Edena di Moebius, Shangri-La di Mathieu Bablet e tanti altri:"_
