American Assassin, Dylan O'Brien: "Il mio incidente ha avuto delle conseguenze sul film"

La giovane star ha raccontato in che modo quanto accaduto sul set della saga di Maze Runner ha avuto delle conseguenze sul suo personaggio.

American assassin: una foto del film
American assassin: una foto del film

Dylan O'Brien è il protagonista del film American Assassin, thriller di cui è protagonista accanto a Michael Keaton e Taylor Kitsch.
La giovane star, in un'intervista rilasciata a Collider, ha raccontato di aver molto amato i film dedicati a Jason Bourne, anche perché Matt Damon è uno dei suoi attori preferiti, e da bambino si divertiva ad immaginarsi nel ruolo di una spia.
Dopo aver rivelato il suo interesse per il progetto, il personaggio è stato inoltre leggermente ringiovanito e Dylan ha condiviso con il regista Michael Cuesta degli appunti sulle caratteristiche che avrebbe voluto inserire nella sua interpretazione o le modifiche di alcuni passaggi, come l'importanza della morte della fidanzata sulla sua storia personale.

L'attore ha quindi raccontato che aveva delle preoccupazioni per quanto riguarda gli aspetti politici perché, come Keaton, voleva si fosse particolarmente attenti a mostrarli nel modo giusto: "Come persona non volevo ci fossero cose in cui credo e molti cambiamenti si concentravano sull'ambiguità del terrorismo nel panorama contemporaneo. Non volevamo che qualcuno pensasse che l'America è la nazione buona e altre parti del mondo invece rappresentino il lato negativo. O che una certa religione faccia crescere delle persone cattive, perché non è così. Ero interessato in American Assassin sfortunatamente a causa della situazione attuale. C'è qualcosa di interessante, secondo me, nel far parte di un progetto simile e raccontare inoltre una storia personale. Ma volevo essere certo che venisse raccontata in modo responsabile".

Dylan ha infine svelato di aver lottato perché Mitch avesse quell'aspetto nel film: "Per me era davvero importante. E' qualcosa per cui ho combattuto e sono davvero felice che lo studio mi abbia permesso di tenere la barba. Quando mi stavo preparando per questo ruolo stavo affrontando molte cose. Mi è capitato di avere la barba a causa dell'incidente subito sul set di Maze Runner. Non mi sono potuto radere per sei-otto settimane dopo l'incidente perché la mia pelle stava guarendo, ma quando ho potuto non volevo farlo. Ora che ci ripenso penso fosse un modo in un certo senso per nascondermi".
La situazione ha quindi creato un interessante con il suo personaggio: "Questo ragazzo che ha vissuto un trauma non credo che voglia necessariamente andarsi a sistemare i capelli. Avrebbe potuto essere un elemento interessante per aggiungere qualche strato e dettaglio della situazione del giovane, per raccontare come sia cambiato fisicamente, emotivamente e psicologicamente".