Takara - La notte che ho nuotato 2017

La pellicola racconta la storia del piccolo Takara, conosciuto per caso dopo un concerto jazz dai due registi, che immediatamente decisero di parlare con lui e scritturarlo nel loro film. Tuttavia Takara è un bambino energico, un po’ difficile da controllare, così i registi e la trama si sono adattati a lui, considerato dai filmmakers, una sorta di piccolo Buster Keaton giapponese. La storia è molto semplice, ma ambientata in un paesino, Aomori, che fa da sfondo e da secondo protagonista del film, con la sua atmosfera, i suoi rumori, i suoi silenzi, il suo candido manto che la ricopre e circonda.

Il film ha infatti pochissimi dialoghi ed è strutturato in modo da seguire il punto di vista del piccolo Takara; per ottenere la massima naturalità, i due autori hanno giocato a lungo con lui, ricercando e ritrovando la loro infanzia. La pellicola parla di una famiglia che vive in un paesino di montagna in Giapone; ogni giorno, di notte quando tutto tace, il papà si alza per andare a lavorare come pescatore al mercato del pesce, un lavoro duro, ingrato e che gli porta via molto tempo dalla famiglia. Una notte il piccolo Takara di sei anni, si sveglia a causa dei rumori sommessi del papà che sta andando a lavorare e non riesce più a riaddormentarsi. Decide di alzarsi e trovare qualcosa da fare, mangia delle patatine, guarda un po’ la TV e fa un disegno a tema marino, con pesci e polipi da regalare al papà che vede troppo poco.

Dopo averlo messo nel suo zainetto, si mette in cammino per andare a scuola, ancora intontito per la mancanza di sonno, sbaglia strada e questo diventa un’occasione per cambiare la sua routine quotidiana e vivere una piccola avventura. Prende il treno e vede scorrere la città dai suoi finestrini, incontra un cane con cui si mette a “dialogare”, gioca con la neve e cerca il papà, per regalargli il disegno che ha fatto…

Questa è la sinossi ufficiale distribuita da Tycoon Distribution: “Tra le montagne innevate del Giappone, ogni notte, un pescatore si reca al mercato del pesce del suo paese. Una notte, il suo figlioletto di 6 anni, Takara, viene svegliato dai suoi rumori, e non riesce proprio a rimettersi a dormire… Mentre il resto della famiglia dorme, il piccolo fa un disegno per quel papà che vede così poco, e lo mette nel suo zainetto. La mattina, ancora troppo insonnolito, perde la strada per la scuola: un’occasione per una piccola avventura, e forse per consegnare quel disegno…”