Tonya: in anteprima tutto quello che dovete sapere su un blu-ray da non perdere

Il bellissimo film con Margot Robbie nei panni della pattinatrice Tonya Harding, sta arrivando in homevideo. Per voi in anteprima la recensione dell'edizione in HD: video grintoso, audio superlativo e buoni extra.

C'erano vari modi per raccontare l'appassionante storia vera della pattinatrice Tonya Harding, talento cristallino quanto temperamento focoso, e soprattutto protagonista di uno dei più grandi scandali dello sport mondiale. Scegliendo uno stile frenetico, presentando in maniera frizzante e anche ironica tutte le versioni della vicenda e abbinando al tutto una fantastica colonna sonora, il regista Craig Gillespie ha indubbiamente fatto centro. Il suo Tonya è un biopic alternativo che avvince e affascina, grazie anche alla bravura di Margot Robbie nei panni della pattinatrice, e soprattutto di Allison Janney (premio Oscar per la migliore attrice non protagonista) in quelli della sua scorbutica madre.

Tonya: Margot Robbie in un'immagine tratta dal film
Tonya: Margot Robbie in un'immagine tratta dal film

Ecco perché Tonya è assolutamente un film da non perdere. Se vi è sfuggito al cinema, ripescatelo in homevideo e non ve ne pentirete. Il ritratto tragico e al tempo stesso ironico di una donna forte, viaggia a pari passo con il suo linciaggio mediatico, dopo il celebre episodio del ferimento della sua grande rivale, sembra arichitettato dal suo ex marito.
Dalla prossisma setitmana, Tonya sarà finalmente disponibile in homevideo, anche in alta definizione grazie al blu-ray targato Lucky Red. Un prodotto che abbiamo potuto testare in anteprima e che valorizza in modo adeguato la qualità del film.

Il video: quella suggestiva e ruvida sensazione di vissuto

I, Tonya: Sebastian Stan e Margot Robbie in un momento del film
I, Tonya: Sebastian Stan e Margot Robbie in un momento del film

Partiamo dal video, che trasmette in maniera abbastanza fluida tutto il variegato girato del film, con cambi di formato in alcune sequenze (quelle delle confessioni direttamente al pubblico), utilizzo di camere diverse, misto tra digitale e 35 mm. Nonostante tutta questa varietà potenzialmente pericolosa per la bontà del video, il quadro resta piuttosto omogeneo e di buona qualità nella sua presentazione, anche se la grana, a volte leggerissima e a volte più presente, è fisiologicamente altalenante. Ma la sensazione resta proprio quella di un fluire naturale di esperienze visive che rende ancora più partecipi della storia. In sostanza, il video riesce a trasmettere una suggestiva sensazione di vissuto, come se le immagini esprimessero tutta la grinta che deriva dagli atteggiamenti e dal background della protagonista. Il dettaglio in questo contesto non può essere granitico, ma resta sempre piuttosto elevato, a parte ovviamente i citati inserti a diverso formato e in qualche modo volutamente più sporchi e dal croma chiaramente sottotono rispetto alle altre scene. Altre scene che, come ad esempio quelle delle gare di pattinaggio, presentano colori forti e vibranti, aggressivi soprattutto nei costumi. Qualche flessione, sia sul dettaglio che sulla brillantezza cromatica, si registra solamente in qualche interno poco illuminato, ma si tratta di sbavature leggere. Lievi scattosità anche in qualche movimento di macchina frenetico. Perfetta invece l'integrazione degli effetti speciali, che restano davvero invisibili.

L'audio: le lame sul ghiaccio e una super colonna sonora

I, Tonya: Allison Janney in una scena del film
I, Tonya: Allison Janney in una scena del film

E veniamo all'audio, il vero pezzo forte secondo noi dell'edizione. Il DTS HD 5.1, presente sia nella traccia italiana che in quella inglese, è infatti di quelli davvero tosti, adatti a esaltare le due principali componenti sonore del film: la colonna sonora e le scene di pattinaggio. Il bombardamento di bellissimi e vecchi brani pop e rock che caratterizza la pellicola, è riprodotto in modo magistrale, con un apporto corposo e costante di tutti i diffusori, grazie a un asse posteriore effervescente e piuttosto aggressivo, ma anche a un sub perfetto nel sottolineare ogni basso con delicatezza ma allo stesso tempo con grande decisione. E poi il pattinaggio su ghiaccio: ebbene a parte il rumore della reazioni della folla, molto coinvolgente, a convincere è il suono netto delle lame sul ghiaccio, a tratti perfino fastidioso nel suo realismo, soprattutto nei momenti delle virate e delle acrobazie più estreme. Sembra davvero di essere lì, con Tonya, sul ghiaccio. Una sensazione acuita ovviamente anche dal tipo di riprese. Notevole anche l'impatto delle violenze domestiche fra i protagonisti: pugni e colpi provocano rumori secchi e danno davvero l'impressione di un crudo realismo. Per il resto i dialoghi sono puliti ed escono dal centrale con un ottimo timbro, senza sbavature. Il tutto crea un panorama sonoro davvero ampio e avvolgente, che consente di vivere in maniera ancora incisiva il gran ritmo del film.

I, Tonya: Margot Robbie in una scena del film
I, Tonya: Margot Robbie in una scena del film

Gli extra: commento ed effetti speciali da non perdere

Non numerosi i contenuti speciali, ma tutti di un certo spessore. Negli extra troviamo innanzitutto il commento audio del regista Craig Gillespie, piuttosto interessante visto che esamina anche il tipo di riprese, le camere utilizzate, la pellicola, il tono del film, oltre che i trucchi del volto della pattinatrice e le stupende scelte musicali, senza trascurare la decisione di rompere in più occasioni la quarta parete. Troviamo poi ben 17 minuti di scene cancellate, formate in realtà da quattro sequenze tagliate e due lunghe riprese dell'intervista di Diane Sawyer a Shawn Eckhardt. A seguire, oltre ai trailer, alcune featurette. La più interessante è Gli effetti speciali (6'), che svela i segreti e i trucchi per il processo di sostituzione del volto della protagonista nelle sequenze di pattinaggio più spettacolari, nonchè l'anatomia della scena del Triplo Axel, specialità della Harding. A seguire La storia di Tonya (4') tratta della scelta di raccontare la vicenda da diverse prospettive e al ruolo dei media nell'alimentare lo scandalo, mentre La regia di Craig Gillespie (2') vede ovviamente analizzato il ruolo regista.