Mindhunter 3: la terza stagione della serie Netflix potrebbe essere diversa dalle precedenti

Mindhunter 3 potrebbe essere diversa dalle due stagioni precedenti, secondo Holt McCallany, a patto, naturalmente, che Netflix rinnovi la serie.

Mindhunter 3, qualora Netflix dovesse rinnovare la serie, sarà diversa dalle precedenti stagioni, almeno a sentire Holt McCallany, che nell'acclamato show interpreta l'agente Bill Tench.

In una recente intervista con The Hollywood Reporter, Holt McCallany ha fatto intendere che l'eventuale stagione 3 potrebbe effettivamente andare al di là di ogni aspettativa. Se la stagione 1 era stata introduttiva, non solo rispetto al nascente dipartimento di Scienze Comportamentali ma anche rispetto ai protagonisti, già gli episodi successivi (qui la nostra recensione di Mindhunter 2) hanno fornito uno quadro più particolareggiato dei protagonisti - Holden Ford (Jonathan Groff), Bill Tench (McCallany) e la dott.ssa Wendy Carr (Anna Torv) -, dei casi (è stato quasi esclusivamente trattato quello degli omicidi di Atlanta) e hanno naturalmente affrontato conversazioni con serial killer sempre più noti e spaventosi (dice nulla il nome di Charles Manson e del "figlio di Sam"?).

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Mindhunter: una foto della première della seconda stagione

La stagione 3 sarebbe quindi la ciliegina sulla torta di una serie televisiva fin qui con pochi difetti, pur rappresentando, potenzialmente, un deciso cambio di rotta: "Spero che continueremo a incontrare alcuni di questi criminali molto famosi, e che si inizi a parlare dei vari John Wayne Gacys, Ted Bundy, Jeffrey Dahmers. Non sono sicuro di cosa abbia in mente David Fincher, anche se il cuore e l'anima dello spettacolo dovrebbero essere comunque questi due agenti che vanno in giro per le prigioni a intervistare e cercare di capire perché diavolo una persona dovrebbe fare quello che i serial killer fanno?". Non solo: per McCallany la nuova stagione di Mindhunter potrebbe abbandonare Pittsburgh come set per le riprese e guardare a nuove location non ancora svelate, cosa che significa per lui re-immaginare completamente non solo lo scenario ma anche l'atmosfera dello show.

Le speranze di McCallany fanno eco a quelle già dichiarate dal profiler dell'FBI in pensione e autore di Mindhunter, il libro su cui si basa la serie, John Douglas, che in un'intervista esclusiva a Collider ha detto: "C'è molto ancora di cui parlare. Un buon caso sarebbe quello di Robert Hanson in Alaska. E Green River sarebbe grande. Il caso BTK, anche se lo stanno in parte esplorando. Non so se arriveranno a una risoluzione... Ce ne sono molti, alcuni non tanto noti ma davvero interessanti".

E David Fincher? Stando alle parole di Holt McCallany sarebbe dello stesso avviso e sarebbe disposto a continuare a oltranza fino alla stagione 5: "Mi ha chiesto se fossi pronto ad andare avanti per 5 stagioni, che, a meno di rovinare la serie, cosa che non intende fare, il suo piano al momento prevede 5 stagioni. E a me piacerebbe continuare, fino a quando David Fincher vorrà farlo".
E Netflix? Dalle parti del gigante dello streaming ancora tutto tace rispetto al rinnovo che critica e pubblico stanno aspettando con ansia dal 16 agosto scorso. Ieri parlavamo dei tempi del rinnovo di Stranger Things alla stagione 4: a meno di notizie dietro l'angolo, traete le dovute conclusioni e preparatevi ad attendere un po'.