"Marco Masini porta sfortuna", il perché delle dicerie sul cantante

Marco Masini è stato etichettato per molto tempo come iettatore, ecco come è nata la terribile diceria sul fatto che portasse sfortuna.

Anche Marco Masini, come Mia Martini, è stato perseguitato dalla diceria di portare sfortuna: ecco chi è il vincitore di Sanremo 2004 e come è nata questa terribile maldicenza, che ha messo a rischio la sua carriera nel mondo dello spettacolo.

Chi è Marco Masini

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Una scena di Mediterraneo

Marco Masini è nato il 18 settembre del 1964 a Firenze. Il suo approccio con la musica avviene da adolescente, durante gli anni del liceo fonda il gruppo musicale Errata Corrige. Il primo a dargli fiducia è Bob Rosati che gli mette a disposizione il suo studio musicale dove conosce il compositore Beppe Dati. Masini collabora alla realizzazione di colonne sonore di alcuni film tra cui Mediterraneo, Mery per sempre e Ragazzi fuori.

Marco Masini a Sanremo

Marco Masini esordisce a Sanremo nel 1990, nella 40esima edizione della kermesse canora, il cantante vince nella sezione Novità con il brano Disperato, scritto insieme a Giancarlo Bigazzi e Beppe Dati. Masini bissa il successo nel 2004, nell'edizione condotta da Simona Ventura, affiancata da Gene Gnocchi. Questa volta il cantante trionfa nella sezione Big, vincendo la 54esima edizione del Festival di Sanremo con il brano L'uomo volante.

La vita privata di Marco Masini

Marco Masini, sempre molto schivo a rivelare particolari della sua vita privata, è stato fidanzato nel 2011 con Aurora Nardozzi, ex corteggiatrice di Jack Vanore nel programma Uomini e Donne. I due, che avevano 21 anni di differenza, si sono lasciati dopo pochi anni. Il cantante, intervistato da Visto ha raccontato i motivi della rottura "Finita per incompatibilità caratteriale. Non credo nell'amore eterno. Convivere aiuta ad accelerare certi processi. Le separazioni sono sempre traumatiche". Attualmente il cantante, ufficialmente, non è legato a nessuno e non ha figli.

Marco Masini e la diceria sul fatto che portasse sfortuna

Marco Masini, come Mia Martini, è stato bollato nel mondo dello spettacolo come iettatore, una diceria che ha messo fortemente a rischio la sua carriera. Il cantante, ospite di Paola Perego nella trasmissione Non disturbare, ha raccontato il periodo più buio della sua carriera, sottolineando che la cosa è nata quasi per scherzo per poi amplificarsi in maniera assolutamente incontrollata "io non credo nella cattiveria della gente. Nessuno l'ha fatto apposta, non credo sia iniziato per odio. La cosa è iniziata per scherzo, è andata come è successo per Mimì. Per lei è successo per una cosa casuale, credo sia successo qualcosa durante un montaggio del palco di un suo concerto. Per me per le canzoni che ho scritto. Chi si identificava pensava che sarebbero state d'aiuto per uscire da un momento triste. Chi non viveva quel momento e si disinteressava del disagio generazionale, mi ha individuato come un cantante negativo perché esprimevo dei concetti negativi. Ma io non sono mai stato incazzato con nessuno".

I messaggi delle sue canzoni sono stai presi a pretesto per mettere in giro la diceria e rendergli la vita un inferno: "a un certo punto ho pensato di ritirarmi. Era una persecuzione, non riuscivo più neanche ad andare al bar a prendere un caffè al bar. C'era gente che si girava e che si toccava. Mi sentivo disarmato, perché questa è un'arma letale".

La sua carriera ha rischiato di finire, alcuni produttori non hanno accettato le sue canzoni proprio a causa di questa diceria, come spiega Masini nella parte finale del racconto "il momento più buio è stato nel 2001. Al mio manager arrivò una lettera di una televisione con su scritto 'mi dispiace il pezzo è molto bello ma il suo artista emana energie negative'. Una casa discografica mi restituì il contratto perché non aveva il budget per i miei progetti, avendo difficoltà a promuovermi".
Ricordiamo che anche le voci su Mia Martini e il fatto che portasse sfortuna condizionarono fortemente la carriera della talentuosa cantante, che si ritrovò a vivere un periodo difficilissimo.