Venezia 75 - Le preferenze della redazione di Movieplayer.it

Da Venezia 75, i migliori film secondo la redazione di Movieplayer.it, in attesa dei premi assegnati dalla giuria presieduta da Guillermo del Toro.

Chi vincerà la 75esima Mostra di Venezia? Tra poche ore conosceremo il verdetto della giuria. Nel frattempo la redazione di Movieplayer.it ha visto il maggior numero di film possibili e ha decretato i suoi migliori film. A mettere d'accordo tutti Roma di Alfonso Cuaron e La favorita di Yorgos Lanthimos.
Il premio Oscar messicano ci ha abituato a prodotti di altissima qualità, ma stavolta ha fatto un passo indietro allontanandosi dal cinema più spettacolare e high budget per raccontare una storia intima in un bianco e nero abbacinante ambientata a Roma, Quartiere di Città del Messico in cui è cresciuto, in una famiglia matriarcale.
Altrettanto femminile è la guerra tra favorite di Yorgos Lanthimos per conquistare i favori della Regina Anna (una Olivia Colman epica).

Roma
Roma: una suggestiva immagine del film
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Venezia 2018: Dakota Johnson sul red carpet di Suspiria

Tra i titoli che ci hanno conquistato si segnalano anche la pellicola fiume di Carlos Reygadas Nuestro Tiempo (ancora Messico), intrigante e ambigua storia d'amore, Vox Lux, seconda regia intellettual-pop di Brady Corbet con Natalie Portman in versione star tormentata, metafora della caduta del sogno americano, e la garbata commedia francese di Olivier Assayas Non Fiction. Stilisticamente notevole anche il samurai movie Killing del regista di culto Shinya Tsukamoto.

Il film che ha fatto parlare di più in questa edizione di Venezia, e che ha diviso nei giudizi, è senza dubbio Suspiria, remake/non remake di Luca Guadagnino che ha fatto urlare alcuni al capolavoro, ha sdegnato altri, ha annoiato e affascinato al tempo stesso. Di certo, però, non è passato inosservato.

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A mettere d'accordo la redazione (in negativo) è, però, The Mountain, irritante affresco storico che indaga sulla malattia mentale e sulle sue cure - metafora della decadenza di una nazione - attraverso la storia di un medico americano sostenitore della lobotomia. Peccato per Jeff Goldblum, affascinante come sempre anche in un ruolo decisamente poco felice.

Valentina Ariete

Top 5

  • 1 - Roma. La forza drammatica del bianco e nero, la dolcezza e la violenza dei ricordi, una regia commovente: Cuaron ha realizzato un film che è come un abbraccio catartico.

  • 2 - Sunset. Luci e ombre di una donna, una nazione e un mondo raccontati in modo sorprendente attraverso suoni e immagini che sembrano prendere per mano lo spettatore per lanciarlo in un flusso di coscienza, che diventa ora sogno, ora incubo.

  • 3 - Suspiria. Viscerale, erotico, disturbante: il nuovo Suspiria si distacca dell'orrore puro dell'originale di Dario Argento e imbastisce un racconto carnale sulla femminilità più primitiva, inquietante e affascinante. Dal grande impatto visivo, il film di Guadagnino cresce dentro anche diversi giorni dopo la visione, quasi come se la Mater Suspiriorum si impossessasse dello spettatore.

  • 4 - Vox Lux. Racconto sorprendente dell'America di oggi e dell'Occidente, diviso tra orrore e apparenza, tragedie e canzoni pop, mantra ipnotico che serve a non pensare. Una Natalie Portman strepitosa e inedita, che si cala perfettamente nei panni della pop star a metà tra David Bowie e Il Cigno Nero, con la musica di SIA a suggellare il tutto.

  • 5 - Il primo uomo. Il commovente racconto di come soltanto un'impresa straordinaria, lo sbarco dell'uomo sulla Luna, possa compensare il cratere nero e senza fondo di una perdita.

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Tramonto: Juli Jakab in un'immagine del film

Film italiano

Suspiria.

La sorpresa

Ludovica Nasti, la piccola Lila in L'amica geniale, è una forza della natura. Viso dalla bellezza antica (sembra una giovanissima Sophia Loren) e occhi vispi, da cui sembrano partire scintille: una faccia e un talento da tenere d'occhio.

Il mostro della Mostra

The Mountain. Nemmeno il carisma magnetico di Jeff Goldblum può salvare un film autocompiaciuto e inconcludente, un esercizio di stile volutamente respingente.

Scena cult

I rudi protagonisti di The Sisters Brothers confrontano le proprie tecniche di lavaggio dei denti con lo spazzolino, ultima diavoleria moderna.

Scena scult

La levitazione con limoni in Capri - Revolution di Mario Martone

Max Borg

Top 5

  • 1 - The Other Side of the Wind. Inevitabilmente frammentario nella sua ricostruzione filologica, ma restano i frammenti di un genio del cinema.

  • 2 - Killing. 80 minuti densissimi, spettacolari, malinconici. Il mio Leone d'Oro personale quest'anno.

  • 3 - American Dharma. Un ritratto illuminante e terrificante degli Stati Uniti oggi.

  • 4 - Monrovia, Indiana. L'ennesimo grande ritratto antropologico di un microcosmo americano ad opera di Wiseman.

  • 5 - Roma. Intimo e maestoso, classico e molto attuale. Alfonso Cuarón torna alla lingua spagnola con risultati eccelsi.

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L'altra faccia del vento: Orson Welles sul set del film

Film italiano

Sulla mia pelle. Asciutto, doloroso, straziante, con un grandissimo Alessandro Borghi.

La sorpresa

La favorita. Non mi sarei mai aspettato di ridere così tanto vedendo un film di Lanthimos.

Il mostro della Mostra

The Mountain. Irrisolto e irritante, uno spreco di buone idee e ottimi attori.

Scena cult

L'introduzione di Tim Blake Nelson in The Ballad of Buster Scruggs.

Scena scult

L'apparizione di Denis Lavant in The Mountain.

Valentina D'Amico

Top 5

  • 1 - Roma. Delicato, intimo, familiare, girato in un bianco e nero splendido.

  • 2 - The Ballad of Buster Scruggs. Il western dei Coen è impeccabile, ironico, profondo, commovente. E finalmente si canta!

  • 3 - Suspiria. i difetti non mancano, ma il film di Guadagnino è forse quello che mi è rimasto più impresso, visivamente abbacinante.

  • 4 - L'amica geniale. Mi ha lasciato la voglia di proseguire, un prodotto italiano che si preannuncia ottimo.

  • 5 - A Star Is Born. Lady Gaga è un'ottima attrice. Bradley Cooper è un cantante country convincente e disperato e le performance live sono da applausi.

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The Ballad of Buster Scruggs: Tim Blake Nelson in un'immagine dell'ultimo lavoro dei fratelli Coen

Film italiano

Suspiria. Come sopra.

La sorpresa

La transenna in sala conferenze. Così si evitano le scene pietose dei giornalisti minkiafan.

Il mostro della Mostra

The Mountain. Far recitare un attore come Jeff Goldblum in un film così è un crimine.

Scena cult

La prima storia di The Ballad of Buster Scruggs con il cowboy canterino Tim Blake Nelson.

Scena scult

Non la posso descrivere, ma a che fare con il collo di Tilda Swinton in Suspiria.

Antonio Cuomo

Top 5

  • 1 - Roma. Un affresco sentito e curato, il film più equilibrato e riuscito di Cuaron.

  • 2 - The Ballad of Buster Scruggs, un puzzle di toni e suggestioni che compone l'immagine western variegata e coinvolgente dei Coen.

  • 3 - Dragged Across Concrete, un film dal passo rilassato che si insinua nella mente dello spettatore per restarci a lungo.

  • 4 - L'amica geniale, per la capacità di immergerci in un'epoca e lanciare due giovanissime attrici nei ruoli delle bambine protagoniste.

  • 5 - Sulla mia pelle, per l'equilibrio e la misura nel raccontare la terribile ultima settimana di Cucchi.

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Venezia 2018: le due giovani protagoniste al photocall de L'amica geniale

Film italiano

L'amica geniale. Non un film, nemmeno del tutto italiano a dirla tutta, ma la cosa migliore attribuibile al nostro paese in questa edizione.

La sorpresa

Dragged Across Concrete. Un film che sorprende, colpisce e resta nella mente, continuando a crescere dopo la visione.

Il mostro della Mostra

The Mountain. Film non brutto in senso assoluto, interessante ma assolutamente non riuscito.

Scena cult

Si potrebbe segnalare l'intero primo episodio del western dei Coen, ma da quel primo segmento folgorante estrapoliamo la scena della sparatoria con tavolo: instant cult.

Scena scult

Quando tanti in sala ridono durante un horror, ci si rende conto di aver trovato la scena scult. È successo durante Suspiria di Luca Guadagnino, in un momento specifico della lunga ed eccessiva sequenza finale.

Giuseppe Grossi

Top 5

  • 1 - Roma. Nostalgico, tenero e dolente. Un amarcord domestico pieno di calore e intimità.

  • 2 - Nuestro Tiempo. L'amore ispezionato senza filtri. Un ritratto amaro, spietato, e a suo modo romantico dello stare insieme.

  • 3 - Il primo uomo. Chazelle ritorna nell'orbita delle ossessioni. La vera missione spaziale è superare il dolore.

  • 4 - La favorita. Cinico, graffiante, ironico e grottesco. Un gioco al massacro tutto al femminile dominato tra tre grandi attrici,

  • 5 - At Eternity's Gate's Gate - Un omaggio rispettoso all'arte di Van Gogh e al senso poetico della sua pittura.

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Nuestro tiempo: un momento del film

Film italiano

Il bene mio. Un film malinconico sul coraggio di restare

La sorpresa

Vox Lux. Coraggioso e ambizioso tentativo di legare la storia di un paese a quello di una ragazza. La promessa di un grande talento.

Il mostro della Mostra

The Mountain. Senza mordente e fiacco, un bislacco tentativo di mettere in scena gli orrori della lobotomia

Scena cult

Il finale de La favorita. Metaforico e potentissimo. E con i conigli.

Scena scult

L'ultimo quarto d'ora delirante di The Mountain.

Luca Liguori

Top 5

  • 1 - Roma. Dimenticate il Cuaron di Gravity, questo Roma è un film di tutt'altro tipo. Ma è anche la sua opera più bella ed autoriale, una serie di straordinari affreschi che raccontano la vita di due donne e di un un intero paese con una delicatezza e un attenzione per i dettagli che ha del miracoloso.

  • 2 - Nuestro Tiempo. Ancora Messico, anche se Reygadas non ha quasi nulla a che vedere con Cuaron. Ma anche questo film è molto differente da tutte le altre opere del regista, e probabilmente proprio per questo molto più riuscito. Al solito grande talento visivo, questa volta Reygadas aggiunge una storia molto personale e autobiografica che parla di un amore che si sta autodistruggendo. Un film bellissimo e doloroso.

  • 3 - La favorita. Un Lanthimos più misurato per un film che è al tempo stesso profondo, appassionante e divertente. Grandi interpretazioni di tutte e tre le protagoniste, ma è Olivia Colman a svettare sulle altre. Speriamo arrivi qualche premio importante.

  • 4 - Il primo uomo. Un film completamente diverso da La La Land ma non per questo meno riuscito. Lo sbarco sulla Luna visto da Chazelle è più emozionante che spettacolare, ma comunque memorabile. Anche solo a ripensare ad alcune scene gli occhi ritornano lucidi.

  • 5 - The Ballad of Buster Scruggs. I Coen continuano a divertirsi e divertirci giocando con i generi della Hollywood classica. I loro sei episodi western sono tutti molto diversi ma ugualmente affascinanti, raccontando le origini dell'America di oggi con intelligenza e ironia.

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Roma: un'immagine del film

Film italiano

Non mi è sembrata una grande edizione per quanto riguarda il cinema italiano, ma scelgo comunque Sulla mia pelle, soprattutto per merito dell'ottima interpretazione di Alessandro Borghi. Discorso a parte per il Suspiria di Guadagnino, molto ambizioso e affascinante ma squilibrato e irrisolto. E poi manca completamente l'horror.

La sorpresa

La quietud di Pablo Trapero, un film che sorprende fin dalle primissime scene e ci mostra alcuni aspetti inediti di un regista che avrebbe meritato il concorso.

Il mostro della Mostra

Assolutamente The Mountain di Rick Alverson: film pretestuoso e noioso come pochi.

Scena cult

Tutte le battute e i riferimenti sexy/pop di Assayas a Star Wars e Il nastro bianco.

Scena scult

Tutte le battute e i riferimenti della Bruni Tedeschi e la Golino ai vecchi spot della birra Peroni nel film I villeggianti.

Stefano Lo Verme

Top 5

  • 1 - Roma: La storia del Messico degli anni Settanta rivissuta attraverso la dimensione familiare e privata, in un memoriale malinconico e toccante: il più bel film di Alfonso Cuarón e il mio personale Leone d'Oro di Venezia 2018.

  • 2 - La favorita: Yorgos Lanthimos mette in scena un sopraffino gioco al massacro in miracoloso equilibrio tra farsa e tragedia, dominato da tre attrici in stato di grazia (con una menzione speciale per la Regina di Olivia Colman).

  • 3 - Suspiria: Luca Guadagnino sovverte i codici del genere horror firmando un'opera allucinata, grottesca, coraggiosissima: una danza macabra ammantata di tenebroso fascino.

  • 4 - Vox Lux: Inquietudini private e tragedie collettive, il terrorismo e la celebrità: l'ambiziosa opera seconda di Brady Corbet è un film semplicemente folgorante, capace di offrire uno sguardo originalissimo sulla nostra epoca.

  • 5 - American Dharma: Attraverso un serrato faccia a faccia con Steve Bennon, il documentario di Errol Morris ci racconta con raggelante lucidità l'America contemporanea, i suoi meccanismi mediatici e la drammatica deriva (non solo americana) verso il populismo.

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Suspiria - Dakota Johnson al centro di una nuova immagine promo

Film italiano

Suspiria, un'opera che si è meritata la mia ammirazione fin dall'angoscioso incipit e dalla splendida melodia di Thom Yorke sui titoli di testa.

La sorpresa

Sulla mia pelle costituiva una scommessa tutt'altro che semplice, ma il film di Alessio Cremonini l'ha superata pienamente, anche grazie all'eccellente prova d'attore di Alessandro Borghi.

Il mostro della Mostra

Quest'anno non mi sono imbattuto in 'mostri' veri e propri (o magari sono riuscito a evitarli), ma all'interno di un concorso di livello medio-alto ha stonato non poco The Mountain, film pretenzioso e soporifero.

Scena cult

Fra tante scene memorabili che hanno contrassegnato questo Festival, impossibile dimenticare i brividi per lo scioccante incipit di Vox Lux e per la sequenza finale de La favorita, con una tripla dissolvenza incrociata che rappresenta una magistrale pagina di cinema.

Scena scult

Difficile individuare autentiche scene scult tra i film di quest'anno, ma le bizzarre sequenze di masturbazione in Killing di Shinya Tsukamoto, film comunque pregevole, hanno uno spirito simpaticamente scult.

Luca Ottocento

Top 5

  • 1 - Roma. L'ottavo lavoro dietro la macchina da presa di Alfonso Cuaron è per distacco, nel complesso, il film più convincente tra quelli presentati quest'anno a Venezia. Meraviglioso dal punto di vista visivo e intenso sul piano emotivo.

  • 2 - Vox Lux. Per quanto non perfettamente bilanciata e in alcuni passaggi non pienamente convincente, l'opera seconda del regista statunitense Brady Corbet è di gran lunga la pellicola più audace, originale e potente di Venezia 75.

  • 3 - La quietud. A tre anni di distanza dal Leone d'Argento per la migliore regia vinto grazie a Il clan, Pablo Trapero è tornato al Lido con un film al contempo caustico ed emozionante, che alterna in maniera egregia i registri del dramma e della commedia.

  • 4 - Non Fiction. Girata in 16 mm, quella di Olivier Assayas è una pellicola ottimamente scritta che punta tutto su dialoghi stimolanti e serrati e sulle interpretazioni dei protagonisti, proponendo interessanti riflessioni sull'odierno mondo digitale.

  • 5 - The Sisters Brothers. Il primo lungometraggio in lingua inglese del cineasta francese Jacques Audiard è un western atipico, intimista, antiretorico e dai tempi dilatati, che convince anche grazie alle prove dei due protagonisti John C. Reilly e Joaquin Phoenix.

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Vox Lux: un primo piano di Natalie Portman

Film italiano

Sulla mia pelle. Per la capacità di raccontare l'ultima settimana di vita di Stefano Cucchi in maniera intensa e misurata, rifuggendo con abilità il rischio di scivolare nella retorica. La prova di Alessandro Borghi è eccezionale.

La sorpresa

Il coraggio mostrato nell'evitare compromessi di natura commerciale e le stimolanti riflessioni suggerite sulla cultura contemporanea, fanno di Vox Lux la più grande sorpresa del Festival.

Il mostro della Mostra

Il film più deludente di questa edizione è stato senza dubbio The Mountain di Rick Alverson, un'opera pretenziosa, sterile e confusa che, oltre alla perfezione della composizione delle inquadrature, non lascia nulla allo spettatore.

Scena cult

Roma di Cuaron presenta numerose sequenze che sono dei notevolissimi pezzi di bravura. A rimanere maggiormente impressa è però la straordinaria scena sulla spiaggia verso il finale del film, sulla quale evitiamo di dire di più per non rovinarvi la sorpresa.

Scena scult

Una a scelta tra quelle (per fortuna poche) che vedono come protagonista Denis Lavant in The Mountain, interprete di un personaggio fastidiosamente sopra le righe e francamente poco comprensibile.

Beatrice Pagan

Top 5

Per la loro capacità di affrontare tematiche contemporanee con originalità e intelligenza

La Favorita Emma Stone
La favorita: Emma Stone in un momento del film

Film italiano

Sulla mia pelle. Il progetto possiede la giusta dose di rigore e attenzione per gli aspetti emotivi.

La sorpresa

Emma Peeters. Una commedia con una buona dose di cinismo che affronta con intelligenza un momento della vita in cui è facile immedesimarsi.

Il mostro della Mostra

Il samurai impotente di Killing per la sua totale incapacità di riuscire a portare a termine qualsiasi compito che gli venga affidato.

Scena cult

Il corteggiamento di Emma Stone e Joe Aldwyn in La favorita per l'ironia e l'approccio inusuale.

Scena scult

In Capri - Revolution il dialogo tra madre e figlia in cui viene ricordata l'importanza dell'acqua. Un momento fuori contesto e incomprensibile nel suo contenuto.