Che voi ci crediate oppure no, che lo dobbiate aspettare la notte del 25 dicembre perché siete in qualche modo costretti dai vostri pargoli. O che lo vediate semplicemente scorrere nelle varie pubblicità la sera mentre siete sul divano a guardare la tv. Qualunque sia la vostra situazione, è inevitabile. Babbo Natale ritorna ogni anno, in qualche modo, nella vita e nella tradizione dei popoli occidentali. E il cinema stesso ne ha proposti diversi, nel corso della sua storia.
Dagli anni '40 ad oggi abbiamo scelto le versioni cinematografiche più iconiche, che siano improvvisate o seriamente convinte, del simbolo per antonomasia della festa natalizia: ecco i migliori Babbo Natale nei film più amati e conosciuti.
Babbo Natale e il cinema sono un binomio piuttosto consolidato. Diversi sono stati gli spunti che hanno riguardato questo personaggio iconico, simbolo di gioia e generosità per milioni di persone nel mondo. La tradizione di Babbo Natale nei vari Paesi differisce in alcune caratteristiche e nell'accoglienza che si riserva a questo ormone di bianco barbuto e vestito di rosso, che grazie ad una slitta magica dona regali ai bravi bambini di tutto il mondo in una sola notte. Tradizioni che variano ma origine che le accomuna tutte. Perché qualsiasi Babbo Natale dell'era moderna deriva da un santo in particolare. San Nicola, un vescovo turco che leggenda narra sia riuscito a resuscitare cinque fanciulli uccisi brutalmente e che da qual momento venne considerato il Protettore dei bambini.
Curioso constatare che una figura pagana come Santa Claus - termine anglofono che deriva dall'olandese Sinterklaas - abbia un'origine religiosa che successivamente si è staccata dalle origini cristiane. In particolare l'immagine dell'uomo dalla mole imponente e dalla lunga barba candida e un mantello verde ricoperto da una pelliccia risale al XVII secolo, documentato da alcune illustrazioni dell'epoca.
Una versione presente anche nel Canto di Natale di Charles Dickens, e chiamato Spirito del Natale presente.
Le vicende che riguardano l'evoluzione di Babbo Natale sono lunghe e molteplici ma oggi ci riserviamo di raccontarvi uno dei tanti legami con la cultura popolare che Babbo Natale ha instaurato nel corso dell'ultimo secolo, ovvero quello con il cinema.
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Edmund Gwenn in Il miracolo della 34ª strada (1947)
Tra le fiabe per il grande schermo più amate del periodo natalizio, il film di George Seaton è un inno all'ottimismo e alla speranza, in un periodo post-bellico complicato da una società in difficoltà. Tra i titoli che rappresentano meglio un sentimento di entusiasmo e rinascita, Il miracolo della 34ª strada colpisce nel segno grazie alla storia di Kris Kringle, un uomo anziano con la barba bianca che viene assunto dai grandi magazzini Macy's e asserisce di essere Babbo Natale in persona. Stringerà amicizia con la piccola Susan Walker (Natalie Wood), da sempre convinta dalla madre, nonché capo del signor Kringle, che Babbo Natale non esiste. Un inno all'immaginazione, grazie all'ottima performance di Edmund Gwenn nei panni di Santa Claus. Le nuove generazioni conoscono maggiormente il remake meno riuscito del 1994 con Richard Attenborough, Miracolo nella 34° strada, programmato in tv regolarmente nei pressi del 25 dicembre.
Dan Aykroyd in Una poltrona per due (1983)
L'immagine di Dan Aykroyd che indossa un vestito da Babbo Natale puzzolente e sporco e una barba ingrigita, ubriaco e disperato, è uno dei simboli della commedia cult anni '80 natalizia, Una poltrona per due, diretta da John Landis e nel corso dell'ultimo trentennio affermatasi come il film imprescindibile per la sera della Vigilia. Eddie Murphy e Dan Aykroyd sono Billie Ray Valentine, un senzatetto imbroglione, e Louis Winthorpe III, benestante e intermediario finanziario a Wall Street. Vittime entrambi di un crudele gioco di due facoltosi imprenditori, Valentine e Winthorpe si ritrovano con le vite scambiate e una quotidianità stravolta. In uno dei suoi punti più bassi di disperazione, Winthorpe è vestito proprio da Babbo Natale. Trasandato ma pur sempre Santa Claus.
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Babbo Nachele e Jack Skeletron in Nightmare Before Christmas (1993)
In un ipotetico podio dei film d'animazione natalizi non può certo mancare quel titolo valido per due festività nel giro di pochi mesi. Che sia Halloween o Natale, Nightmare Before Christmas rimane un classico della visione festiva, e certamente non può mancare la figura di Babbo Natale, intorno al quale si sviluppa l'intera storia di Jack Skeletron. Affascinato da una festa colorata e giocosa di cui non conosce nulla, il re delle zucche torna nel Paese di Halloween per raccontare ai suoi concittadini lo spirito del Natale.
Convinto di poter ricreare nel suo macabro e tetro villaggio il Natale, Jack incarica tre pestiferi (Vado, Vedo e Prendo) di rapire Babbo Nachele - storpiato in questo modo perché Jack è convinto sia dotato di chele al posto delle mani. Il film, diretto da Henry Selick e prodotto da Tim Burton, mostra quindi una versione classica di Babbo Natale, spaesato per il rapimento subito, e una versione improvvisata di Jack Skeletron, che ne prende il posto.
Jim Carrey in Il Grinch (2000)
Se qualcuno dalle parti del monte Briciolaio sapesse di essere stato inserito in una lista natalizia probabilmente impazzirebbe all'istante. Ovviamente stiamo parlando del Grinch, una delle figure antitetiche al Natale della cultura pop. La creazione ad opera di Dr. Seuss è un mostro verde, snello e peloso che odia il Natale e decide di vendicarsi rubando tutti i doni ai cittadini di Chinonsò. Nel 2000 Ron Howard dirige il camaleontico talento di Jim Carrey che calza perfettamente al personaggio del Grinch, grazie alle sue espressioni gommose e all'atteggiamento scorbutico e lunatico che esaltano le qualità di Carrey nell'improvvisazione e nella comicità. Durante la notte di Natale sarà proprio il Grinch, seppur con intenzioni opposte, a indossare l'iconico costume di Babbo Natale per... distruggere una volta per tutte le festività. Nel 2018 è uscita nelle sale una versione animata targata Illumination Entertainment, con Benedict Cumberbatch che presta la voce al Grinch.
Billy Bob Thornton in Babbo Bastardo (2003)
Non siete amanti delle atmosfere zuccherose delle festività e anche se intorno a voi tutti sorridono e sono felici voi volete alimentare il vostro inaffondabile cinismo? La risposta in questi casi ormai risponde al nome di Babbo Bastardo - titolo italiano ben più greve dell'originale Bad Santa - dove Billy Bob Thornton è assoluto mattatore nei panni di un ladro alcolizzato e donnaiolo, che ogni Santo Natale riesce a farsi assumere come Babbo Natale per i bambini in un centro commerciale insieme al socio Marcus (Tony Cox), per svaligiare tutto l'incasso delle compravendite festive. Sboccato, irriverente ma con un finale tutto sommato meno sferzante di quanto avrebbe potuto essere. Dedicato alla memoria di John Ritter, scomparso poco prima dell'uscita nelle sale.
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Babbo Natale in Le 5 leggende (2012)
Il cinema d'animazione è un genere che negli ultimi decenni ha proposto alcune delle versioni più interessanti del Natale e di Babbo Natale stesso. In particolare nel 2012 spicca una storia animata della DreamWorks, Le 5 leggende, ispirata ad una serie di romanzi di William Joyce, capace di raggruppare alcuni dei personaggi più iconici e folkloristici delle culture pagane occidentali. Il leader indiscusso è un Babbo Natale combattivo e tatuato, che insieme al Coniglio Pasquale, alla Fatina dei Denti, a Sandman e Jack Frost, cerca di combattere le intenzioni malvagie dell'Uomo Nero. Un film meno chiacchierato di altri titoli ma ugualmente affascinante, grazie anche al 3D.