The Portable Door, Miranda Otto: "Questo è un fantasy con un grande cuore"

Intervista a Miranda Otto e Sophie Wilde, protagoniste di The Portable Door, film che porta sullo schermo la saga letteraria fantasy di Tom Holt. In esclusiva su Sky e NOW dall'8 aprile.

The Portable Door, Miranda Otto: 'Questo è un fantasy con un grande cuore'

La ricorderemo sempre per il ruolo di Éowyn, principessa di Rohan, nella saga di Peter Jackson ispirata alla trilogia di Tolkien Il Signore degli Anelli. La scena in cui grida "non sono un uomo!" e uccide un Nazgûl è una delle più memorabili (e soddisfacenti) del cinema recente. Miranda Otto da allora ha fatto molto altro: dalla fantascienza con La guerra dei mondi (2005) di Steven Spielberg all'horror con Annabelle 2 (2017). Mai però il fantasy. Ecco perché è emozionante rivederla abbracciare il genere in The Portable Door, in esclusiva su Sky e NOW dall'otto aprile.

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The Portable Door: una scena del film

Tratto dal libro di Tom Holt, il primo di una lunga serie, The Portable Door di Jeffrey Walker racconta la storia di Paul Carpenter (Patrick Gibson, Nikolai nella serie Shadow and Bone) e Sophie Pettingel (Sophie Wilde, al primo film), tirocinanti presso l'azienda J.W. Wells & Co. di Londra. Che non si capisce bene di cosa si occupi.

Si scopre presto che c'entra la magia, in particolare una porta in grado di aprirsi su vari luoghi ed epoche. Nel cast di The Portable Door ci sono anche il premio Oscar Christoph Waltz e Sam Neill. L' attrice Miranda Otto, che interpreta l'eccentrica Contessa Judy, ci ha detto che questo è: "Un film molto dolce, con un cuore grande. È una qualità senza tempo. Questo film è arrivato al momento giusto: ho letto la sceneggiatura durante il Covid e ho capito che era l'occasione giusta per allontanarsi da quella situazione. La magia si trova in posti inaspettati: il trucco è essere aperti alla possibilità che esista. Bisogna essere pronti a stupirsi. Penso che nella vita ci sia moltissima magia a cui non facciamo caso."

The Portable Door: intervista a Miranda Otto e Sophie Wilde