Guardiani della Galassia Vol. 3: James Gunn chiarisce la confusione sul finale di Groot [SPOILER]

James Gunn ha fornito una spiegazione ufficiale sul significato del finale di Guardiani della Galassia Vol. 3, in relazione alla frase pronunciata da Groot. (SPOILER)

Guardiani della Galassia Vol. 3: James Gunn chiarisce la confusione sul finale di Groot [SPOILER]

Il regista James Gunn ha rivelato il vero significato della battuta finale di Groot in Guardiani della Galassia Vol. 3: attenzione, seguono spoiler! Il terzo capitolo della trilogia, giudicata da molti come il mio progetto di sempre del MCU, ha regalato ai fan molti momenti che sono stati prevedibilmente commoventi.

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Guardiani della Galassia Vol. 3: Pom Klementieff, Zoe Saldana e Dave Bautista in una scena tratta dal trailer

Nonostante ciò, ci sono state anche innumerevoli sorprese nel nuovo film e una di queste è stata recentemente spiegata in un tweet del regista del franchise, fornendo un significato ancora più profondo ad una sequenza già particolarmente toccante. In un nuovo Tweet, Gunn ha rivelato il significato della scena in cui Groot (Vin Diesel) dice "Vi amo ragazzi" alla sua squadra alla fine della pellicola.

A un primo sguardo si potrebbe pensare che il dialogo - che va contro le restrizioni linguistiche di Groot - sia soltanto una manifestazione del suo profondo amore che gli permette di spingersi oltre le sue restrizioni fisiologiche. Sebbene ciò sia emotivamente avvincente di per sé, Gunn ha rivelato che la vera ragione è ancora più significativa: proprio come i Guardiani, ora anche il pubblico può comprendere il linguaggio di Groot e ascoltare quello che pensa veramente invece del solito "Io sono Groot".

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Guardiani della Galassia Vol. 3: una scena tratta dal trailer

In sostanza, ora il pubblico fa ufficialmente parte della famiglia dei Guardiani. Con il suo tweet James Gunn ha confermato che Groot in realtà non ha pronunciato le parole "Vi amo ragazzi", ma che il pubblico può ora interpretare il linguaggio di Groot, ascoltando cosa intende piuttosto che cosa dice.