Star Wars: Gli Ultimi Jedi, Adam Driver: "Ho rifiutato di cenare con Mark Hamill durante le riprese"

Adam Driver svela il motivo per il quale ha rifiutato di cenare con Mark Hamill durante le riprese di "Star Wars: Gli Ultimi Jedi".

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, Adam Driver: 'Ho rifiutato di cenare con Mark Hamill durante le riprese'

Qualche anno fa Mark Hamill (storico interprete di Luke Skywalker nella saga) aveva raccontato che, durante le riprese di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, aveva invitato Adam Driver (volto di Kylo Ren) a cena, ma che il suo invito era stato rifiutato. A distanza di anni, Driver ha finalmente svelato il motivo.

In una nuova intervista con The Rich Eisen Show per promuovere Ferrari, il nuovo film di Michael Mann che lo vede protagonista, Adam Driver ha parlato di questa occasione mancata di incontrare Hamill nel 2017. Tutto sommato, sembra che volesse incontrare l'iconico attore di Star Wars ma non potesse non farlo funzionare: "Era letteralmente una questione di tempistiche", spiega l'attore. "Ci siamo incontrati, voleva parlare e riunirsi per discutere dei nostri personaggi, ed io ero completamente d'accordo. E poi se n'è andato, i nostri piani non erano sulla stessa lunghezza d'onda, era solo questione di programmare."

L'attore ha poi aggiunto: "Adoro Mark, voglio dire... Mio Dio, chi rifiuta una cena con Mark Hamill per parlare di Star Wars? Sarebbe pazzesco."

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Sono passati ben cinque anni dall'uscita nelle sale di Star Wars: The Last Jedi, ottavo episodio della saga ideata da George Lucas, e ancora oggi non si fa altro che parlare del suo controverso finale.

Sulla questione è intervenuto nuovamente il regista Rian Johnson che, in una recente intervista ai microfoni di The Atlantic, ha voluto motivare il suo approccio non convenzionale alla saga di Star Wars. "Ho cercato di dare al film un finale grandioso. Adoro i finali e anche quando si tratta del secondo capitolo di una trilogia cerco di dare il meglio per fare in modo che venga ricontestualizzato quanto accaduto e renderlo un progetto in grado di camminare sulle proprie gambe. O almeno, questo è quello che ho cercato di fare. Questa idea velenosa di voler creare una proprietà intellettuale si è completamente insinuata alla base della narrazione. Tutti pensano soltanto a come continuare a sfruttarla. A me invece piace un finale atipico in cui la barca vichinga viene bruciata in mare".