Francesca Archibugi, regista di Vivere: “La menzogna è un pilastro nazionale”

Vivere: intervista video a Francesca Archibugi, che nel film con Adriano Giannini e Micaela Ramazzotti, cerca di mettere in luce contraddizioni e bugie in una coppia.

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Vivere: una scena con Micaela Ramazzotti

A due anni da Gli sdraiati, Francesca Archibugi torna a raccontare le contraddizioni e le bugie che si creano in una famiglia in Vivere, nelle sale dal 26 settembre dopo il passaggio, fuori concorso, alla 76esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Ambientato a Roma, Vivere ci porta nel mezzo del rapporto tra Luca (Adriano Giannini), giornalista freelance, e Susi (Micaela Ramazzotti), insegnante di danza. La loro coppia vacilla quando lui si invaghisce di Mary Ann (Roisin O'Donovan), studentessa irlandese che assumono come babysitter per la figlia di sei anni. Tutto sotto gli occhi del vicino Perind (Marcello Fonte).

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Vivere: Adriano Giannini in una scena del film

"Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo": comincia così Anna Karenina di Lev Tolstoj. Anche se Francesca Archibugi, che abbiamo incontrato al Lido di Venezia, non è totalmente d'accordo con lo scrittore russo: "Questo è uno dei più begli incipit della storia della letteratura, però credo che contenga una cosa non esatta: è talmente bello che ci crediamo, ma in realtà anche le famiglie felici lo sono ognuna a modo suo."

La video intervista a Francesca Archibugi

La tendenza alla menzogna del popolo italiano

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Vivere: Micaela Ramazzotti durante una scena del film

Uno dei temi centrali del film, di cui abbiamo parlato nella recensione di Vivere, è l'incapacità di essere sinceri con se stessi e con gli altri: "Avendo l'ambizione di fare dei film veritieri, è molto difficile trovare delle persone che siano coerenti con se stesse, sopratutto quando metti in scena una crisi. Credo che la menzogna sia un pilastro nazionale: la menzogna pubblica, la menzogna privata. Quante volte ci diciamo che, se fosse successo in Francia, che un ministro mentisse in questo modo, si sarebbe subito dimesso? Noi non ci dimettiamo mai, nemmeno nel privato, non solo nel pubblico. La possibilità di accogliere la menzogna degli altri nella nostra vita è infinita e per certi aspetti molto particolare. Mary Ann e, attraverso lei, tutti loro capiranno che il bene e il male hanno dei confini negoziabili e non è così facile giudicare il prossimo."