The Dinner: Una spiacevole riunione di famiglia

Oren Moverman porta sullo schermo il romanzo di Herman Koch affidandosi ad un cast di buon livello, ma aggiungendo troppi elementi che ne diluiscono l'effetto finale.

Berlino 2017: Oren Moverman, Richard Gere, Laura Linney e Steve Coogan al photocall di The Dinner
Berlino 2017: Oren Moverman, Richard Gere, Laura Linney e Steve Coogan al photocall di The Dinner

Uno degli istinti primordiali che gli esseri umani ancora conservano è quello naturale di protezione della propria prole. Ciò che, però, lo sviluppo della nostra mente ha modificato è il modo in cui questo istinto si traduce il atti concreti. Se la domanda resta "cosa farebbe un genitore per i propri figli?" e la risposta si conferma essere "tutto", ci sono modalità diverse in cui questa dedizione senza limiti si può coniugare: facciamo il bene dei nostri figli ponendoci come scudo tra loro e il mondo? Difendendoli contro tutto e tutti? O magari mettendoli al cospetto delle proprie responsabilità per renderli esseri umani migliori?

Su questo rifletteva il romanzo del 2009 di Herman Koch, The Dinner, tradotto per lo schermo in un thriller psicologico firmato da Oren Moverman e in concorso al Festival di Berlino 2017, dove è stato presentato in prima mondiale. Un film che si affida ad un cast di tutto rispetto per portare sullo schermo i suoi protagonisti ed il grosso problema con cui si trovano a dover fare i conti, da Richard Gere e Rebecca Hall a Steve Coogan e Laura Linney. Due coppie che devono trovare il modo migliore per gestire la situazione in cui si trovano coinvolti i loro figli adolescenti.

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Berlino 2017: Richard Gere, Rebecca Hall, Laura Linney, Steve Coogan e Oren Moverman sul red carpet di The Dinner
Berlino 2017: Richard Gere, Rebecca Hall, Laura Linney, Steve Coogan e Oren Moverman sul red carpet di The Dinner

Riunione di famiglia

Berlino 2017: Richard Gere presenta The Dinner
Berlino 2017: Richard Gere presenta The Dinner

Gere e Coogan portano su schermo due fratelli con un passato di incomprensioni che li ha sempre tenuti separati, contrariamente ai propri figli che sono invece molto uniti. Proprio da questa complicità tra cugini nasce l'evento che dà il via alla storia di The Dinner: quella che nasce come perfida bravata di due ragazzi, diventa un efferato crimine che sconvolge l'opinione pubblica che, però, non conosce ancora l'identità dei colpevoli. Per questo Stan, il personaggio di Richard Gere, convoca i familiari in un ristorante di classe per una cena in cui discutere e definire come comportarsi, cosa fare per il bene dei propri figli.

Berlino 2017: Steve Coogan al photocall di The Dinner
Berlino 2017: Steve Coogan al photocall di The Dinner

Si tratta della lunga cena che dà il titolo al film e che con le sue pietanze scandisce l'andamento del racconto: primo, secondo e le altre portate di un pasto ricercato ed elegante spariscono al cospetto delle incomprensioni, gli scontri e le discussioni che prendono il sopravvento una volta che le intenzioni dello Stan di Gere diventano palesi. Un racconto che il regista Oren Moverman alterna a momenti e sequenze che ci allontanano dalla tavola attorno alla quale la famiglia è riunita facendo emergere le proprie differenze, delle quali questa crisi si fa amplificatore.

Storia di due fratelli

Berlino 2017: Oren Moverman e Richard Gere sul red carpet di The Dinner
Berlino 2017: Oren Moverman e Richard Gere sul red carpet di The Dinner

Stan e suo fratello Paul, infatti, non potrebbero essere più diversi: il primo è un politico, un popolare membro del Congresso pronto a candidarsi come Governatore; il suo punto di vista è chiaro, ovvero che bisogna confessare quello che i ragazzi hanno fatto, per il bene loro, perché è indispensabile che ne capiscano la gravità. Paul, dal canto suo, fatica ad affrontare la situazione così come a stento riesce ad affrontare la vita di tutti i giorni: per motivi personali, per come è stato cresciuto e per l'ossessione che gli affolla la mente, il più giovane dei due fratelli ha la mente simile a un labirinto dal quale non riesce a fuggire. È in particolare il pensiero della Guerra Civile Americana, della sanguinosa battaglia di Gettysbourg, a rappresentare la sua particolare ossessione.

Girare a vuoto

Berlino 2017: Oren Moverman sul red carpet di The Dinner
Berlino 2017: Oren Moverman sul red carpet di The Dinner

Un'ossessione che Moverman fa sua, usandola come espediente narrativo, costruendo The Dinner spaziando da un elemento all'altro senza una reale continuità, vagando freneticamente come la mente del suo protagonista interpretato con tormentata intensità dal bravo Steve Coogan. Una scelta che inizialmente appare convincente, che incuriosisce e spiazza, ma che alla lunga finisce per distogliere l'attenzione dal cuore della vicenda e dai difficili equilibri che si creano attorno alla tavola con la cena di famiglia. C'è troppa carne al fuoco in The Dinner e gli stessi personaggi del racconto perdono di profondità diventando rappresentativi di un modo di pensare piuttosto che figure tridimensionali e reali. Il film di Moverman perde coesione man mano che procede verso la sua conclusione, si sfilaccia e non valorizza il lavoro dei suoi pur bravi interpreti, fino ad un finale che lascia l'amaro in bocca per un film che invece avrebbe potuto avere la forza dirompente del Carnage di Polanski.

Movieplayer.it

3.0/5