Il silenzio degli innocenti: uno psichiatra analizza il comportamento psicopatico di Hannibal Lecter

Da Il Silenzio degli Innocenti ad American Psycho, uno psichiatra analizza il comportamento degli psicopatici nei film, tra cui Hannibal Lecter.

Di psicopatici è pieno il cinema - e l'esistenza tout court. Per questo motivo, lo psichiatra forense Eric Bender ha deciso di analizzare i profili criminali dei protagonisti di titoli quali Il silenzio degli innocenti, Velluto blu e American Psycho. Siete pronti per questa discesa negli inferi delle menti labili?

Christian Bale è Patrick Bateman in una scena di American Psycho
Christian Bale è Patrick Bateman in una scena di American Psycho

Nel corso di un approfondimento video realizzato per GQ, lo psichiatra forense Eric Bender ha deciso di analizzare i profili criminali di alcuni dei villain più famosi nella storia del cinema. Lo studioso ha dato inizio a questa discesa negli inferi delle menti labili partendo dalla figura di Patrick Bateman di American Psycho. A proposito di questo personaggio, lo psichiatra ha spiegato: "Il protagonista del film è un narcisista ed è consapevole del funzionamento della sua psiche in modo diverso rispetto alla norma. Risulta essere molto interessante l'uso che fa della maschera perché quest'oggetto viene utilizzato per rivelare un'identità pubblica e per nascondere quella privata".

Primissimo piano di Anthony Hopkins in una scena de IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
Primissimo piano di Anthony Hopkins in una scena de IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

Ne Il silenzio degli innocenti, invece, Hannibal Lecter accetta di collaborare con Clarice Starling per gratificazione personale. A proposito del rapporto che si instaura tra il dottor Lecter e il personaggio interpretato da Jodie Foster, lo psichiatra racconta: "Clarice gioca tantissimo con il narcisismo di Hannibal. Ad esempio, non lo chiama mai per nome ma usa sempre l'appellativo 'dottore'. Si tratta di una pratica assai importante perché i narcisisti chiedono sempre rispetto e venerazione. Gli psicopatici, inoltre, non provano assolutamente nulla. O, meglio, provano qualcosa in modo direttamente proporzionale a quanto quell'obiettivo possa essere loro utile".

Lo psichiatra ha proseguito: "Spesso il pubblico è affascinato dagli psicopatici. Ed è un po' quello che accade a Clarice Starling con Hannibal Lecter. Credo che una sequenza fondamentale sia quella in cui sul plexiglas che separa i due personaggi, lo spettatore osserva il volto di Clarice e il riflesso di Hannibal. Non conosciamo mai la reale identità di uno psicopatico ma soltanto il suo riflesso e ciò che sceglie di mostrare".

Isabella Rossellini in una scena di Velluto blu
Isabella Rossellini in una scena di Velluto blu

Passando a Velluto Blu, invece, assistiamo alla figura di un villain che utilizza delle sostanze stupefacenti. Relativamente al film diretto da David Lynch nel 1986, Eric Bender ha dichiarato: "In questo caso, i comportamenti possono vacillare e alternare uno stato di felicità estrema e di pessimismo cosmico. Tutti questi stati d'animo possono essere tirati fuori insieme nel medesimo momento in uno stato delle cose assai labile. Un personaggio del genere può piangere e sospirare per sua madre e, allo stesso tempo, umiliare sessualmente le sue vittime".

Infine, Annie Wilkes è il prototipo del troll da tastiera. Secondo Eric Bender: "Lei somiglia molto ai superfan agguerriti di oggi che agiscono attraverso i loro profili social. Annie, invece, ha l'autore a disposizione. Il suo comportamento mi fa pensare a un individuo con scadenti capacità di creare legami sociali e con la tendenza a trasformare una determinata persona in una sorta di oggetto di fissazione emotiva. Un comportamento del genere dà vita a una pericolosa escalation".